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Roberto Bettega vs Gianluca Vialli: personalità, fisicità, raffinatezza e gol

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Hanno fatto la storia della Juventus e del calcio italiano. Due attaccanti diversi, accomunati dalla classe e dal senso del gol. Sono Roberto Bettega e Gianluca Vialli. Il primo, torinese doc, fu una delle stelle dell’Italia pallonara tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, attaccante completo che sapeva abbinare fisicità e colpi di classe. Il secondo, cremonese, prima alla Sampdoria e poi alla Juventus mostrò non solo invidiabili doti di finalizzatore, ma anche piedi educati e leadership. Un duello a colpi di sciabola e fioretto, nel segno del gol.

Gabriele Gilli

Il confronto tra Bettega e Vialli vede contrapposti due tra gli attaccanti più forti e talentuosi che il calcio italiano abbia mai prodotto.
Bettega è stato sicuramente più precoce e sembrava destinato a raggiungere vette davvero elevatissime prima che la tubercolosi ne rallentasse l’ascesa nel 1971. Ha però avuto il merito di tornare più forte di prima e di sfoderare stagioni straordinarie come nel 1976-1977, nonché di consacrarsi come uno dei più forti attaccanti del calcio italiano.
Vialli invece non ha avuto la precocità di Bettega, ma probabilmente ha avuto una maggiore costanza dal punto di vista realizzativo, oltre al fatto di aver trascinato la Sampdoria verso i suoi più grandi successi insieme a Roberto Mancini, nonché per aver contribuito ai successi della prima Juventus di Lippi (vedasi il suo magnifico 1994-1995).
Entrambi hanno avuto sfortuna in nazionale, con il primo che è stato costretto a saltare il vittorioso Mondiale 1982 a causa di un infortunio, mentre il secondo non è mai riuscito a rendere secondo le aspettative che si avevano sul suo conto.
Premio Bettega in volata, per le sue capacità acrobatiche e quel senso di completezza ulteriore che ha dimostrato durante la sua carriera.

Luca Ceste

Roberto Bettega è stato uno degli attaccanti più forti e completi non solo della sua generazione. La formazione nelle giovanili bianconere come mezzala gli ha conferito visione di gioco e indole a partecipare alla manovra per creare spazi e dettare le triangolazioni. Tecnica sopraffina nel trattare la palla e nel calciare con entrambi i piedi (dote non comune a tutti gli attaccanti), diventava devastante in acrobazia e nel colpo di testa (la sua vera specialità), tra i migliori italiani di sempre per potenza e precisione.
Di spiccata personalità, duro e polemico quanto elegante in campo e fuori, ha avuto la carriera rallentata dalla malattia, mentre il grave infortunio al ginocchio l’ha privato della definitiva consacrazione al Mundial di Spagna. Il suo più grosso rammarico sono le due finali di Coppa dei Campioni perse con la Juventus.
Partito come guizzante attaccante esterno, Gianluca Vialli si è affermato nella Sampdoria come terminale offensivo. Tatticamente intelligente, sapeva anche creare spazi per i compagni di reparto e diventare all’occorrenza uomo assist.
Potente fisicamente, al pari di Bettega eccelleva con i due piedi e in acrobazia (celebri le sue rovesciate), facendosi preferire per l’attitudine ad attaccare la profondità.
Indomito nel carattere, vero leader in campo e nello spogliatoio, ha avuto una carriera costellata di gioie e dolori, specie europee, sia in blucerchiato, sia in bianconero. A differenza del “rivale” è riuscito ad alzare tutte le coppe, mentre in nazionale ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto.
Il confronto potrebbe terminare in parità, ma per la classe più limpida premio al fotofinish Bettega.

Francesco Buffoli

Confronto equilibrato tra due grandi punte. Vialli un centravanti di movimento e un leader carismatico, protagonista dell’epoca d’oro della Samp e dopo due stagioni nere della rinascita della Juve con Lippi. Non fa benissimo in nazionale e al Chelsea è un ottimo comprimario, in più sbaglia forse qualche finale di troppo. Bettega era un Gigi Riva meno devastante e più tecnico forse, un numero undici dai piedi d’oro, molto abile nel gioco aereo e un “duro” con i difensori. Senza infortuni, Bobby Gol sarebbe stato ancora più bravo. Scelgo lui di poco.

Niccolò Mello

Confronto intrigante. Entrambi completi, capaci di sposare doti fisiche, gioco aereo e visione di gioco raffinata. Vialli più bomber, Bettega superiore come classe pura. Vialli grandissimo nei club, capace di vincere lo scudetto a Genova e Torino e soprattutto di conquistare tutte e tre le coppe europee per club: Coppa Coppe alla Sampdoria, Coppa UEFA e Coppa dei Campioni alla Juventus. Non brillantissimo in nazionale. Bettega ha avuto apici superiori – non dimentichiamo i due quarti posti al Pallone d’oro 1977 e 1978 – e anche lui vanta un grande successo internazionale con la Juventus, la Coppa UEFA tutta italiana del 1977. È un arrivo in volata, ma scelgo Bettega.

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