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Champions League, ritorno quarti: Inter-Benfica 3-3

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Milano si è rimessa il vestito buono: dopo anni faticosi, spesi ad arrancare in gironi complicati o a subire lezioni dalle big europee, le due squadre del capoluogo lombardo si affacciano nuovamente tra le grandi d’Europa, e la città si prepara a gustarsi un derby che attende da diciotto anni e che, a inizio stagione, probabilmente nessuno aveva pronosticato.

L’Inter ieri sera – in una sfida con il Benfica che ha rievocato le gesta e i trionfi della sua versione Grande – ha eliminato con merito la squadra portoghese, parsa un po’ scarica e lontana della formazione frizzante che aveva fatto innamorare gli esteti in autunno. Un po’ come il Napoli, anche i portoghesi sono arrivati al momento clou con il fiatone (si vedano le ripetute sconfitte subite anche in campionato) e l’Inter, che comunque schiera alcune individualità superiori e in Europa riesce sempre a mettere la museruola alle squadre di fraseggiatori, per colpirle in contropiede, si è dimostrata una squadra oggi più efficace e più forte.

Il gol-gioiello di un Barella che nelle serate di gala sbaglia raramente partita ha spianato ai nerazzurri una strada già ampiamente in discesa, dopo la vittoria di Lisbona. Il Benfica ha reagito con le sue armi e non ha disputato una gara da censurare, ma nel complesso l’Inter, trascinata da un Lautaro a sua volta in grande condizione, si è riportata in vantaggio e ha poi chiuso ogni possibile velleità di rimonta con un destro a giro di Correa. Nel finale i portoghesi hanno salvato faccia e onore portando il risultato sul 3-3, ma a onestamente bisogna riconoscere che la qualificazione non è mai stata in bilico.

Il tabellino

INTER-BENFICA 3-3
Marcatori:
pt 14′ Barella (I), 38′ Aursnes (B); st 20′ L. Martinez (I), 33′ Correa (I), 41′ A. Silva (B), 50′ Musa (B).
Inter: Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni (st 35′ D’Ambrosio); Dumfries, Barella (31′ st Calhanoglu), Brozovic, Mkhitaryan, Dimarco (st 35′ Gosens); Dzeko (st 31′ Lukaku), Martinez (st 31′ Correa). Allenatore: Inzaghi.
Benfica: Vlachodimos; Gilberto (st 1′ Neres), A. Silva, Otamendi, Grimaldo; Florentino, Chiquinho (st 35′ Neves); Joao Mario (st 44′ Schjelderup), R. Silva (st 35′ Musa), Aursnes; Ramos (st 30′ Guedes). Allenatore: Schmidt.
Arbitro: Del Cerro Grande.

Le pagelle

INTER

IL MIGLIORE LAUTARO 7,5
Quando cambia marcia palla al piede semina avversari e lascia intuire che è in una delle sue serate di gala. Il gol da centravanti vero è la ciliegina su una torta già saporitissima.

BARELLA 7,5
Tardellino si conferma un centrocampista di caratura internazionale che ha gamba, velocità, precisione, e che si merita un mezzo voto in più per lo splendido gol che sblocca la partita.

DI MARCO 7
Stantuffo inesauribile, contiene bene gli attacchi dei portoghesi e regala a Lautaro un assist.

ACERBI 7
Il segreto dell’Inter, come da sua tradizione, è una difesa che con la densità e le letture preventive impedisce agli avversari di trovare sbocchi per il proprio fraseggio. Acerbi si regala una serata da campione e di fatto cancella dal campo il malcapitato Ramos.

BENFICA

IL MIGLIORE AURNES 6,5
Il centrocampista norvegese è forse un po’ macchinoso ma è probabilmente il migliore dei suoi, anche solo per il gol che soffia – per poco tempo – nelle trombe della loro speranza.

OTAMENDI 6
L’esperto centrale argentino fa a sportellate con Dzeko e non demerita, ma non è impeccabile in occasione dei gol.

RAFA SILVA 5,5
Il giocatore più talentuoso della banda di Schmidt prova a creare problemi alla solida retroguardia interista con alcune scorribande palle al piede e un paio di triangolazioni ben riuscite, ma pare a lungo un lontano parente del giocatore ammirato sino a poche settimane fa.

RAMOS 4,5
Quarti di finale molto deludenti per il talento portoghese classe 2001, che non vede biglia e non si rende mai pericoloso. Serata da dimenticare, e sono certo che saprà riscattarsi.

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