2001-2002: Real Madrid-Barcellona 2-0

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Immagine di copertina: Zinedine Zidane

Madrid, Stadio Santiago Bernabéu, 4 novembre 2001

La Liga della stagione 2001/2002 è destinata a chiudersi, per le due big di Spagna, con due mesti terzo (per il Real) e quarto (per il Barcellona) posto, ma i soli due punti di divario a fine stagione sono sorprendenti, se si esamina la rosa delle due squadre, l’esperienza dei loro migliori giocatori e la qualità che questi sono in grado di sprigionare nelle giornate di grazia.

Il clasico del novembre del 2001 è infatti tra i meno equilibrati che abbiamo recuperato, sul piano della cifra tecnica e del potenziale: il Real si è avventurato nell’epoca dei Galacticos e contempla orizzonti di gloria che resteranno tuttavia, almeno in parte, un miraggio. Il Barça sembra invece navigare a vista e in cattive acque: ha perso alcuni dei suoi giocatori migliori, si affida a un Rivaldo che sembra aver imboccato prematuramente il viale del tramonto, ad alcuni giovani rampanti e a promesse mai del tutto sbocciate, e pare non poter competere con i Blancos sul piano della qualità.

Viste le premesse, è inevitabile che il divario tra le due squadre, nel primo clasico di una stagione lunghissima, sia ampio: il Real controlla il gioco per larghi tratti e si affida a un centrocampo stellare, arricchito da quello che in quel momento è, con ogni probabilità, il giocatore più grande del pianeta (Zinédine Zidane). Il Barça invece boccheggia, prova a imbastire qualche azione manovrata ma sembra un lontano parente del Dream Team e anche della formazione guidata da van Gaal pochi anni prima. Il 2-0 conclusivo, in sostanza, è per gli ospiti un risultato ampiamente meritato e anzi per loro quasi generoso.

Le pagelle – Real Madrid

IL MIGLIORE: Zinédine Zidane 7,5
Diamo una spolveratina ai nostri ricordi: Zizou, al debutto nella sfida regina di Spagna, letteralmente danza con il pallone, lo nasconde con una lunga serie di giocate di prestigio e, con la sua mole, lo difende anche con le cattive, quando necessario. Inventa un paio di verticalizzazioni da urlo ed è decisivo nelle azioni che portano ai due gol. Il Bernabéu applaude la sua nuova, luminosissima stella.

Luís Figo 7: meno continuo rispetto agli anni d’oro in maglia blaugrana, rimane un satanasso che quando punta il malcapitato Coco (parso davvero inadeguato al palcoscenico) diventa immarcabile. Sfiora il gol con una punizione velenosa e segna il 2-0 a pochi istanti dal termine, a conclusione di un’azione di squadra meravigliosa.

Steve McMamanan 7-: il terzo violino del centrocampo del Real è un giocatore che può dare del tu ai suoi compagni, sia sul piano tecnico che della personalità, e che aggiunge una gamba infinita, da mezzala classica inglese. Utile anche in fase difensiva, ha il merito di pennellare con un sinistro delizioso il cross da cui scaturisce l’1-0, ed è sempre nel vivo della manovra.

Claude Makélélé 7: impossibile tenere il conto dei palloni che tocca, fa giocare il Real in dodici e inventa pure una verticalizzazione degna di Iniesta. La colonna portante della squadra.

Raúl González Blanco 6,5: è il meno ispirato dei tenori del Real, ma sgomita come un gregario, sfiora il gol con un pallonetto morbido e partecipa alle azioni delle due reti. Leader encomiabile.

Le pagelle- Barcellona

IL MIGLIORE: Marc Overmars 6

In almeno tre occasioni salta Salgado con un solo movimento del corpo, che gli consente di aggirare il marcatore e di cambiare marcia in direzione della porta Riesce però raramente a rendersi pericoloso e nell’unica occasione pulita della partita ciabatta il pallone a pochi metri da Casillas.

Rivaldo 6: un po’ appannato, rispetto agli anni d’oro, può in ogni caso sempre contare sul suo micidiale piede sinistro, e nel secondo tempo si rende pericoloso in un paio di occasioni, saltando anche l’uomo.

Carles Puyol 6: nella cornice di una difesa continuamente in difficoltà e costruita su giocatori che sembrano fuori categoria (Christianval e Coco), è l’unico in grado di metterci una pezza, anche nell’uno contro uno con le stelle madrilene.

Patrick Kluivert 5,5: elegante e preciso nel controllo, non ha però la capacità di mettere davvero in crisi la difesa dei Blancos, se non in un paio di circostanze dominate dalla confusione e in cui, in ogni caso, sembra poco “cattivo”.

Xavi Hernández 5,5: travolto dal sofisticato palleggio dei padroni di casa, deve inventarsi cursore e non sempre la cosa gli riesce, per quanto, con il pallone tra i piedi, sia sempre una gioia per gli occhi e un giocatore di intelligenza cristallina.

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