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Champions League, andata quarti: Real Madrid-Manchester City 3-3

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Immagine di copertina: Bernardo Silva contro Camavinga, due grandissimi protagonisti del match

Dipinta da tutti come la finale anticipata, il primo atto di Real Madrid-Manchester City non ha deluso le attese. È venuta fuori una partita altamente spettacolare, con fiammate straordinarie da una parte e dall’altra e occasioni a getto continuo. Il 3-3 finale lascia aperta a qualsiasi possibilità, anche se – un po’ come è sempre sembrato nelle ultime due stagioni – gli inglesi appaiono superiori come squadra. Il Real però ha colpi e lampi improvvisi capaci di rovesciare l’inerzia in un batter d’occhio.

La partita

Pronti-via e Bernardo Silva pesca una magia su punizione con la complicità di un incerto Lunin, portando il City avanti. Il Real però non molla la presa e in modo altrettanto fortuito e rocambolesco prima trova il pari con un tiro deviato di Camavinga e poi il punto del sorpasso con Rodrygo, bravo con una giocata in surplace tipicamente da samba brasileiro a irridere la difesa dopo un lancio con il contagiri di Vinicius.
Il primo tempo scorre via con un City che tiene un possesso palla un po’ sterile, stile epoca decadente del Barça guardioliano, e un Real che attende e riparte a velocità supersonica: più vicini i blancos al tris che gli inglesi al pari in un primo tempo di marca spagnola.
Nella ripresa, dopo una primissima fase ancora favorevole alle merengues, il City prende fiducia e campo, mentre il Real – che ha pochissimo da un Bellingham pressoché inguardabile – cala gradatamente di forza e intensità. Il 2-2 di Foden è una gemma, antipasto di un altro gol-capolavoro, quello del jolly 2002 Gvardiol che pare indirizzare in via definitiva la sfida.
Ma il Real non muore mai, Ancelotti getta nella mischia l’eterno Modric e la sola presenza del croato consente agli spagnoli di ritrovare la bussola: è lui ad aprire il campo nell’azione, splendida, del gol del 3-3 del sempre troppo sottostimato Valverde. Miccia esplosiva di un finale palpitante, ma il punteggio non cambia più e rimanda tutto alla sfida decisiva tra 15 giorni all’Etihad.

Il tabellino

Real Madrid-Manchester City 3-3
Marcatori:
pt 2′ Bernardo Silva (M), 12′ aut. Dias (R), 14′ Rodrygo (R); st 21′ Foden (M), 26′ Gvardiol (M), 32′ Valverde (R).
Real Madrid: Lunin 5; Carvajal 6, Rüdiger 7, Tchouameni 5,5, Mendy 6; Valverde 7, Kroos 6 (st 27′ Modric 6,5), Camavinga 7; Bellingham 4,5; Rodrygo 7 (st 26′ Brahim 6), Vinicius 7 (st 41′ Joselu sv). All. Ancelotti 6,5.
Manchester City: Ortega 5,5; Stones 6,5, Ruben Dias 5,5, Akanji 6, Gvardiol 7; Rodri 6; Bernardo Silva 7, Kovacic 5,5; Grealish 6,5, Haaland 5, Foden 7 (st 42′ Alvarez sv). All. Guardiola 6,5.
Arbitro: Letexier (Francia).

Le pagelle

REAL MADRID

Il migliore CAMAVINGA 7,5
Cala un po’ nel corso del secondo tempo, ma la sua rimane una partita maiuscola per intensità, spirito di abnegazione, ritmo. Sradica palloni con una potenza ciclopica, assiste l’azione e si inserisce. Fortunato ma caparbio nel gol dell’1-1.

Valverde 7
Preziossimo e onnipresente. Finto esterno destro di centrocampo, fa le due fasi benissimo, come sempre: recupera, pulisce, cuce e riparte. Meraviglioso il lob al volo per il gol del 2-2. Nel superReal del prossimo futuro che pullulerà di stelle assolute, guai a dimenticare la sua importanza dal punto di vista tattico. Fondamentale.

