Immagine di copertina: un giovanissimo, ma già eccezionale Raul
Madrid, Santiago Bernabéu, 30 settembre 1995
Per le due grandi di Spagna la stagione 1995/1996 ha un sapore agrodolce: nessuna delle due squadre vince la Liga e anche in Europa, nonostante un cammino nel complesso più che discreto, non arrivano trofei. La banda di Cruijff vive il suo breve e intenso crepuscolo, e anche la rosa, impoverita da alcuni addii eccellenti (su tutti quello di Hristo) non pare all’altezza di quelle delle big europee. Il Real sta invece rialzando la testa, ha dominato la Liga del 1994/1995 e vede diversi giovani campioni in rampa di lancio, ma per il Blancos è un periodo avaro di grandi soddisfazioni in Europa, e in Primavera la Juve di Lippi li eliminerà con merito, al termine di 180 minuti tutto sommato all’insegna dell’equilibrio.
Ciononostante, il Clasico che si disputa nella capitale il 30 settembre del 1995 è un’ottima partita, che si chiude con un pareggio stretto per i padroni di casa, a lungo in superiorità numerica (ingiustamente, perché l’espulsione di Sergi è davvero una topica clamorosa), e che si vedono negare un rigore netto a pochi minuti dal termine.
Le pagelle – Real Madrid
IL MIGLIORE: Raúl González Blanco 7
Diciotto anni e non sentirli: al secondo Clasico della sua fulgida carriera, la futura bandiera madrilena alza i giri del motore, segna un gol splendido con un pallonetto che non dà scampo a Busquets e nella ripresa si invola in diverse iniziative da campione raffinato quale è già. Il Bernabéu ha già trovato un nuovo idolo in grado di sostituire, nel suo cuore, il grande Buitre.
Fernando Redondo 6,5: regia sapiente e oculata, che gli costa qualche fallaccio da parte dei catalani. Non una partita memorabile, ma quasi impossibile vedergli sbagliare un pallone.
Michael Laudrup 6,5: non molto continuo nell’arco dei novanta minuti, ma quando si accende lascia sempre il segno, e regala un paio di magate d’antan. Ennesima prestazione di spessore, per il suo penultimo Clasico.
Luis Enrique 6,5: esplosivo nell’uno contro uno, mette la gamba, ha la qualità della mezzala spagnola e la gamba dell’ala classica. Una spina nel fianco per gli ospiti, specie nella ripresa.
Iván Zamorano 6: si muove senza sosta sul fronte offensivo e crea diversi grattacapi ai catalani, ma è poco preciso in fase conclusiva. Il feeling soprannaturale con la porta della stagione precedente è già un lontano ricordo, e infatti la stagione si chiuderà con un bottino decisamente più magro (12 reti anziché 28).
Le pagelle – Barcellona
IL MIGLIORE: Luís Figo 7
Un esordio con il botto: la giovane stella portoghese ha la gamba dell’esterno, la tecnica del trequartista e nell’uno contro uno è spesso incontenibile. Parte come ala destra ma si accentra spesso e diventa quasi un regista avanzato. Partecipa anche all’azione del pareggio.
Gheorge Popescu 6,5: il centrale rumeno, specie nella ripresa, respinge l’assalto del Real confermandosi un giocatore di spessore e affidabile, specie nel gioco aereo.
Roger 6,5: centrocampista tuttofare, ha il merito di sbagliare poco e di segnare il gol del pareggio con uno splendido e imparabile colpo di testa.
Sergi Barujan 6,5: pennella il cross per Roger e per 39 minuti è uno dei migliori in campo, da inesauribile stantuffo di fascia. Decisamente severa la sua espulsione per un secondo cartellino giallo davvero quasi incomprensibile.
Meho Kodro 6: carneade bosniaco finito presto nel dimenticatoio, è stato voluto dalla dirigenza catalana dopo le ottime stagioni con la Real Sociedad. La sua stagione a Barcellona è appena sufficiente, ma nel Clasico il centravanti fa ampiamente il suo dovere, rendendosi pericoloso in diverse occasioni e muovendosi incessantemente sul fronte offensivo.