Immagine di copertina: Rabiot e Giroud esultano. Chi fermerà la super Francia?
La conferma
La Francia si conferma la grande favorita. Perché ha superato l’ostacolo Inghilterra al termine di una prova da grande squadra. Perché ha saputo andare oltre Mbappé (per il fenomeno del PSG la sua peggior partita dei Mondiali). Perché ha risorse importanti da giocatori che nei club rendono poco da anni ma in nazionale regalano perle (Griezmann, soprattutto). Perché l’infortunio di un Benzema non in forma è stato un bene, dato che Giroud sta attraversando una condizione psico-fisica da Re Mida. Meno forza e meno singoli del 2018, ma più consapevolezza di sé e dei propri mezzi. Sembra difficile in questo momento non pronosticare i transalpini ancora sul tetto del mondo…
La sorpresa
Nessun dubbio anche qui: il Marocco. Prima africana in semifinale, e con la miglior difesa del Mondiale! Un solo gol subito, per altro su autorete, e la mente corre subito all’Italia 2006. Ma non solo: compattezza, spirito, gruppo, un Amrabat che a oggi è il miglior centrocampista del Mondiale (e forse come puro rendimento non solo centrocampista…), qualità e imprevedibilità davanti. Il Marocco sogna. E non vuole svegliarsi.
La delusione
Sul piano dei risultati, su tutti, il Brasile. Perché arrivava ai quarti con il vento in poppa e molti prefiguravano già una finale Brasile vs Francia all’orizzonte tra le due nazionali sulla carta migliori del mondo e del Mondiale. Ma la squadra di Tite si è specchiata troppo. Ha sprecato troppo. E si è fatta clamorosamente rimontare e battere ai rigori da una mai doma e coriacea Croazia.
Sul piano individuale, il flop si chiama Cristiano Ronaldo. Escluso ancora dal ct Santos, è entrato nella ripresa con il Marocco in vantaggio ma ha combinato poco. Chiude il suo Mondiale con un solo gol e soprattutto, in 5 edizioni della Coppa del mondo, con il magro bottino di 0 reti in 8 partite a eliminazione diretta. Lui e De Bruyne sono stati i due big in assoluto più deludenti in Qatar.
Il protagonista
Tanti. Da un Messi formato maxi (ne parla il nostro Tommaso Ciuti qui) contro l’Olanda, al compagno Emiliano Martinez, decisivo nella lotteria dei rigori. Dal già citato Amrabat a più di metà squadra del Marocco. Fino al terzetto magico della Croazia: il portiere Livakovic, ancora enorme; il centrale 20enne Gvardiol, difensore assoluta rivelazione dei Mondiali; e l’eterno Modric, finora non sempre brillante, ma che ha sfoderato contro il Brasile una prestazione stile Zidane proprio contro i verdeoro e sempre nei quarti nell’edizione 2006: uomo-ovunque, dotato di un’intelligenza calcistica immensa, visione del gioco con e senza palla e i tempi giusti nel dare il là all’azione del gol croato. Partita da 8 pieno per quello che con Messi rappresenta l’ultimo genio romantico del gioco (e che semifinale che ci attende tra i due!).