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Champions League, andata semifinali: Milan-Inter 0-2

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Il terzo derby della Madonnina nella storia della Champions regala un primo tempo a senso unico, dominato da un’Inter che pare superiore sotto ogni aspetto, e un secondo tempo in cui il Milan, con il coltello tra i denti e glI occhi iniettati di sangue, prova a riaprire il discorso qualificazione, senza però riuscirci. Milano si regala una serata di gala, in cui la maggiore qualità e la profondità della rosa dell’Inter hanno la meglio su un Milan parso spuntato, poco solido dietro e privo dell’unico uomo in grado di cambiare passo e di seminare il panico tra gli avversari. Sul piano tattico e “filosofico”, si è trattato di una partita che ha seguito alla lettera il canovaccio del classico calcio all’italiana, e quindi di una gara dominata da agonismo, corsa, una lotta continua su ogni pallone, ma anche di una gara impreziosita da alcune giocate individuali di classe.

City e Real Madrid, martedì sera, sotto alcuni aspetti hanno giocato un altro sport, ma questo non significa che l’Inter (la finalista più probabile) inizierà la finale da sconfitta: i nerazzurri hanno dimostrato di saper “incartare” squadre potenzialmente superiori e attraversano un momento brillante. I due gol confezionati dall’Inter nei primi dieci minuti hanno inevitabilmente tagliato le gambe ai rossoneri e consentito ai nerazzurri di gestire la gara in tranquillità; nel secondo tempo il Milan ha creato qualche pericolo in più, e forse avrebbe meritato il gol della speranza, ma nel complesso il 2-0 è un risultato che a mio parere rispecchia i valori in campo e l’andamento della partita.

Dzeko esulta: grande prova del centravanti bosniaco

Il tabellino

MILAN-INTER 0-2
Marcatori:
pt 8′ Dzeko, 11′ Mkhitaryan.
Milan: Maignan; Calabria (dal 38’ st Kalulu), Kjaer (dal 13’ st Thiaw) Tomori, Theo; Krunic, Tonali; Brahim Diaz (dal 38’ st Pobega), Bennacer (dal 17’ pt Messias) Saelemaekers (dal 13’ st Origi) Giroud. All. Pioli.
Inter: Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu (dal 33’ st Gagliardini), Mkhitaryan (dal 17’ st Brozovic) Dimarco (dal 25’ st de Vrij) Lautaro (dal 33’ st Correa), Dzeko (dal 25’ st Lukaku). All. Inzaghi.

Le pagelle

MILAN

Il migliore TONALI 6,5
Anima e leader della squadra, Tonali è stato l’unico rossonero ampiamente sopra la sufficienza: combatte su ogni pallone, imposta il gioco, serve a Messias (5) un pallone che meritava migliore fortuna e colpisce un palo. Il meno colpevole dei rossoneri, Sandro è un centrocampista di statura internazionale.

Hernandez 5,5
Il motorino francese non è nella sua versione migliore: non cambia mai passo e raramente prova a saltare l’uomo, preoccupandosi più che altro di litigare con il dirimpettaio interista Dumfries.

Giroud 5
Il gigante francese stavolta non “si gira”: isolato al centro dell’area, riceve pochi palloni giocabili, è vero, ma anche nel corso del discreto secondo tempo milanista non riesce a incidere praticamente mai.

Kjaer 4,5
Il centrale danese vive una serata da incubo: azzecca pochissimi interventi, è colpevole sull’azione del secondo gol, rischia un rigore. Partitaccia da archiviare il prima possibile.

INTER

Il migliore MKHITARYAN 7,5
Motorino inesauribile con la classe della mezzala pura, sta disputando una seconda parte di stagione da campione: in campo pare che ci siano due gemelli armeni, e invece è sempre lui, uomo ovunque che ha anche il merito di segnare un secondo gol bellissimo e decisivo.

Bastoni 7
L’elegante centrale interista è una delle ragioni per cui Giroud vive una brutta serata: oggi, in Italia, probabilmente nessuno vale Alessandro.

Dzeko 7
Il nonno bosniaco è da sempre giocatore da gare importanti e la sua freddezza esalta ancora la sua classe, come conferma il primo, spettacolare gol, una giocata quasi in odore di Marcello Van Basten (mi si perdoni l’iperbole).

Barella 6,5
Tardellino, l’uomo più importante per questa Inter versione Champions, è onnipresente e sbaglia poco/nulla, pur non inventando giocate eclatanti.

Lautaro 6
Partita in cui corre, combatte e si guadagna un rigore poi cancellato dal Var. Senza infamia né lode, ma comunque prezioso.

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