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Champions League, andata quarti: Manchester City-Bayern Monaco 3-0

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Immagine di copertina: l’esultanza di Haaland

Il Manchester City strapazza il Bayern Monaco e mette un’ipoteca pesantissima sull’approdo in semifinale, in attesa della gara di ritorno del 19 aprile dove i bavaresi saranno chiamati ad un autentico miracolo. Dopo un inizio equilibrato è Rodri a rompere gli equilibri e a portare i Citizens in vantaggio: riceve da Bernardo Silva da destra, si sposta la palla sul sinistro e fa partire un arcobaleno che termina la sua corsa sotto l’incrocio dei pali opposto.

Il raddoppio nella ripresa porta la firma di Bernardo Silva, che corona una prestazione decorata con guizzi e serpentine, con un insolito gol di testa in corsa: Håland approfitta di un grave errore di Upamecano e una volta entrato in area, invece di tirare, pennella un cross per il folletto portoghese, che insacca indisturbato. Il tris è naturalmente firmato dal cyborg della Norvegia: raccoglie una sponda volante e si avventa come un cannibale su un pallone che chiede solo di essere spinto dentro: 45 gol in 39 presenze con il Manchester City, 38 nelle coppe europee, a soli 23 anni. 

Non è stata tuttavia una passeggiata di salute per gli Sky Blues, malgrado la rotondità del risultato: Ederson ha risposto presente più volte, in occasione dei tiri scoccati dall’affinato mancino di Sané (grandiosa la parata del portiere brasiliano ad inizio ripresa sul diagonale a botta sicura del 10 bavarese), sempre pericoloso ed ultimo a mollare, al contrario di un Musiala evanescente.

D’altro canto anche Sommer si esibisce in un paio di interventi importanti (di piede su Gundogan a distanza ravvicinata, e smanacciata su Ruben Dias a togliere la palla da sotto la traversa), malgrado più volte abbia rischiato la frittata con improbabili giocate con i piedi ed uscite a farfalle.

Il Bayern di Tuchel, chiamato a guidare il Bayern dopo l’incredibile esonero di Nagelsmann, dura sostanzialmente un tempo: ha alternato il palleggio a verticalizzazioni improvvise, ma la poca concretezza davanti e la mancanza di un centravanti di ruolo sono fattori che pesano. 

D’altra parte Guardiola, dopo avere strapazzato il Lipsia agli ottavi di finale, supera a pieni voti (escludendo catastrofi al ritorno) l’esame bavarese: la squadra gioca un calcio sinfonico, con Rodri a dettare i tempi, De Bruyne a incidere come una lama nella carne e Bernardo Silva a deliziarci con sviolinate d’autore. E poi ovviamente c’è quel “numero 9”, che fa tutta la differenza del mondo: segna e fa segnare, integrato sempre di più nell’idea di calcio proposta dal suo allenatore, alla faccia di chi – in questi tempi dove vince chi la spara più grossa – sentenziava senza ombra di dubbio che fosse vero il contrario.

Rodri, autore di un gol meraviglioso

Il tabellino

MANCHESTER CITY-BAYERN MONACO 3-0
Marcatori:
 pt 27′ Rodri; st 25′ Bernardo Silva, 31′ Håland.
Manchester City: Ederson, Akanji, Dias, Ake, Stones, Rodri, Bernardo Silva, De Bruyne (st 23′ st Alvarez), Gundogan, Grealish, Haaland. A disp.: Ortega, Carson, Gomez, Laporte, Lewis, Mahrez, Palmer, Perrone, Phillips, Walker. All.: Guardiola.
Bayern Monaco: Sommer, Pavard, Upamecano, de Ligt, Davies (st 35′ Cancelo), Goretzka, Kimmich, Coman, Musiala (st 24′ Mané), Sané, Gnabry (st 35′ Muller). A disp.: Schenk, Ulreich, Blind, Gravenberch, Mazraoui, Sarr, Stanisic, Tel. All.: Tuchel.

Le pagelle

MANCHESTER CITY

BERNARDO SILVA 7,5 (il migliore)
Il fantasista portoghese è nella sua versione migliore fin dalle prime battute: regala sprazzi di classe e maestria nell’illuminare la manovra, delizia il pubblico con serpentine mancine che regalano brividi agli appassionati e sigla un gol pesante. Prestazione da primo violino

HAALAND 7
Per lungo tempo sembra fuori dal gioco e pare non trovare mai né il tempo né lo spazio giusto, ma poi la sua partita cambia in pochi minuti: prima l’assist a Bernardo Silva, e poi la rete che mette in cassaforte la qualificazione in semifinale.

RODRI 7
Qualche pallone perso di troppo non inficia il valore della prestazione dello spagnolo, che rompe gli equilibri della gara e dimostra una volta di più di essere un tassello fondamentale dello scacchiere di Guardiola, con compiti di regia e gestione del ritmo. Nonostante divida il reparto con giocatori più talentuosi (Bernardo Silva) e più totali (De Bruyne), Rodri riveste un’importanza cardinale nello spartito mancuniano. Su questo ci sono delle analogie con il Busquets di una decina di anni fa.

EDERSON 6,5
L’unico a impensierirlo con costanza è Sané, e il portiere brasiliano ha fatto il suo dovere, soprattutto in un paio di occasioni dove gli interventi erano tutt’altro che facili.

BAYERN MONACO

SANÉ 6,5 (il migliore)
L’uomo più pericoloso. Ci prova diverse volte con il mancino: una volta sfiora il palo, altre volte trova Ederson a sbarragli il passo. Non esce mai dalla partita e fa quello che può.

KIMMICH 6,5
Il suo primo tempo è di alto livello, e non a caso è il momento in cui il Bayern riesce a fare la sua partita. Nella ripresa soffre un po’, ma non commette errori clamorosi.

MUSIALA 5
Il giocatore con più tasso tecnico del Bayern Monaco è assente ingiustificato. Si vede poco, e non si accende mai. Tuchel lo sostituisce nella ripresa, senza rimpianti.

UPEMECANO 4,5
Serataccia per il centrale francese vicecampione del mondo. Sempre in affanno e in ritardo sulle letture, e l’errore sul gol del 2-0 è da matita rossa.

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