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Ottavi di finale: Italia-Austria 2-1, funziona bene il piano B del “Mancio”

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Dopo un trittico convincente di vittorie nella forma e nella sostanza, all’Italia è toccato sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio di un’Austria coriacea e mai doma, un’Austria che nei 90 minuti si è più volte resa pericolosa e che nella seconda frazione di gioco si è fatta preferire agli Azzurri. Questi ultimi forse non si aspettavano un avversario tanto gagliardo il quale, anziché disputare una partita passiva lasciando il pallino del gioco al più quotato rivale, ha adottato un atteggiamento propositivo che ha consentito ad alcuni dei migliori giocatori in maglia rossa di mettersi in luce, primi tra tutti Arnautovic e Sabitzer.

Il primo tempo mette in luce un sostanziale equilibrio che non viene rotto né dall’ottima opportunità capitata sui piedi di Barella – ottima risposta con i piedi del portiere austriaco – né dalla sventola improvvisa di Immobile che si stampa sul palo esterno. Gli austriaci hanno la loro migliore occasione con Arnautovic che però non riesce a tenere basso il pallone.

La ripresa vede un’Italia in netta difficoltà: l’ordine e la precisione che avevano caratterizzato le prime tre uscite sembra venir meno e lasciare il campo al nervosismo. Così è l’Austria a pendere coraggioso, tessere alcune interessanti trame di gioco ed avvicinarsi in un paio di circostanze alla rete del vantaggio: il tiro di Sabitzer, deviato, finisce soltanto in calcio d’angolo ed Arnautovic, uno tra i più ispirati tra le fila austriache, si vede annullata per fuorigioco – giustamente rilevato dal VAR – una volée di testa.

Al termine dei 90 minuti il punteggio rimane inchiodato sullo 0-0 con la sensazione di un’Italia imbrigliata da un’Austria coraggiosa ed ora anche in fiducia. Ma sarà proprio il primo tempo supplementare a rivelarsi decisivo: prima Chiesa e poi Pessina – entrambi subentrati a partita in corso – mettono in ghiaccio la partita, il primo con un preciso stop di destro al quale segue una bordata di sinistro sul secondo palo ed il secondo con uno dei suoi classici inserimenti concluso da un pregevole diagonale.

L’Austria ha il merito di non arrendersi e giocarsi il tutto per tutto: Foda spariglia le carte e butta dentro tutti gli attaccanti che ha disposizione, tra i quali Kalajdzic, una delle stelle del calcio biancorosso. L’Italia sembra voler gestire il vantaggio ma l’Austria si dimostra capace di far male prima con un siluro di destro – gran parata di Donnarumma – e poi con una doppia conclusione di Sabitzer che non trova la porta. Nei minuti finali è Kalajdzic ad insaccare la rete del 2-1 con una pregevole torsione di testa su calcio d’angolo. Si tratta dell’ultimo acuto di una vittoria quanto mai sudata e sofferta da parte degli Azzurri.

Il nostro commento a corredo della mea cronaca è che l’Italia abbia trovato sulla propria strada un avversario più insidioso delle attese, una squadra molto ben organizzata che per buona parte della partita ha dato la sensazione di poter accedere ai quarti. Non si è visto il gioco delle prime uscite né i ragazzi di Mancini hanno dato la stessa sensazione di dominio, ma una volta ancora l’Italia si conferma una nazionale ricca di alternative. Oggi sono in parte mancati i giocatori maggiormente deputati all’invenzione, ovvero Insigne e Berardi, ma dalla panchina le carte Chiesa e Pessina hanno fatto la differenza sia da un punto di vista realizzativo sia come impatto immediato sulla gara.

L’Italia attuale si conferma in controtendenza con quella che abbiamo più volte osservato: una rosa di giocatori più che buona – molti da 7/7,5 – che sviluppa ottimi volumi di gioco (oggi, in realtà, un po’ meno) ma a cui, forse, manca la qualità dei singoli del glorioso passato. L’auspicio è quello di non cadere più in preda al nervosismo nel momento in cui la partita non va nella direzione desiderata e mantenere l’asticella dell’attenzione sempre alta, perché già dai quarti agli Azzurri toccherà un rivale decisamente impegnativo.

Pessina festeggia con i compagni la rete del momentaneo 2-0

Il tabellino

ITALIA-AUSTRIA 2-1

Marcatori: 95′ Chiesa, 106 Pessina, 114′ Kalajdzic

Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Verratti (dal 23′ st Locatelli), Jorginho, Barella (dal 23′ st Pessina); Berardi (dal 39′ st Chiesa), Immobile (dal 39′ st Belotti), Insigne (dal 3′ sts Cristante). A disposizione: Sirigu, Meret, Emerson, Bernardeschi, Raspadori, Bastoni, Toloi. Allenatore: Mancini.

Austria (4-2-3-1): Bachmann; Lainer, Dragovic, Hinteregger, Alaba; Grillitsch (dal 1′ sts Schaub), X. Schlager (dal 1′ sts Gregoritsch); Laimer, Sabitzer, Baumgartner (dal 39′ st Schopf); Arnautovic (dal 7′ pts Kalajdzic). A disposizione: A. Schlager, Pervan, Ulmer, Posch, Baumgartlinger, Lienhart, Trimmel. AllenatoreFoda.

Le pagelle

ITALIA

IL MIGLIORE: SPINAZZOLA 7,5

Moto perpetuo, è il giocatore italiano con il maggiore cambio di passo e prova ne è l’assist che recapita sul destro di Barella. Insidia costante sulla fascia sinistra, mostra ancora una volta un eccellente connubio di velocità e tecnica.

CHIESA 7,5

L’impatto sulla partita è immediato ma il voto poggia principalmente sulla giocata che da la svolta alla partita: un complicato controllo di destro al quale segue un’ottima conclusione con il piede debole.

PESSINA 7

Si fa trovare una volta ancora pronto e mette a segno la seconda rete a livello personale.

BERARDI 5

Un passo indietro rispetto le ultime apparizioni. Berardi – che ha dovuto vedersela con un dirimpettaio di notevole spessore quale è Alaba – non ha mani trovato la giocata risolutiva e a tratti è parso fumoso. Andrà meglio la prossima.

INSIGNE 5

Vedi Berardi. Poco arrosto e la sensazione che la sua classica giocata a rientrare sia spesso letta in anticipo dagli avversari.

AUSTRIA

IL MIGLIORE: ARNAUTOVIC 7

L’ex nerazzurro tiene spesso in scacco la solida difesa italiana grazie alla propria fisicità e proprietà tecnica. Bravo nel dialogo con i compagni e letale non appena gli si presenta un’occasione. Per fortuna degli uomini di Mancini la rete è irregolare

SABITZER 6,5

Elemento di assoluta qualità. Mette in luce ottime doti tecniche ed azzarda la conclusione, anche se in un paio di frangenti pecca di precisione

KALAJDZIC 6,5

Segna una rete decisamente complicata e mette paura nei minuti finali all’intera retroguardia azzurra.

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