Immagine di copertina: l’esultanza di Mahrez
Un grande Manchester City demolisce il PSG nel ritorno delle semifinali e vola nella sua prima finale di Champions League. Dopo qualche brivido iniziale la squadra di Guardiola ha rotto il ghiaccio con una zampata di Mahrez e ha gestito con una certa sicurezza fino al raddoppio ancora di Mahrez che ha chiuso i giochi.
Più concentrato, più organizzato, più feroce agonisticamente, più tutto: il Manchester City ha dimostrato di essere una formazione matura che può ambire a vincere la coppa dalle grandi orecchie. A stupire della banda di Guardiola non sono solo meccanismi perfettamente oliati (classico marchio di fabbrica del “Pep”), ma anche una fase difensiva praticamente perfetta, anche grazie a ottimi interpreti, su tutti Ruben Dias.
Il difensore portoghese è una delle chiavi del successo con il settepolmoni Fernandinho, preferito a Rodri, l’onnipresente De Bruyne, il giovane asso Foden e il match winner Mahrez.
Nel PSG davvero poco da salvare. L’assenza di Mbappé un po’ può aver condizionato i parigini, ma bisogna evidenziare che l’attaccante francese sembra più uomo da praterie in campo aperto che da dribbling nello stretto. E in questa semifinale il PSG ha dovuto attaccare molto in spazi risicati. Deludente anche la stella annunciata Neymar, che come spesso gli succede al momento del dunque dà l’idea che gli manchi sempre quel quid in più per la consacrazione finale.
Il tabellino
Manchester City-PSG 2-0
Marcatori: pt 11′ Mahrez; st 18′ Mahrez.
Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Ruben Dias, Stones, Zinchenko; De Bruyne (st 37′ Sterling), Fernandinho, Gundogan; Mahrez, Bernardo Silva (st 37′ Gabriel Jesus), Foden (st 40′ Aguero). All. Guardiola.
PSG (4-2-3-1): Navas; Florenzi (75′ Dagba), Marquinhos, Kimpembe, Diallo (st 38′ Bakker); Herrera (st 17′ Draxler), Paredes (st 30′ Pereira); Di Maria, Verratti, Neymar; Icardi (st 17′ Kean). All. Pochettino.
Le pagelle
MANCHESTER CITY
IL MIGLIORE MAHREZ 8 Imprendibile sull’out di destra, manda ripetutamente al bar il povero Diallo e realizza entrambe le reti che abbattono la resistenza del PSG con due conclusioni ravvicinate a coronamento di splendide azioni corali. Va vicino anche al tris. Già grande all’andata, un gigante al ritorno. Momento di forma stupefacente.
De Bruyne 7,5 Difensore, mediano e incursore. Parte davanti, in realtà è ovunque. Mette in porta i compagni, c’è il suo zampino nel primo gol, avvia diverse ripartenze tra cui l’azione del 2-0. Ciclonico.
Ruben Dias 7,5 Un colosso al centro della difesa del City, respinge qualsiasi insidia e si immola su un tiro a colpo sicuro di Herrera. Una delle differenze tra il City di quest’anno e quello degli anni scorsi è nella presenza al centro della difesa di Ruben Dias. Monumentale.
Foden 7 Pecca ancora un po’ in termini di lucidità sotto porta, ma quando controlla e accelera diventa un fattore. Suo l’assist per il 2-0 di Mahrez. Non si dimentichi l’anno di nascita: 2000. A quell’età in Italia si è ancora ritenuti troppo acerbi…
Zinchenko-Fernandinho 7 Mosse a sorprese del “Pep”, ripagano la scelta con gli interessi e una prestazione solida, autorevole, senza sbavature tra recuperi, inserimenti e giocate utili alla squadra. Anche la classe operaia va in Paradiso.
PSG
IL MIGLIORE VERRATTI 6,5 Il più lucido dei parigini, l’unico che prova a gestire e governare il gioco. Peccato che predichi nel deserto, soprattutto nel secondo tempo.
Florenzi 6 Fa quello che può, chiudendo in difesa con diligenza. Esce da questa Champions e da questa semifinale con un notevole bagaglio di esperienza che lo farà ulteriormente crescere anche in chiave azzurra.
Neymar 5 Si incaponisce nel cercare di vincerla da solo a ogni costo. Il risultato è che passa il pallone di rado. Genio sublime e vuoti cosmici: il solito Neymar, la solita carriera vissuta pericolosamente sulle montagne russe.
Icardi-Di Maria 4 L’attaccante è cancellato dalla difesa del City e dimostra come l’Inter cedendo lui e acquistando Lukaku abbia fatto uno dei più produttivi affari degli ultimi anni. L’esterno è in una di quelle serate in cui non gli riesce davvero nulla, a parte il cross per Marquinhos nel primo tempo che colpisce la traversa, e perde poi la testa facendosi cacciare per un fallaccio su Fernandinho.