Barcellona, Camp Nou, 27 maggio 1995
A tre giornate dalla fine, la lotta per la Liga è un discorso che riguarda solo Real Madrid e Deportivo La Coruña, mentre il Barcellona naviga nella cattive acque della terza posizione, destinata a trasformarsi in una quarta posizione a fine campionato.
Il Clasico del 27 maggio, pertanto, è più che altro un’occasione di rivincita per il declinante Dream Team, che non ha digerito la manita e l’umiliazione del 7 gennaio, tanto che Johann invoca una reazione d’orgoglio che, fortunatamente per lui, si materializza sotto i suoi occhi nell’assolato pomeriggio catalano.
La partita è equilibrata nel primo tempo e a tinte blaugrana nella ripresa, ma non è particolarmente memorabile.
Le pagelle – Barcellona
IL MIGLIORE: Miguel Ángel Nadal 7
Come sappiamo, Miguel è uno dei giocatori chiave dello scacchiere tattico blaugrana, perché non solo è un solido centrale ma ha imparato a diventare l’uomo in più nella costruzione della manovra. Nel Clasico del maggio 1995, Nadal è impeccabile in marcatura e si rende pericoloso un paio di volte nell’area avversaria. Il 7 è la conseguenza anche dell’imperioso stacco aereo con cui decide la sfida e assicura, di fatto, la zona UEFA ai suoi.
Hristo Stoičkov 6,5: negativo nel primo tempo, Cristo si sveglia nella ripresa e trascina sulle sue spalle il bolso Dream Team del periodo. Velenoso con una spettacolare punizione al vetriolo che colpisce l’incrocio, salta ripetutamente gli avversari e offre a Nadal, da corner, la palla del gol decisivo. Leader indomabile.
Ronald Koeman 6,5: ferito nell’orgoglio dalla lezione di quattro mesi prima, torna a cantare e a portare la croce come negli anni migliori. Questa volta Zamorano non lo salta quasi mai e in fase di impostazione Rambo è la solita luce, pur giocando di fatto da fermo.
Jordi Cruijff 6: schierato ala sinistra e poi ala destra, il figlio d’arte è un buon giocatore in grado anche di saltare l’uomo. Si guadagnerebbe un rigore netto che l’arbitro, incomprensibilmente, non concede.
Roger García Junyent 5: nella storia blaugrana, è un dieci di seconda se non di terza fascia. Pare tecnicamente limitato e si divora un gol fatto. Per lui, uno dei pochissimi Clasicos da titolare.
Le pagelle – Real Madrid
IL MIGLIORE: Fernando Hierro 6,5
Il leader non sbaglia un pallone, costringe Busquets a una parata complicata e in generale sembra il giocatore chiave della squadra.
José Amavisca 6: a fine stagione sarà premiato calciatore spagnolo dell’anno, e si conferma un centrocampista in grado di inserirsi pericolosamente e un gran combattente nelle zone nevralgiche del campo.
Fernando Redondo 5,5: il campione argentino deve ancora ambientarsi in quel di Madrid, e così lo si vede stranamente ai margini del gioco e poco incisivo, anche se un paio di controlli nello stretto sono da capogiro.
Iván Zamorano 5,5: il grande protagonista del trionfo di Madrid corre come un mediano e si rende pericoloso quando la palla gli gravita attorno, ma nel complesso è troppo isolato e poco preciso quando si tratta di concludere.
Michael Laudrup 5: il grande traditore torna in quello che è stato per molti anni il suo regno ma è decisamente in giornata no. Ben contenuto dal centrocampo blaugrana, non salta praticamente mai l’uomo e non inventa le verticalizzazioni con cui ci ha deliziati per molto tempo. Lo stadio, nel frattempo, lo fischia sonoramente e lo etichetta come Judas.