Barcellona, Camp Nou, 7 marzo 1998
Quando si avvicina la primavera del 1998, il Barcellona – che si sta ancora leccando le ferie dopo una Champions imbarazzante – spicca il volo nella Liga e di fatto la chiude con un perentorio 3-0 sul Real Madrid. Il risultato è giusto ma propiziato anche dall’espulsione (meritata) di Hierro, che rovina una buona prestazione con un’entrata dura su Rivaldo, entrata che gli vale il secondo, inevitabile giallo. Pur se in dieci, il Real non rinuncia a fare il suo calcio, ma i tre uomini chiave del Barça (Rivaldo, Figo e Lucho) sono troppo ispirati e la superiorità numerica li agevola, gonfiando nelle proporzioni un risultato giusto nella sostanza. I Blancos, di fatto esclusi dalla corsa al titolo e destinati a chiudere la stagione con un mesto quarto posto, si concentreranno sulla Champions, come temo ricordino bene i tifosi juventini.
Le pagelle – Barcellona
IL MIGLIORE: Rivaldo 8
Sprazzi di extraterrestre: il brasiliano gioca prevalentemente sulla fascia sinistra ma si muove poi su tutta la metacampo offensiva, e, pur non essendo velocissimo, con il pallone tra i piedi si produce in quei giochi delle ombre che renderanno famosi i suoi illustri successori (da bocca aperta un tunnel che Rivaldo si inventa da fermo). Il voto alto è un premio anche alle sue giocate cruciali: una punizione da cineteca che costringe Illgner alla parata della vita, una mezza girata che impegna nuovamente il portiere tedesco, e poi due assist.
Luís Figo 7,5: il fuoriclasse portoghese è nel pieno della maturità e i suoi assoli palla al piede fanno spellare le mani ai centomila del Camp Nou; in particolare, un paio di dribbling assomogliano a veri e propri giochi di prestigio. Il gol del 2-0, inoltre, è un gesto tecnico e balistico sopraffino.
Luis Enrique 7: il terzo violino della squadra è un satanasso con tre polmoni che, soprattutto nel primo tempo, sembra avere il dono dell’ubiquità, e crea numerosi problemi alla retroguardia ospite. Splendido il tocco morbido con cui porta Rivaldo a inventarsi una semirovesciata spettacolare.
Miguel Ángel Nadal 6,5: solidissimo come difensore centrale, nonostante un paio di veroniche del campione serbo del Real lo mandino in tilt, si inserisce anche in attacco e impegna Illgner con una fucilata da lontano.
Sonny Anderson 6: uno degli innumerevoli brasiliani che hanno trovato una seconda casa sulle Ramblas, non è particolarmente brillante e rimane spesso ai margini della manovra, ma sblocca la partita mettendo in rete il cioccolatino servitogli da Rivaldo. La sua avventura a Barcellona, pur non indimenticabile, sarà in ogni caso onesta.
Le pagelle – Real Madrid
IL MIGLIORE: Predrag Mijatović 6,5
Lunatico come da manuale jugoslavo, è l’unico del Real in grado di inventarsi un paio di veroniche che mandano in tilt la difesa di casa. Tecnica superiore e colpi di genio che però sono inframezzati dalle solite, inevitabili pause.
Fernando Redondo 6,5: pulitissimo, ordinato, molto più mobile di quanto non si racconti in Italia, disputa un’ottima partita, anche se non è mai davvero illuminante.
Christian Karembeu 6,5: nel primo tempo è quasi immarcabile, sfiora il gol con un destro che si stampa sulla traversa (anche se quel pallone lo devi mettere in porta) e si dimostra valido e volitivo anche in fase di copertura.
Raúl González Blanco 5: l’asso del Real non vive un periodo facilissimo e gioca un calcio nervoso e poco pulito, che lo non vede praticamente mai rendersi pericoloso.
Fernando Hierro 5: dopo una vita da claudillo e da campione, rovina una prestazione comunque discreta con alcune entrate ingiustificabili, la seconda delle quali gli vale il meritato cartellino rosso che spiana la strada ai rivali di sempre.