Immagine di copertina: Messi e James Rodriguez
Una finale inedita, la prima in 108 anni di Coppa América.
Da una parte l’Argentina campione in carica e campione del mondo in Qatar, che in 18 mesi ha spezzato una lunga serie di maledizioni vincendo tutto, a caccia della 16ª affermazione nella competizione con cui staccherebbe i cugini dell’Uruguay fermi a 15.
Dall’altra, la Colombia, alla terza finale della sua storia dopo il 1975 (sconfitta con il Perù) e il 2001 (vittoria con il Messico).
Sarà una sfida elettrizzante, a cominciare dai numeri: l’Argentina ha perso due sole partite nelle ultime 62, una nelle ultime 44; la Colombia è reduce da 28 risultati utili, non ha mai perso da quando siede in panchina il ct argentino Néstor Lorenzo, ha subito l’ultimo ko proprio contro l’Argentina, il 2 febbraio 2022, gara di qualificazione a quei Mondiali ai quali la Colombia non si è qualificata e che invece hanno visto appunto il trionfo albiceleste.
Sarà anche il duello tra la miglior difesa – quella argentina, che ha subito un solo gol, dall’ecuadoregno Rodriguez; e il miglior attacco – quello colombiano, capace di segnare ben 12 reti in 5 partite.
Cifre a parte, se si guardasse la qualità individuale l’Argentina è senz’altro superiore, ha giocatori di maggior pedigree, classe e internazionale. Il momento però fa pendere la bilancia dalla parte dei colombiani.
La Colombia ha espresso finora un gioco migliore, sembra più squadra, ha più fame, più voglia di mettere le mani su un trofeo che premierebbe il lavoro di un allenatore che ha saputo in due anni rivitalizzare alcuni giocatori chiave (come James Rodriguez) e proporne altri di sicuro interesse (vedi il centrocampista Rios) e che punta con decisione al Mondiale 2026 (la Colombia è saldamente terza del girone di qualificazione alle spalle di Argentina e Uruguay).
L’Argentina, invece, appare un po’ arrivata alla fine del ciclo, viaggia a scartamento ridotto, alcuni elementi non sembrano particolarmente in forma e per altri il periodo delle strenne è ormai passato: questo vale soprattutto per i due leader tecnici, il Diez Lionel Messi, che ha giocato una Coppa América centellinando la qualità per quando serviva ma non è più il giocatore dei tempi d’oro, della Coppa América 2021, del Mondiale in Qatar; e il Fideo Ángel Di Maria, all’ultima recita con la maglia della nazionale.
L’Argentina è sembrata arrivare in fondo quasi per inerzia, sfruttando un cammino favorevole, senza grandi avversarie, il tutto mentre la Colombia ha costretto sul pareggio (e al secondo posto del girone) il Brasile ed eliminato un Uruguay rivitalizzato dalla cura-Bielsa.
Il duello a distanza tra Messi e James solletica gli appetiti, ma il colombiano sembra attraversare un altro stato di forma e di fiducia, come confermano i 6 assist fin qui distribuiti ai compagni (battuto il record di 5 stabilito proprio da Messi nell’edizione 2021) nonché la sua presenza e il suo impatto nelle giocate e nei momenti decisivi.
Lorenzo ha costruito la squadra su di lui, per esaltare la sua sublime visione di gioco, con il polmone Lerma e il martello Rios, 2000 del Palmeiras seguito da alcuni club italiani, a coprirgli le spalle. James, libero da compiti tattici, ha così la possibilità di inventare per la linea offensiva, dove il centravanti Cordoba apre spazi per gli inserimenti del frizzante Arias e soprattutto di Diaz, secondo giocatore di spicco della squadra, già impostosi come elemento di assoluto valore nel Liverpool di Klopp.
Un altro pregio della Colombia è la capacità di resistenza: pur costretta in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo nella semifinale contro l’Uruguay (per l’espulsione al terzino destro Munoz), la squadra ha concesso poco a una Celeste a trazione offensiva, la cui occasione migliore è stato un palo colpito dal veterano Suárez. A fronte, dall’altra parte, di un paio di ghiottissime chances sprecate dagli avanti colombiani.
L’undici della Colombia per la finale è pressoché disegnato, mentre in casa Argentina Scaloni è alle prese con alcuni dubbi: schiererà dal via o meno un Lautaro Martinez fin qui capocannoniere della Coppa con 4 reti, ma poi tornato a mordere il freno in panchina a discapito di un Julian Álvarez che tuttavia appare meno in forma dell’attaccante interista? Di Maria giocherà dal via o verrà scelta inizialmente una squadra più prudente con un centrocampista in più?
La vera domanda però è: che Argentina sarà?
Ritroverà di colpo – e per l’ultimo, decisivo, ballo – la brillantezza organica, di gioco e di soluzioni individuali (a cominciare dal Diez) che l’hanno accompagnata dall’estate 2021 fino a tutto il 2023 oppure replicherà le recite poco brillanti evidenziate in questa Coppa América?
Molto dell’esito della finale, in realtà, risiede nella risposta a quest’ultima domanda.
Probabili formazioni
ARGENTINA (4-3-3): E. Martinez; Molina, Romero, Lisandro Martinez, Tagliafico; De Paul, Fernandez, Mac Allister; Di Maria, Messi, Alvarez. Ct: Scaloni.
COLOMBIA (4-2-3-1): Vargas; S. Arias, Sanchez, Cuesta, Mojica; Lerma, Rios; J. Arias, James Rodriguez, Diaz; Cordoba. Ct: Lorenzo.