Immagine di copertina: Maradona e Francescoli all’ingresso in campo
Prova di forza dell’Argentina, che in dieci dopo pochi minuti per l’espulsione di Ruggeri, batte un Uruguay sulla carta particolarmente temibile e chiude al comando la prima fase. Decide una rete di Caniggia su assist chirurgico di Maradona. L’Albiceleste si impone soprattutto a centrocampo e disputa un secondo tempo eccellente. L’Uruguay riesce raramente a rendersi pericoloso e quando ci riesce trova sulla propria strada un grande Pumpido.
Argentina: Pumpido – Clausen, Ruggeri, Brown, Sensini – Basualdo, Burruchaga (st 9′ Caniggia), Batista, Troglio – Calderon (st 35′ Cuciuffo), Maradona.
Uruguay: Zeoli – Dominguez, Gutierrez, de Leon, Herrera – Perdomo, Ostolaza (st 27′ Bengoechea), Paz (st 27′ Aguilera) – Francescoli – Alzamendi, Sosa.
Primo tempo
9′ Ruggeri scarica su Calderon, chiude il triangolo, entra in area e calcia a colpo sicuro, risposta pronta di Zeoli in uscita.
11′ break dell’Uruguay, Ruben Sosa accelera e calcia appena dentro l’area, Pumpido respinge.
12′ il match si è acceso: altra occasione per la Celeste, con Francescoli che passa a Ruben Sosa, girata a mezza altezza, Pumpido salva.
17′ duro fallo di Ruggeri su Francescoli: il giocatore argentino viene espulso. Decisione forse un po’ eccessiva, poteva starci il giallo.
24′ primo squillo di Maradona. Fallo al limite su Calderon, punizione del Pibe de Oro alta di poco.
41′ azione manovrata dell’Uruguay: scambio de Leon-Paz-de Leon, cross da sinistra, colpo di testa di Ruben Sosa, Pumpido neutralizza.
Secondo tempo
11′ Maradona innesca il neo entrato Caniggia, che calcia sull’uscita di Zeoli ma manda a lato.
21′ punizione di Maradona dalla trequarti, palla in area, ci prova Troglio dopo un rimpallo: alto non di molto.
24′ GOL ARGENTINA Troglio per Maradona, verticalizzazione per Caniggia, che calcia in corsa in area, la palla piega le mani a Zeoli e si infila in rete.
36′ punizione per l’Uruguay dal limite: Bengoechea tocca al limite per Perdomo, sventola di prima intenzione, Pumpido vola e toglie il pallone dal “sette” con un colpo di reni fantastico.
38′ Ruben Sosa innesca Alzamendi, che riesce a scartare Pumpido, ma non fa i conti con il rientro di Brown che riesce a salvare in angolo.
41′ Caniggia lancia Troglio, uscita decisiva di Zeoli che spazza in rimessa laterale evitando il secondo gol argentino.
LE PAGELLE ARGENTINA
IL MIGLIORE TROGLIO 7 Un trattore in mezzo al campo, recupera, smista e si inserisce con grande continuità. Sfiora il gol e avvia l’azione della rete di Caniggia. Vince nettamente sul piano fisico e dinamico il duello con i centrocampisti avversari.
Pumpido 7 Tre parate, tutte determinanti: di media difficoltà le prime due, meravigliosa la terza, quando con un volo d’angelo toglie dall’incrocio una conclusione di Perdomo che sembrava davvero imparabile.
Caniggia 6,5 Entra per un Calderon poco brillante (5) e lascia il segno. Un cobra che fiuta la preda e colpisce quando serve, suo il gol che decide la contesa.
Maradona 6,5 Dopo un primo tempo un po’ in ombra, nella ripresa è maggiormente nel vivo delle operazioni, tocca diversi palloni anche in regia e serve Caniggia con lo splendido lancio del gol-vittoria.
Batista 6,5 Dove lo metti sta. Portato in difesa in seguito all’espulsione (eccessiva) di Ruggeri, anche nel cuore dell’area fa valere la sua fisicità, il suo senso della posizione e la sua calma olimpica nel gestire tutte le situazioni.
LE PAGELLE URUGUAY
IL MIGLIORE PERDOMO 6,5 L’unico del centrocampo uruguaiano che prova a tenere testa alla maggior verve dei giocatori argentini, va vicino anche alla rete del pari nel finale.
De Leon 6,5 Inappuntabile al centro della retroguardia, sbroglia alcune situazioni intricate. Sempre preciso negli interventi in scivolata.
Ruben Sosa 6 Mobile e scaltro, trova pochi spazi al centro dell’attacco e non di rado prova a rendersi utile da suggeritore.
Francescoli 5,5 Un avvio promettente, provoca anche l’espulsione di Ruggeri. Nella ripresa si perde tra le maglie della difesa avversaria, che lo contiene senza particolari patimenti. Ancora peggio l’altro fantasista Ruben Paz (voto 5), quasi un fantasma e giustamente sostituito.