Immagine di copertina: Erwin Vandenbergh dopo aver punito l’Argentina
L’edizione del 1974 segna uno spartiacque nella storia del calcio per la messa in palio del nuovo trofeo, la Coppa del Mondo Fifa che sostituisce la Coppa Jules Rimet che venne assegnata definitivamente al Brasile dopo la terza vittoria di quattro anni prima. Il Mondiale di calcio torna in Europa e ad organizzarlo è la Germania Ovest che figura ovviamente tra le nazionali favorite. E visto che questa rubrica è essenzialmente un concentrato di curiosità statistiche, per la prima volta nell’edizione tedesca del ’74 il primo marcatore è un giocatore destinato a sollevare il trofeo suddetto, stiamo parlando di Paul Breitner.
1974
Paul Breitner, primo marcatore e campione del mondo

L’involontaria tradizione che vede i match inaugurali terminare a reti bianche, inaugurata nel 1966, non si sblocca nemmeno in Germania. Il 13 giugno 1974 il Brasile campione in carica apre la rassegna iridata a Francoforte contro la Jugoslavia e impatta 0-0. Così per vedere il primo gol bisogna attendere il giorno successivo in cui sono in programma altre tre sfide e nella prima disputata a Berlino Ovest la Germania padrona di casa supera 1-0 il Cile grazie al gol di Paul Breitner realizzato dopo 16′. All’epoca il giocatore in forza al Bayern Monaco gioca difensore, ma la sua versatilità (nasce attaccante, finirà per fare il centrocampista) lo rendono sovente pericoloso anche in zona gol. E di reti in quel Mondiale che lo vedrà vincitore alla fine ne realizza tre: andrà a segno anche contro la Jugoslavia nel secondo turno e contro l’Olanda su calcio di rigore nella finale di Monaco. Tra l’altro Breitner, come già accaduto per Pelé, sarà autore oltre che di un primo anche di un ultimo gol in un campionato del mondo, quello che accorcia le distanze a Madrid nel 1982 nella finale persa 1-3 dai tedeschi contro l’Italia. Questa per lui sarà la 48esima e ultima gara in nazionale in cui mette a segno il suo decimo gol. Giocatore che in carriera ha vinto tutto: cinque titoli tedeschi, due Coppe di Germania e una Coppa dei Campioni con il Bayern, due campionati spagnoli e una Coppa del Re con il Real Madrid, il titolo europeo nel 1972 oltre al mondiale citato con la nazionale.
1978
Bernard Lacombe, gol-lampo a Mar del Plata

Il nostro secondo ‘primo marcatore’ mi piaceva definirlo Zio Bernard anche se non siamo assolutamente parenti. Bernard Lacombe, scomparso di recente all’età di 72 anni, è comunque lionese esattamente come la famiglia di mia madre con cui condivide il cognome ma nessuna parentela prossima (i Lacombe in Francia sono parecchi). Al di là di questa simpatica parentesi personale, ci sarebbero tante cose da dire sulla sua carriera. Ad esempio che è stato tra gli attaccanti più prolifici del massimo campionato francese con 255 reti, secondo solo a Delio Onnis, ma viene ricordato soprattutto in Italia per l’iniziale dispiacere che diede ai tifosi azzurri a Mar del Plata, il 2 giugno 1978. Seconda giornata dei Mondiali in Argentina (nella prima la gara inaugurale tra Germania Ovest e Polonia si è ovviamente chiusa a reti bianche) dove la Francia affronta l’Italia e dopo appena 38″ dal calcio d’inizio Lacombe batte Zoff portando in vantaggio la nazionale d’oltralpe. La squadra italiana ribalterà poi il passivo vincendo 2-1, ma quello di Lacombe resta naturalmente il primo gol dell’edizione iridata del ’78. La Francia di quel Mondiale era un’ottima squadra, parecchio sfortunata nel sorteggio a beccare un girone infernale dove oltre all’Italia c’erano i padroni di casa argentini e l’Ungheria. Tornerà a casa dopo il primo turno perdendo anche la successiva sfida con l’Albiceleste e prendendosi la platonica soddisfazione di battere 3-1 gli ungheresi in un match passato alla storia per la questione delle maglie. Entrambe le squadre, infatti, si presentano con le seconde maglie di colore bianco e per far disputare regolarmente il match la Francia riceve in prestito le maglie a strisce verticali biancoverdi del Kimberley di Mar del Plata.
Tornando a Lacombe e alla sua carriera, ha vestito tre maglie tra le più prestigiose di Francia, quella del suo Olympique Lyonnais dal 1969 al 1978. Poi dopo un anno al Saint-Etienne, stagione 1978-79, si trasferisce al Bordeaux dove gioca fino al 1987.
Ha vinto tre volte il campionato francese con il Bordeaux e tre volte la Coppa di Francia, due con il Bordeaux e una con L’OL. In nazionale ha segnato 12 reti in 38 partite e ha vinto il campionato europeo nel 1984.
1982
Erwin Vandenbergh ruba la scena a Maradona

Nel 1982 siamo dinanzi a una grande novità in Coppa del Mondo, si segna nelle partite inaugurali.
Battute a parte, si veniva da quattro edizioni dei Mondiali in cui il match inaugurale della rassegna era terminato a reti bianche, ma questo non accadde il 13 giugno del 1982.
Siamo pertanto arrivati al Mondiale di Spagna tanto caro ai tifosi italiani dove, nella sfida inaugurale, si affrontano al Camp Nou di Barcellona i campioni in carica dell’Argentina e il Belgio vice campione d’Europa.
Gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul ragazzo in maglia albiceleste che porta sulle spalle il numero 10, Diego Maradona, considerato a furor di popolo la nuova stella del calcio mondiale. Ma quella sera anche gli occhi dei difensori belgi sono molto attenti e con una fitta ragnatela tra centrocampo e retroguardia e l’applicazione diligente della tattica del fuorigioco lo renderanno quasi inoffensivo. L’Argentina con Maradona e uno spento Kempes batte sul muro rosso e così all’inizio del secondo tempo un altro giovanotto si prende la scena. Con una gran conclusione infatti Erwin Vandenbergh porta in vantaggio il Belgio e l’Argentina campione del mondo si deve inchinare, finisce 1-0. Belgio che vincerà il girone grazie al successo di misura su El Salvador e al pareggio con l’Ungheria. Poi il cammino dei diavoli rossi terminerà nella seconda fase.
Vandenbergh viene ricordato soprattutto per questo gol, ma in realtà con la maglia della nazionale ne mette a segno 20 in 48 partite. Segna agli Europei del 1984 contro la Jugoslavia e anche ai Mondiali del 1986 contro il Messico. Peccato che si farà male proprio in quella gara, la prima del Belgio, e salterà il resto della competizione in cui la sua nazionale centrerà uno storico quarto posto.
All’epoca dei Mondiali di Spagna, Vandenbergh è il prolificissimo bomber del Lierse (premiato con la Scarpa d’oro nel 1980), le sue grandi prestazioni proprio nel 1982 gli valgono la chiamata dell’Anderlecht con cui vincerà due campionati e una supercoppa del Belgio oltre alla Coppa Uefa nella stagione 1982-83.
Per lui anche quattro stagioni in Francia con il Lille, torna poi in patria nel 1990 e gioca con il Gent. Terminerà la carriera con il Molenbeek nel 1995 all’età di 36 anni.


