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1991-1992: Real Madrid-Barcellona 1-1

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Madrid, Stadio Santiago Bernabéu, 19 ottobre 1991

L’epopea del Dream Team, inaugurata dalla Liga del 1991 (cui si aggiunge una finale di Coppa delle Coppe perduta contro il Manchester United di Ferguson) si avvicina al suo apogeo, ma a fatica. La stagione 91/92 inizia infatti in maniera complicata per i catalani, che perdono tre delle prime sei partite e, quando scendono in campo a Madrid, sono già a sei punti dai Blancos. Il primo Clasico stagionale, come quasi sempre accade, è una partita molto bella, intensa e dai contenuti tecnici notevoli, nonostante si vedano alcuni errori di misura e in appoggio che non dovrebbero sporcare il curriculum dei numerosi campioni in campo.

Nel complesso, il Real Madrid gioca leggermente meglio, specie nel primo tempo, e si porta in vantaggio con una punizione del suo nuovo fenomeno Robert Prosinečki, ma il Barça rimane incollato alla partita e la recupera grazie a un rigore di Koeman, e anzi nel finale ha diverse occasioni per ribaltare il risultato.

Le pagelle – Real Madrid

IL MIGLIORE: Prosinečki 7,5
Il campione serbo-croato, al primo Clasico, si prende il cuore dei suoi tifosi: le sue veroniche palla al piede sono dei giochi di prestigio, ma Robert è anche un regista intelligente e un tuttocampista in grado di coprire quasi ogni zona del campo. La punizione che sblocca la partita gli vale mezzo voto in più, e non fa che alimentare i rimpianti per ciò che il Prosinečki avrebbe potuto essere, senza i gravi infortuni, le sigarette e gli spritz.

Butragueño 7: l’avvoltoio disputa l’ennesimo grande Clasico della carriera, in quanto è imprendibile nell’uno contro uno e nello stretto inventa alcune delpierate da capogiro. Gli manca giusto la zampata finale.

Hierro 7: quasi la versione ispanica del Kaiser e di Scirea, e mi si conceda un pizzico di esagerazione. Il giovane Hierro difende senza sbavature ma soprattutto è un vero universale, che si trova spesso nella metacampo avversaria e che sfiora anche il gol al termine di un’azione di squadra bellissima.

Buyo 7: a lungo poco impegnato, nel finale è chiamato a compiere un paio di interventi non semplici e soprattutto due miracoli su due colpi di testa di Stoičkov.

Hagi 5: il rumeno sembra ancora un pesce fuor d’acqua, rischia di propiziare un gol catalano con un retropassaggio suicida e in generale non è quasi mai nel vivo della partita.

Le pagelle- Barcellona

IL MIGLIORE: Laudrup 7
Tanto per cambiare, il fuoriclasse danese è il giocatore più bravo tra i catalani. Nel primo tempo, a dire il vero, si divora un gol e sbaglia un paio di passaggi semplici, per uno come lui, ma nella ripresa sale di colpi e semina il panico in almeno quattro o cinque occasioni; come se non bastasse, inventa un paio di assist da genio e si guadagna il rigore del pareggio.

Guardiola 6: al debutto nel Clasico, il ventunenne Pep amministra bene il gioco a centrocampo, pur senza particolari svolazzi né intuizioni, e ha però il difetto di essere un po’ falloso.

Koeman 6: impeccabile nelle sortite offensive e lucidissimo sul rigore, Koeman questa volta patisce la velocità del Buitre nell’uno contro uno, e viene saltato in maniera secca in almeno tre occasioni.

Amor 6,5: il più lucido e continuo dei centrocampisti, si rende pericoloso in un paio di sortite offensive.

Stoičkov 6: nel primo tempo fallisce un gol clamoroso e passa il tempo a litigare con arbitri e avversari, nella ripresa invece si vedono i primi lampi del Cristo che camminerà sulle acque. La sua forza nell’uno contro uno lo rende incontenibile in un paio di circostanze, e nel finale, con due colpi di testa spettacolari, costringe Buyo a due miracoli.

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