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Le migliori squadre di club europee degli anni 2000

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Il nuovo millennio porta con sé diversi cambiamenti radicali, alcuni metabolizzati solo a distanza di anni: la lunga dittatura imposta dal calcio italiano al resto d’Europa termina quasi bruscamente, in concomitanza con la cancellazione della Coppa delle Coppe e con l’archiviazione dell’era delle sette sorelle. Il 2000 riporta in auge il calcio inglese e soprattutto la scuola iberica, che si riprende dopo molto tempo la corona riservata alla scuola migliore, spargendo per l’Europa tecnici destinati a un impatto epocale (un giovane e rampante portoghese su tutti). La prima decade del nuovo millennio serve un po’ per metabolizzare e ufficializzare il passaggio di consegne: la finale giocata a Berlino nel luglio del 2006 chiude idealmente l’epoca magica del calcio italiano e il vecchio millennio, mentre all’orizzonte si sono addensate da tempo le nubi di un calcio nuovo. Abbiamo provato a selezionare le dieci squadre di club più importanti del decennio zero (includendo la stagione 2009/2010).

10) Arsenal 2003/2004

Gli Invincibili di Wenger, pur non conquistando trofei in Europa, meritano una citazione perché il loro calcio nei primi anni 2000 è probabilmente il più spettacolare in circolazione. Henry, Vieira, un cast di supporto eccellente (in cui regala gli ultimi lampi di genio Dennis Bergkamp) e una stagione da imbattuti, che regala qualche soddisfazione anche in Europa (chiedere ai tifosi interisti), valgono almeno un decimo posto. Chi scrive all’epoca accendeva la tv solo per ammirare le gesta dell’Arsenal e le lezioni di calcio impartite in serie anche a molte squadre italiane, nel corso di varie stagioni.

9) Real Madrid 2001/2002

Il Real Madrid migliore del decennio a mio parere lo vediamo la stagione successiva, ma anche la squadra che vince la Champions all’Hampden Park merita un posto in graduatoria, per la sicurezza con cui elimina ogni avversario in una cavalcata europea esaltante e quasi priva di sbavature. Il miglior giocatore del mondo (Zidane) è la ciliegia su una torta ricchissima, in cui Raul e Luis Figo giocano al meglio delle loro possibilità e Roberto Carlos orbita in zona pallone d’oro. Aggiungiamo un giovane e promettente portiere che scalda i guantoni quando la palla scotta (Casillas) e un gol magnifico, che decide come noto la finale di Glasgow, per celebrare le gesta di quel Real come meritano.

8) Chelsea 2004/2005

Il decennio zero issa l’onesto Chelsea degli anni ’90, tutto aggrappato al mito di Magic Box, tra le grandi d’Europa. Ci sono diverse versioni della squadra londinese che meriterebbero un posto in questa lista, in particolare le squadre ammirate tra 2007 e 2009, ma anche per l’impatto epocale sul calcio britannico scelgo la formazione che lo rivoluziona, plasmata dalle mani di Mourinho. Il Chelsea rinuncia al dogmatico 4 4 2 che domina il calcio inglese sin dai tempi del titolo mondiale e costringe anche la concorrenza a correre ai ripari. Trascinato da un Terry versione muro invalicabile e da un Frank Lampard che per molti meriterebbe il pallone d’oro quanto il fenomeno brasiliano che gioca a Barcellona, il Chelsea è una macchina da guerra che aggiorna il canovaccio del gegenpressing prima che lo facciano i tedeschi e che regala momenti di calcio altissimi, come il 4-2 rifilato al super Barcellona in cui si vede il primo quarto d’ora migliore della storia del calcio, o quasi. La Premier vinta in scioltezza corona una stagione capolavoro, e solo un episodio controverso impedisce alla banda di Mourinho di affrontare il Milan a Istanbul.

7) Juventus 2002/2003

Sono quasi vent’anni che circola in rete una frase che sintetizza il rimpianto dei tifosi juventini in merito alla finale tutta italiana di Manchester (#seceraNedved), e si tratta di un rimpianto che possiede qualche fondamento: la Juventus del 2002/2003 si appoggia sulle solide spalle del fuoriclasse ceco, giocatore animato da una determinazione quasi soprannaturale e in stato di grazia assoluto, che a fine anno merita il pallone d’oro, ma vanta anche giocatori del calibro di Buffon, Thuram, un Del Piero tornato in auge, un David Trezeguet cecchino infallibile, uno Zambrotta con tre polmoni e un Camoranesi in versione Franco Causio. La serie A viene dominata da una squadra che dimostra solidità, continuità e un’efficacia superiore in fase realizzativa. La finale persa ai rigori dopo aver eliminato con merito Barcellona e Real Madrid impoverisce di poco il valore di uno squadrone che trasporta nel nuovo millennio la sintassi del calcio italiano degli anni ’90, e lo fa nel modo migliore.

6) Barcellona 2005/2006

La rinascita blaugrana, dopo gli anni difficili vissuti a cavallo tra i millenni, passa per le mani di Rijkaard, le slogature jazz di Ronaldinho e la velocità supersonica di Eto’o in fase esecutiva. Il tutto, condito da un Deco in versione mezzala sublime, da una difesa ben organizzata, da un piccoletto francese che ha il vizio di segnare gol pesanti e da una mezzala la cui stempiatura precoce non nasconde le sue qualità superiori (Iniesta). Il Barcellona del 2005/2006 è una macchina da calcio che nella Liga fa il vuoto, massacrando i Galacticos nello scontro diretto grazie a un Ronaldinho immarcabile, e che in Europa supera ogni avversario con merito, rimettendo la città delle Ramblas sulla mappa del calcio.

