Immagine di copertina: l’esultanza di Mbappé dopo il gol decisivo
Liberté. Égalité. Mbappé. Così Sandro Piccinini commentò il gol dell’attaccante francese nella finale del Mondiale 2018 contro la Croazia. È sempre inevitabile partire da quel momento, per ora il punto più alto della sua carriera, per raccontare Mbappé, il fuoriclasse destinato da allora a raccogliere lo scettro di Messi e Cristiano Ronaldo. Ma in questi tre anni a Mbappé è sempre mancato qualcosa per salire l’ultimo gradino e ad approfittare del declino dei due totem dei primi 20 anni del 21° secolo sono stati soprattutto altri, su tutti Lewandowski. Il 2021 era iniziato per Mbappé sotto i migliori auspici, con due prestazioni mostruose con Barcellona e Bayern Monaco. Ma poi qualcosa si è inceppato, tra eliminazione in Champions e un Europeo fallimentare e altri (il solito Messi, l’inappuntabile Lewandowski, il connazionale Benzema) si sono presi la scena.
Mbappé ha ricaricato le pile e ha cominciato questo 2022 di nuovo “a tutta”. Vedremo se stavolta saprà mantenere le promesse fino in fondo, se questo sarà davvero l’anno della sua definitiva consacrazione, anche perché oltre alla Champions tra novembre e dicembre avrà l’appuntamento clou, il Campionato del mondo dove lui è campione in carica e dove la Francia è ancora la favorita.
Intanto, come si diceva, il 2022 di Mbappé è cominciato alla grande e la riprova è arrivata dagli ottavi di andata di Champions, dove l’asso francese ha demolito la resistenza del Real Madrid con una prestazione superba e un gol elettrico. Lui è stata la differenza tra i parigini e gli spagnoli e la sua sfida a distanza con il portiere del Real Courtois è stata il valore aggiunto di una partita per il resto tutt’altro che indimenticabile, con pochissimi tiri in porta (zero di fatto da parte di un Real che ha badato esclusivamente a difendersi). La sensazione è che il PSG dipenda moltissimo dalle giocate dei suoi singoli e su tutti svetta Mbappé, mentre il Real sia una squadra che viaggi un po’ a marce ridotte e che al ritorno per cambiare l’inerzia di una qualificazione che in questo momento sembra pendere un po’ di più dalla parte dei francesi avrà bisogno di alzare il ritmo e il livello della sua cattiveria agonistica.
Il tabellino
PSG-REAL MADRID 1-0
MARCATORE: st 49′ Mbappé.
PSG (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Kimpembe, Nuno Mendes; Danilo (st 42′ Gueye), Paredes, Verratti; Di Maria (st 28′ Neymar), Messi, Mbappé. All. Pochettino
REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Carvajal (st 27′ L. Vasquez), Militão, Alaba, Mendy; Modric (st 37′ Valverde), Casemiro, Kroos; Asensio (st 27′ Rodrygo), Benzema (st 43′ Bale), Vinicius Junior (st 37′ Hazard). All. Ancelotti.
ARBITRO: Orsato di Schio.
NOTE: Courtois para un rigore a Messi al 17′ st.
Le pagelle
PSG
IL MIGLIORE MBAPPÉ 8
La sensazione è che se Mbappé avesse giocato nel Real (capiterà davvero il prossimo anno?) la vittoria sarebbe stata degli spagnoli. A proposito di come un giocatore sia in grado di spostare gli equilibri in una partita. Mbappé vs Courtois è stata il manifesto per eccellenza del match: un tiro al bersaglio continuo, con conclusioni da ogni posizione e continue respinte del portiere belga. Fino al rigore procurato, quando l’ingenuo Carvajal è franato sulle gambe dello scatenato attaccante parigino. E fino al gol risolutore, un’azione che può ricordare certi lampi di Ronaldo il Fenomeno, quando passava attraverso gli avversari di potenza e velocità, incurante degli ostacoli. Un fulmine il successivo diagonale che è filtrato tra le gambe di Courtois, vincendo finalmente la sua eroica resistenza. Poi la corsa verso la bandierina del corner, abbracciato dai compagni. Sarà davvero (e finalmente) l’anno di Mbappé?
VERRATTI 7
Cuce il gioco, lo raffina, vince tanti duelli, è spesso nel vivo della manovra e si fa vedere con costanza in attacco. Non teme il confronto con i totem Modric e Kroos, anzi: sono loro che perdono nettamente il duello con il centrocampista azzurro, da tempo ormai uno dei migliori interpreti del ruolo sul proscenio internazionale.
NEYMAR 6,5
Pochi minuti al posto di un evanescente Di Maria, ma trova il modo di rendersi utilissimo. Falli procurati, un tiro fuori da posizione quasi impossibile, meno leziosità del solito e maggiore concretezza. Fino al tacco che smarca Mbappé per l’azione che vale il gol-partita, che per la zona di campo e il minuto ricorda un po’ quello di Pelé per Zagallo nella finale del Mondiale 1958.
MESSI 5
Il grande sconfitto, la grande delusione della serata. Inutile girarci attorno. Finora la sua esperienza al PSG recita 7 miseri gol a metà febbraio, ma prestazioni alla mano (al di là delle cifre) è di gran lunga la sua peggior stagione in carriera. Qualche tocco sapiente, un assist splendido per Neymar, una punizione fuori di un metro: ordinaria amministrazione per uno come lui. E poi il peso di quel rigore calciato malissimo e la sensazione che non sia davvero più oramai il Messi che abbiamo imparato a conoscere e amare. Il tempo passa anche per lui e Barcellona al momento sembra lontana galassie da Parigi… Serve una reazione d’orgoglio, veemente, rabbiosa e di classe in vista del ritorno e del prosieguo dell’annata: hai ancora la benzina necessaria Leo?
REAL MADRID
IL MIGLIORE COURTOIS 7,5
Fino al 94′ era il migliore in campo. Un muro contro cui Mbappé e il PSG hanno costantemente sbattuto. Con la ciliegina del rigore parato a Messi. È un periodo di grandi e grandissimi portieri. E Courtois si è confermato ancora una volta uno dei più bravi.
KROOS 6
Compassato e a ritmo ridotto, ma meglio lui di Modric (voto 5,5) e dello spento Casemiro (voto 5) che, ammonito, salterà il ritorno (ma sarà una perdita così pesante per il Real?). Nel secondo tempo Kroos è il solo che cerca di ravvivare un po’ il gioco dei madridisti in fase di ripartenza. Un suo tiro da fuori sfiora la traversa.
BENZEMA-VINICIUS JR 5
Il francese non era al meglio e infatti fa poco, isolato in avanti e incapace di rendersi utile con il suo solito gioco fatto di sponde e intelligenza tattica. Il brasiliano perde nettamente il duello a distanza con Mbappé e non è mai un fattore. Se il Real vuole ribaltare la sfida al ritorno servirà una prestazione decisamente più convincente e performante dei suoi due alfieri offensivi.
L’altra partita
SPORTING LISBONA-MANCHESTER CITY 0-5
Marcatori: pt 7′ Mahrez; 17′, 44′ Bernardo Silva, 32′ Foden; st 13′ Sterling.
Un uragano celeste spazza via lo Sporting Lisbona: il Manchester City domina la sfida di andata anche oltre le aspettative e si conferma forse la vera favorita della Champions: dopo la sconfitta bruciante in finale un anno fa, la formazione di Guardiola pare aver acquisito ancora più consapevolezza dei propri mezzi e ha la fame giusta per andare fino in fondo di nuovo e non sbagliare. Se non ora, quando?