Vinicius 7
Grande giocatore, non ci sono dubbi. Velocità, visione di gioco, dribbling urticanti, cambi di ritmo improvvisi. Però sembra avere un difetto non di poco conto per un grande giocatore che aspira a diventare fuoriclasse completo: gli manca un po’ il killer instinct, il senso del gol quando conta. Forse è anche per questo che arriverà Mbappé.

Rodrygo 7
In campo aperto è devastante, ha velocità e classe. Segna un gol d’astuzia che sorprende la difesa, certi duetti con Vinicius sono perle da stropicciarsi gli occhi.

Modric 6,5
Quando entra in campo, il Real è in bambola, un pugile all’angolo in balia dell’avversario. La sola presenza del quasi 40enne Aladino croato basta per riportare ordine e incutere timore nei Citizens. È lui ad avviare il break che porta al 3-3 e a irradiare il campo con un paio di lanci magistrali a lunga gittata. Se solo avesse un’autonomia di un tempo…

Lunin 5
Pollice verso per il portiere madridista, che subisce l’1-0 di Bernardo sul suo palo in modo decisamente goffo. Punto debole di una difesa non sempre imperforabile, dove il migliore è senz’altro il colosso tedesco Rudiger (voto 7 anche per lui).

Bellingham 4,5
La grande delusione della serata. Spesso in ritardo, bolso nella costruzione del gioco, a volte persino impacciato. Ha prospettive di crescita importanti e potenziale ancora in gran parte da scoprire: si rifarà.

MANCHESTER CITY

Il migliore FODEN 7,5
Resta un po’ in ombra 45 minuti, quasi ad attendere il momento giusto. Poi emerge tutta la sua classe e conferma una crescita esponenziale nell’ultimo anno. Il gol è una meraviglia, tiro a giro incastonato nel “sette” che dà il là al miglior momento del City. Calciatore oramai di alto livello internazionale, non vi sono più dubbi a riguardo.

Gvardiol 7
Centrale, terzino sinistro, uomo di appoggio in fase di costruzione: forse ha impiegato un po’ ad adattarsi agli schemi di Pep, forse è stato frenato dagli infortuni. Ma il potenziale di questo ragazzo, classe 2002, è impressionante. Segna un gol di una bellezza stordente. Poi ti ricordi che ha già alle spalle un Mondiale da miglior difensore, ma che in quello stesso Mondiale è stato portato a scuola da un 35enne argentino con il Diez nell’azione simbolo della Coppa del mondo, e questo ti fa ancora più riflettere su che razza di fuoriclasse sia stato quel 35enne argentino con il Diez: ma questa è un’altra storia… Gvardiol, comunque, è tantissima roba.

Bernardo Silva 7
Subito in palla con il magico gol dell’1-0, danza a lungo sul pallone creando e plasmando fùtbol. Entra anche nell’azione flipper che porta al 2-2 di Foden. Un po’ ala, un po’ interno, un po’ regista: la solita garanzia, che raramente sbaglia nei match che contano.

Grealish 6,5
Rispolverato dalla naftalina, stante l’assenza del totem De Bruyne e il conseguente arretramento di Bernardo, è uno dei più vivi nel primo tempo del City. Punta l’uomo spesso e prende falli preziosi. Mai da sottovalutare al cross o sui piazzati. Più di una semplice riserva.

Haaland 4,5
L’altra grande delusione (con Bellingham) di una serata galactica: disinnescato da Rudiger, prova a rendersi utile lontano dalla porta, perché negli ultimi 30 metri non si vede mai e non calcia mai. Ancora rimandato in un big-match.

L’altra sfida

Spettacolo vero anche a Londra, tra Arsenal e Bayern Monaco. Finisce 2-2 una gara ad alti ritmi e alta intensità, tra due formazioni di sicuro profilo internazionale. Saka stappa la sfida prima della rimonta bavarese firmata dall’ex Gnabry e dal sempre inappuntabile Kane, bandiera del Tottenham e grande rivale dei Gunners. Poi il 2-2 di Trossard. Anche qui decisivo il ritorno in Baviera, anche qui si prevedono altri fuochi d’artificio.

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