5) Inter 2009/2010

Il capolavoro di Mourinho, il Triplete, l’ultimo trionfo italiano in Champions, le notti magiche di Londra e con il Barcellona, con l’assedio dei catalani vanificato da una difesa invalicabile, e poi Madrid, lo scudetto strappato alla Roma sul filo di lana, un Diego Milito in versione Re Mida, un Weslej Sneijder in versione pallone d’oro, Cambiasso e Zanetti la classe operaia (ma di lusso) che va in Paradiso. No, l’Inter del 2009/2010 non può proprio mancare.

4) Real Madrid 2002/2003

I Galaticos sono uno degli enigmi più indecifrabili degli anni zero, ma se è vero che le stagioni post 2003 regalano quasi solo delusioni, la squadra dei sogni allestita dopo il discusso mondiale in Estremo Oriente è quasi senza rivali, sul piano dei valori tecnici: ai campioni d’Europa e al loro vessillifero principe (Zinédine Zidane) si aggiunge un Ronaldo che sembra tornato vicino ai suoi standard migliori, e che del resto ha 26 anni ed è il candidato più autorevole al pallone d’oro. Nella Liga il Real esprime un calcio sofisticato e di grande efficacia, e anche in Europa ci sono vere e proprie manifestazioni di forza. Solo una Juventus titanica riesce nell’impresa di eliminare i Blancos in semifinale, ma ciò non toglie che lo squadrone in cui militano anche Raul, Luis Figo, Roberto Carlos e sette polmoni Claude Makélélé sia il migliore del mondo.

3) Milan 2004/2005

Chi scrive è dell’idea che la squadra allenata da Ancelotti tra 2004 e 2005 sia una delle formazioni più dotate e complete della storia, anche se ha perso tutto sul filo di lana. Il Milan vanta una rosa ricchissima, in cui ai totem Maldini e Nesta si aggiunge lo statuario Stam e in cui la qualità, da centrocampo in su, è straripante: Pirlo al suo meglio, Gattuso con la marmitta truccata, Seedorf che limita pause e vezzi, un Kakà incontenibile quando la palla scotta, Shevchenko, un Crespo risorto e letale, soprattutto in Europa. Il rocambolesco finale di Istanbul pesa per l’albo d’oro e sul morale dei tifosi rossoneri, ma non toglie troppo a una squadra capace di incantare per larga parte della stagione e che a mio parere merita di accomodarsi tra le grandissime del decennio.

2) Manchester United 2007/2008

Il terzo e ultimo grande ciclo della lunga era Ferguson a Manchester è probabilmente il più spettacolare e grandioso, perché i risultati in patria sono corroborati dai trionfi europei, che potevano essere anche più numerosi. Metabolizzata la lezione di calcio subita da un Milan più esperto nella primavera del 2007, il Manchester United la stagione successiva diventa una macchina da guerra, leggermente meno spettacolare di quella ammirata l’anno prima, ma tremendamente efficace e in grado di demolire ogni avversario. Non è superfluo ricordare i nomi dei campioni di quella squadra, da Ferdinand a Scholes, passando per un Giggs in forma smagliante, un Rooney all’apice delle sue potenzialità tecnico-atletiche, un Carlitos Tévez straripante uomo ovunque e soprattutto un Cristiano Ronaldo in versione superman: ala, punta, giocatore totale, atleta del futuro, bomber seriale, miglior giocatore sia della Premier che della Champions e del mondo intero. Fenomeno. Le considerazioni appena esposte valgono anche per la stagione successiva, di fatto avrei dovuto premiare il Manchester 2007/2009.

1) Barcellona 2008/2009

Chi scrive è un noto simpatizzante blaugrana, ma credo che la prima posizione riservata alla squadra che conquista il primo sextuple della storia sia il giusto coronamento di una formazione e di una stagione epocali, e non (solo) il frutto delle inclinazioni personali dell’autore. Riavvolgere il nastro può aiutarci a comprendere le dimensioni di ciò cui abbiamo assistito tra 2008 e 2009: nella primavera del 2008 il Barcellona, dopo una Liga deludente, raggiunge la semifinale di Champions ma è una squadra in declino, con il sorriso di Ronaldinho che si è fatto triste e con altri campioni che hanno esaurito le batterie (Deco su tutti); a ciò si aggiungano un Messi messo in ombra a tratti da Bojan, un Eto’o appannato, un Rijkaard catalettico, e quello che rimane è una coppia di centrocampisti dai più ancora sottovalutata, ma che si prende le prime pagine dei giornali e un titolo europeo nel corso dell’estate. Un anno dopo, il mondo è in preda alla sospensione dell’incredulità quando il Barcellona demolisce in diretta tv planetaria un Real Madrid spigoloso e individualmente fortissimo, il tutto dopo aver impartito lezioni di calcio anche al Lione, al Bayern Monaco e all’Atletico Madrid. La semifinale con il Chelsea, superata anche grazie a una discreta dose di fortuna, è l’unico mezzo passo falso di una stagione che si chiude con la celebre finale disputata a Roma, contro un Manchester United parso ai più “ingiocabile” come lo stesso Barcellona, eppure annichilito sul piano della tecnica individuale e di squadra. Il calcio espresso dal Barcellona nel corso di quella stagione, in cui peraltro il possesso palla non è ancora diventato un dogma inviolabile (il secondo tempo della finale di Roma si chiude addirittura con un leggerissimo vantaggio dello United!), evoca le gesta di altri squadroni del passato (Ajax 1973 e Milan 1989 su tutti, in termini di dominio e superiorità conclamata sugli avversari) e la conquista di sei trofei non può che collocare il Dream Team catalano in cima a molte graduatorie, inclusa questa.

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