Immagine di copertina: Luis Figo, grande protagonista del match
Barcellona, Camp Nou, 10 febbraio 1996
Johan Cruijff chiude la sua tormentata relazione con il Real Madrid con un acuto, un 3 0 forse un po’ generoso in termini di punteggio ma giusto nella sostanza. Come dicevamo nell’ultimo articolo, stagione complicata per le due big di Spagna, entrambe incapaci di essere un’avversaria credibile per l’Atletico di Madrid, che conquista a sorpresa la Liga. In quella che assomiglia a una passerella d’addio – l’ultimo Clasico di Laudrup e di Bakero – il Barcellona ha uno scatto di orgoglio e dopo un primo tempo equilibrato ne gioca un secondo stellare, in cui il passing game di Johann ritrova gli automatismi e i barocchismi funzionali degli anni d’oro, e straripa. Da segnalare la prestazione del giovane e incontenibile Figo, pronto a consacrarsi tra le stelle del firmamento pallonaro mondiale.
Le pagelle – Barcellona
IL MIGLIORE: Luís Figo 7,5
L’ala portoghese ha un passo diverso da quello dei suoi dirimpettai, che salta a ripetizione, firmando poi anche il gol che chiude la partita con uno splendido destro. Prestazione da incorniciare, e l’impressione è che sia solo la prima di una lunga serie di partite memorabili.
Meho Kodro 7: non disputa una partita brillante, ma segna due gol in un Clasico, impresa riservata a pochi eletti, e questo basta e avanza per assegnargli un voto positivo.
Iván de la Peña 7: al debutto nella sfida regina, il Piccolo Buddha disputa una partita di grande spessore, in cui tocca una miriade di palloni, partecipa alle azioni dei primi due gol e inventa un paio di filtranti al bacio per i compagni. Prestazione di spessore che fa dimenticare qualche leziosismo.
Josep Guardiola 7: Pam disputa uno dei suoi Clasicos migliori, da regista mobile che sa anche inserirsi in maniera pericolosa – per quanto in un’occasione difetti un po’ in fase conclusiva. Una marea di palloni giocati, due/tre aperture di trenta metri da stropicciarsi gli occhi, e anche la capacità di mettere la gamba in fase difensiva.
Gheorge Popescu 7: sbarra la strada a Raul con un intervento degno di Nesta, nel gioco aereo è insuperabile e sfiora anche il gol con una punizione velenosa. Prestazione da leader e da campione del centrale rumeno.
Le pagelle – Real Madrid
IL MIGLIORE: Raúl González Blanco 6
Nel primo tempo la giovane stella è uno dei migliori in campo, grazie al superbo controllo di palla e alla disinvoltura con cui si infila tra le maglie avversarie. Scompare un po’ nella ripresa.
Michael Laudrup 6: fischiato da un Camp Nou che è ancora un innamorato tradito, inventa alcune giocate degne dei suoi momenti migliori, inclusi due dribbling da capogiro, ma pecca di imprecisione e in fase conclusiva è poco lucido. Per lui, si chiude nello stadio che l’ha adorato per una vita la straordinaria avventura nel calcio spagnolo.
Fernando Redondo 6: sbaglia pochissimi palloni e anche in fase difensiva si dimostra una diga, ma nella ripresa soffre il fraseggio veloce e insistito dei padroni di casa.
Manuel Sanchís 5: il veterano dei Blancos pare a lungo in affanno e si fa anticipare dal centravanti catalano in occasione del primo gol.
Chendo 5: a trentacinque anni, la bandiera del Real ha smarrito il passo delle stagioni migliori e soffre sia Figo che il dirimpettaio Sergi, che lo saltano ripetutamente. Per lui, il 1995/1996 è l’ultima stagione da titolare.