Due sublimi artisti della pedata a confronto, nel nuovo paragone del nostro Francesco Buffoli. Da un lato il brasiliano Arthur Antunes Coimbra, per tutti Zico, fuoriclasse degli anni ’80. Dall’altra, il francese Zinédine Zidane, che ha infiammato la platea tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del nuovo secolo. Entrambi capaci con un pallone ai piedi di prodezze uniche.
Alessandro Sartore
Zico vs Zidane è il confronto tra due epoche lontane e due interpretazioni del numero 10.
Zico, definito il Pelé bianco, unisce creatività e doti da assist man ad una importante vena realizzativa che fa di lui un 10 completo, eccezion fatta per il fisico esile che gli vale l’appellativo di Galinho.
Di lui ricordiamo le punizioni calciate magistralmente.
In questa specialità si confronta con due autentici fuoriclasse: Platini e Maradona.
Zidane, invece, appartiene con Totti alla generazione dei 10 “muscolari”.
Bellissimo da vedere e determinante nei momenti decisivi come la finale di Champions contro il Leverkusen e quella mondiale con il Brasile.
Non immune ai ‘colpi di testa’, si gioca il suo possibile secondo mondiale per una testata a Materazzi che ne macchia la grandezza assoluta.
Il francese, inferiore sotto porta al brasiliano, si fa però preferire per il combinato fisico-fantasia, doti che gli hanno permesso di vincere il Mondiale ’98 con i Blues e la Champions con i galacticos di Madrid.
Francesco Buffoli
Zidane e Zico sono il caviale del calcio; Zidane superbo uomo squadra moderno, fisicamente impressionante e dotato della magia dei grandi 10, oltre che di una personalità titanica. Uomo da grandi partite, un artista dentro il fisico di un corazziere. Zico, come Garrincha e Messi, è l’esile prodotto di un Sudamerica periferico e malnutrito, un fragile artista che si impone sulla storia contro ogni pronostico. Forse la cosa più bella mai apparsa su un campo di calcio. Pari che più pari non si può.
Tommaso Ciuti
Due “belli” del calcio, che ogni esteta adora guardare. Zidane era una mezzala atipica, che dominava a tutto campo con fisico da corazziere e tecnica sopraffina con cui illuminava il gioco e mandava fuori tempo gli avversari, mentre il brasiliano aveva più spiccate doti da trequartista e suggeritore. Io li metto entrambi sullo stesso piano, sia come caratura, che come carriera. A differenza di Zizou, Zico non ha mai vinto un mondiale pur avendo sciorinato ottime prestazioni, ma i trionfi in Libertadores e in Intercontinentale con il Flamengo per peso specifico e apporto alla vittoria valgono quelli del francese. Pari e patta.
Niccolò Mello
Confronto non semplice tra due geniali numeri 10, pur con caratteristiche diverse.
Zico più attaccante, superiore nella finalizzazione e nell’ultimo passaggio. Zidane più centrocampista, superiore nella gestione dei ritmi e nella regia offensiva.
Penso che il miglior Zico – tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 – sia stato superiore come forza sul campo agli apici del francese, che ha fatto leva nei suoi dieci anni al top (1996-2006) su una grande continuità ai vertici, senza avere picchi siderali o momenti difficili.
Ritengo che però Zidane sia arrivato a un alone di grandezza superiore, grazie soprattutto alle indimenticabili performances offerte in alcuni momenti clou, soprattutto in nazionale.