Due sublimi esterni offensivi, tra i migliori dell’epoca moderna. Da una parte il portoghese Luis Figo, Pallone d’Oro nel 2000, grande protagonista con le maglie di Barcellona, Real Madrid e Inter, capace di portare il Portogallo all’argento europeo nel 2004. Dall’altra, il gallese Ryan Giggs, icona del Manchester United con cui ha disputato una carriera leggendaria. Un’ala destra e un’ala sinistra. Divise dalla fascia di appartenenza, uniti da tecnica, mentalità vincente e imprevedibilità.
Niccolò Mello
Duello affascinante, ma scelgo Figo.
Giggs superiore come continuità ai vertici, è durato un ventennio nel Manchester United ed era il giocatore più bravo con Paul Scholes dello United che nel 1999 conquistò il famoso treble, la vittoria nella stessa stagione di campionato, coppa nazionale e Champions League. Nel finale di carriera ha saputo anche riciclarsi in mezzo al campo, dove ha mostrato lampi di classe.
Figo, per quanto sia durato di meno al top, ha però spostato di più al suo apice, toccando vette superiori. Per 5-6 anni davvero uno dei primissimi calciatori al mondo, uno status che Giggs non ha mai raggiunto. Come classe pura, genialità e somma di risorse poi vedo Figo con qualcosa in più.
Francesco Buffoli
Anche io scelgo Figo ma davvero per questione di dettagli. Giggs era il miglior giovane della Premier nel 1993 e sarà il giocatore più decisivo dello United anche nel corso della Champions di 18 anni dopo, a 38 anni. A cavallo tra i millenni, con la sta velocità palla al piede e la capacità di saltare sempre l’uomo, è stato una delle ali più immarcabili in circolazione. Eccezionale il suo contributo al celebre treble del 1999, non dimentico che dieci anni dopo sarà l’uomo dell’anno in Premier, davanti a un certo Cristiano Ronaldo. Ryan peraltro confezionava giocate pesanti in serie contro le big. Figo però aveva qualcosa di più sul piano tecnico e a cavallo tra i millenni probabilmente è stato ancora più grande e determinante di Ryan, collezionando perle e giocate da fuoriclasse anche con la maglia del Portogallo. Riassumendo, Giggs superiore in Champions, Figo più grande con la nazionale e probabilmente con qualcosa di più sul piano tecnico. Vado sul portoghese davvero per un pelo, ma nella sostanza sarebbe un pareggio.
Tommaso Ciuti
Il gallese è stato un mostro di continuità per tantissimi anni, un’ala sinistra completa di qualità e intensità, capace capace di reinventarsi sul finale di carriera occupando ruoli differenti. Si sono alternate tante stelle, da Beckham a Cristiano Ronaldo, ma Giggs è sempre stato il vero punto fermo, insieme a Scholes, del Manchester United.
Figo invece, pur non avendo la stessa longevità del gallese, ha toccato picchi di rendimento più alti – vedi gli anni di Barcellona e un grandioso europeo nel 2000 – e ha mostrato doti superiori nel dribbling secco e nel tocco, ma non nella potenza. Credo che un pareggio sia giusto, anche se per gusti personali sceglierei il 7 lusitano.
Tiziano Canale
Bella sfida, però dico Figo senza troppi indugi.
Come continuità di rendimento premio sicuramente Giggs: il gallese è durato quasi un ventennio ad alti livelli, avendo il merito di adattarsi anche in altre ruoli e cambiando il proprio modo di giocare.
Il portoghese però al suo apice ha spostato di più: parliamo di un giocatore da pallone d’oro, per anni è stato fra i 3/4 migliori al mondo.
Inoltre, ritengo che tecnicamente sia stato decisamente più forte ed ha raggiunto degli apici che il pur ottimo Giggs non ha mai sfiorato.
Gabriele Gilli
Nonostante io non sia un grandissimo estimatore di Luis Figo (più per mero gusto personale che per altro), lo considero più forte di Ryan Giggs.
Infatti, nonostante il gallese sia stato in grado di avere una carriera molto longeva che gli ha consentito di reinventarsi anche in più ruoli, considero Luis Figo un giocatore di maggior classe e più trascinante negli anni migliori della sua carriera.
Quel Luis Figo visto tra il 2000 e il 2001, nonostante non rientri tra i miei giocatori preferiti di questo millennio, è per me uno dei più dominanti mai visti nel decennio 2000-2009, in grado di giganteggiare in campo a prescindere dai risultati di squadra e di sedersi allo stesso tavolo di grandissimi del calibro di Zinedine Zidane.
Alessandro Sartore
Due ali che hanno fatto letteralmente volare le squadre – di club e nazionali – che li hanno avuti in organico, oltre a regalare spettacolo e successi ai loro tifosi.
Siamo al cospetto di due straordinari campioni dotati di grandi qualità: ottima tecnica, dribbling, intelligenza tattica e grande duttilità che ha consentito loro, nel corso della carriera, di interpretare in modo egregio più ruoli.
Ala, centrocampista e buon marcatore. Uno stakanovista che, con 37 trofei vinti, si fregia di essere il giocatore più vincente della storia del calcio inglese. Ryan Giggs ha superato in carriera le mille partite disputate da professionista, un record che unisce a quello di aver sorpassato con la maglia dei Red Devils due mostri sacri come Bobby Charlton e George Best. Chi scrive ne ricorda gli epici duelli del suo Manchester United con la Juventus di Lippi. Unico neo di questo “motorino inesauribile” è non aver mai preso parte ad un Europeo o ad un Mondiale, nonostante i 16 anni di militanza con la maglia della nazionale gallese.
Più talentuoso il portoghese Luis Figo, sicuramente uno dei più grandi giocatori lusitani della storia e tra le più grandi ali di sempre.
Di lui si ricordano anche alcuni “turbolenti” passaggi di club. Prima quello che lo vede conteso tra Juventus e Parma, concluso con l’approdo al Barcellona, quindi il successivo trasferimento dai blaugrana al Real Madrid dei Galàcticos per la cifra folle di 140 miliardi di lire.
Ma è soprattutto sul campo che Figo ha fatto parlare di sé sfoderando tutta la sua classe. Trascinatore con tutte le maglie indossate, vincente con i club in Portogallo – Sporting Lisbona -, in Spagna – Barça e Real – e in Italia – Inter – e a livello personale, con il Pallone d’oro del 2000 e il Fifa World Player 2001.
A differenza di Giggs, Figo ha raccolto maggiori soddisfazioni anche con la maglia della sua nazionale vincendo il titolo Europeo e Mondiale con le nazionali minori ed andando ad un soffio dalla vittoria nell’Europeo casalingo del 2004.
La mia preferenza va al gallese.