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Champions League, il bilancio della prima fase: Bayern tritatutto, Napoli bellissimo, Juventus e Atletico flop

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Immagine di copertina: l’esultanza dei giocatori del Bayern Monaco

Si è conclusa la prima fase della Champions League.
Abbiamo deciso per l’occasione di tracciare un bilancio delle sei giornate del girone iniziale.
Ecco le classifiche complete.

GIRONE A: Napoli, Liverpool 15; Ajax 6; Rangers 0.
Napoli e Liverpool agli ottavi; Ajax in Europa League.
GIRONE B: Porto 12; Club Brugge 11; Bayer Leverkusen, Atletico Madrid 5.
Porto e Club Brugge agli ottavi; Bayer Leverkusen in Europa League.
GIRONE C: Bayern Monaco 18; Inter 10; Barcellona 7; Viktoria Plzen 0.
Bayern Monaco e Inter agli ottavi; Barcellona in Europa League.
GIRONE D: Tottenham 11; Eintracht Francoforte 10; Sporting Lisbona 7; Olympique Marsiglia 6.
Tottenham e Eintracht Francoforte agli ottavi; Sporting Lisbona in Europa League.
GIRONE E: Chelsea 13; Milan 10; Salisburgo 6; Dinamo Zagabria 4.
Chelsea e Milan agli ottavi; Salisburgo in Europa League.
GIRONE F: Real Madrid 13; Lipsia 12; Shatkthar Donetsk 6; Celtic Glasgow 2.
Real Madrid e Lipsia agli ottavi; Shatkthar Donetsk in Europa League.
GIRONE G: Manchester City 14; Borussia Dortmund 9; Siviglia 5; Copenaghen 3.
Manchester City e Borussia Dortmund agli ottavi; Siviglia in Europa League.
GIRONE H: Benfica, Psg 14; Juventus, Maccabi Haifa 3.
Benfica e Psg agli ottavi; Juventus in Europa League.

La conferma

Una corazzata schiacciasassi. Il Bayern Monaco non ha fatto sconti, seppur in uno dei gironi sulla carta più difficili della Champions, totalizzando l’incredibile striscia di 6 vittorie in 6 partite, unica squadra a riuscirci. Oltre ai 18 punti e ai 18 gol fatti, impressiona la difesa con sole 2 reti subite. E l’aspetto ancora più incredibile è che i bavaresi hanno saputo ottenere un simile risultato di fatto senza il totem Neuer, ai box per infortunio alla spalla, e dopo aver perso lo stoccatore principe Lewandowski. A dimostrazione di come il valore dell’insieme e la capacità di sviluppare un sistema di gioco corale possano andare oltre le qualità individuali.

La sorpresa

Tre le sorprese in positivo: il Napoli e il Benfica, capaci di conquistare il primo posto nei loro gironi a discapito di squadre teoricamente superiori come Liverpool e Psg. Sia gli azzurri sia i lusitani per altro hanno proposto un gioco totale, avvincente e divertente e agli ottavi saranno autentiche mine vaganti che nessuno dovrà sottovalutare. La terza sorpresa è il Brugge, che ha conquistato in anticipo la qualificazione alla fase finale, in un raggruppamento che prevedeva formazioni più abituate a certi palcoscenici come Porto, Bayer Leverkusen e Atletico Madrid.

Zielinski, uno dei simboli del super Napoli

La delusione

Anche in questo caso le delusioni della prima fase sono diverse: il Barcellona, senza Messi ancora una volta incapace di centrare gli ottavi; la Juventus, che ha disputato un girone da mani nei capelli precedendo di un soffio il piccolo Maccabi Haifa; l’Atletico Madrid, sceso al punto più basso nell’epoca del Cholo Simeone, che ha chiuso il suo girone al quarto posto, fuori da tutto. In generale, pollice verso per il calcio spagnolo, a parte il solito immarcescibile Real Madrid, che a sensazione sarà ancora una volta difficilissimo riuscire a buttare giù dalla torre.

Le italiane

Abbiamo già parlato del girone straordinario del Napoli (voto 9), 15 punti, miglior attacco con 20 reti realizzate, un gioco superlativo; e del flop Juventus (4), 5 sconfitte in 6 partite e la magra consolazione dell’Europa League, distante anni luce da Benfica e Psg. Più che positivo il girone delle milanesi. L’Inter (7,5) ha eliminato con merito il Barcellona, preceduto solo dall’intrattabile Bayern, dimostrando una maturità e una consapevolezza di squadra importanti; il Milan (7) era in un girone più agevole, ma dopo qualche tentennamento iniziale ha saputo vincere le partite che contavano contro Dinamo Zagabria e Salisburgo con estrema autorevolezza, staccando il pass per la seconda fase.

Il protagonista

Una palma che dividiamo per due: Erling Håland, 5 gol in 4 partite poi tenuto a riposo nelle ultime due del City a qualificazione già archiviata, una sentenza da oltre una rete a gara; e Kylian Mbappé, 7 reti e finora capocannoniere al pari di Salah, numeri in serie e ciliegina nel match di Torino contro la Juventus: gol alla Pelé in slalom e assist verticale chirurgico per Nuno Mendes. Oggi come oggi i due migliori giocatori al mondo.

La top 11 della prima fase

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