Immagine di copertina: Maignan esulta con Theo Hernandez, la Francia è in semifinale
Meritava il Portogallo, ed è passata la Francia. Meritava la Svizzera, ed è passata l’Inghilterra. Meritava la Turchia, ed è passata l’Olanda. La Germania meritava almeno di portare la contesa ai rigori, ma è passata la Spagna con un guizzo a un minuto dalla fine dei supplementari e dopo un rigore palese non assegnato ai tedeschi dal VAR (ma c’era fuorigioco di un tedesco nell’azione prima?).
È il calcio. Uno sport diverso dal tennis o dal basket, dove non sempre chi merita vince.
La conferma
La Francia non ha ancora segnato un gol su azione. E sui social fioccano le prese in giro intorno alla squadra allenata da Didier Deschamps, capace di arrivare in semifinale di fatto con un rigore e due autogol. Ma se la Francia è lì, tra le prime quattro, e pur con tutte queste difficoltà, è una straordinaria dimostrazione di forza. La squadra può permettersi di giocare male e di avere un Mbappé fin qui ectoplasmatico, ma è talmente consapevole della propria forza e del proprio valore che diventa difficile da battere. Non gioca bene, perlomeno non nel senso classico del termine (anche perché avendo tanti giocatori figli di immigrati africani che puntano soprattutto sull’aspetto fisico e agonistico è difficile poter sviluppare un’ariosa manovra palla a terra), ma è completa, solida in ogni reparto, ricca di elementi che possono modificare lo spartito tattico della gara in ogni momento. E per questo è ancora più temibile.
La delusione
Proprio parlando di Francia, la delusione al momento non può che essere Kylian Mbappé. Quello che è considerato – Vinicius Junior permettendo – il miglior calciatore del globo sta disputando un Europeo pessimo, forse ancora peggiore del 2021, in cui aveva almeno brillato nel match inaugurale contro i tedeschi. Forse la maschera protettiva lo sta limitando, fatto sta che la futura stella del Real Madrid non sembra davvero lui. Anche contro il Portogallo ha disputato una partita decisamente incolore e Deschamps lo ha tolto dal campo. Sarebbe troppo facile, invece, sparare a zero su Cristiano Ronaldo, che a 39 anni ha chiuso il suo ultimo Europeo (molto probabilmente) con zero reti in cinque partite e prestazioni mai davvero convincenti (a parte qualche guizzo nelle prime due gare). CR7 è sembrato un corpo totalmente estraneo alla squadra. La colpa che gli rivolgiamo, casomai, è quella di voler insistere a giocare titolare, a pensare di essere ancora un calciatore determinante a certi livelli. Lui per primo dovrebbe, con un bagno di umiltà, rendersi conto che il tempo va avanti per tutti e fare un passo indietro, ritirandosi dalla nazionale oppure scegliendo di entrare nei finali di partita. Cristiano Ronaldo non può più giocare da titolare in un top team, oramai è assodato.
La sorpresa
Di grandi sorprese in questi quarti non ve ne sono state, perché le quattro favorite – sulla carta – si sono tutte qualificate in semifinale. Forse solo la Germania poteva contare su un pronostico incerto. E allora segnaliamo due giovani talenti su cui vale la pena soffermarsi per il futuro. Sono Lamine Yamal, esterno d’attacco del Barcellona classe 2007, determinante anche nel successo sui tedeschi con i suoi guizzi improvvisi e l’assist per l’1-0 di Dani Olmo; e Arda Guler, classe 2005, mezzala quasi a tutto campo del Real Madrid, che con la sua Turchia ha sfiorato l’impresa di estromettere l’Olanda, e ha giocato una signora partita, tra l’assist per il gol turco e un palo su punizione da lontano.
Il protagonista
Posto che sembra essere l’Europeo dei grandi centrocampisti più che degli attaccanti (tra i protagonisti assoluti segnaliamo Rodri della Spagna, Rice dell’Inghilterra, Xhaka della Svizzera, il redivivo Kanté della Francia) la palma di MVP dei quarti va sicuramente a Dani Olmo. Il fantasista del Lipsia, entrato per l’infortunato Pedri, ha spaccato la partita contro la Germania, trovando il gol dell’1-0 e servendo poi a Merino il cioccolatino del 2-1. Un giocatore che sa interpretare tanti ruoli e assolvere a tante mansioni, da anni sulla breccia, forse un tantino sottostimato nelle stanze che contano del calcio europeo.
La top 11
Semifinali
Martedì 9 luglio
Spagna – Francia (Monaco, 21:00)
Mercoledì 10 luglio
Paesi Bassi – Inghilterra (Dortmund, 21:00)