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Champions League, quarti ritorno: Borussia Dortmund-Manchester City 1-2

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Immagine di copertina: l’esultanza del Manchester City

Dopo quattro cocenti delusioni, la prima volta contro il Monaco negli ottavi e poi nei quarti con Liverpool, Tottenham e Lione, Pep Guardiola rompe il tabù e trascina il suo City tra le prime 4 d’Europa. A Dortmund però la squadra inglese ha ancora una volta rischiato la beffa.

Dal 15′ del primo tempo, minuto della rete dell’inglese del Borussia Bellingham (un classe 2003 di enormi prospettive, uno dei tanti giovani di talento nati nella penisola britannica nel nuovo millennio) al 10′ del secondo tempo, minuto del pareggio di Mahrez su rigore, il City era fuori dalla coppa.

La rete di Mahrez dagli 11 metri ha consentito al City non solo di pareggiare il match e tornare padrone del proprio destino, ma ha sciolto i muscoli e fatto ritrovare certezze a una formazione che nei primi 45 minuti è sembrata specchiarsi un po’ troppo, nonostante una traversa colpita da De Bruyne.

Il belga è stato come sempre l’anima della squadra, con una prestazione totale fatta di recuperi, scatti, inserimenti e percussioni, ma non sempre con la necessaria lucidità, frutto di piedi buoni però non educatissimi, non da numero 10. Da applausi la prova e la personalità messa in mostra dal giovane Foden, a nostro avviso il migliore in campo, autore per altro dello splendido gol del 2-1 che ha messo in ghiaccio il discorso qualificazione per i Citizens.

Bellingham festeggiato dai compagni dopo il gol

Nel Borussia, a parte un ottimo Bellingham e il solito disastroso Emre Can (che all’andata aveva sciaguratamente avviato l’azione del gol del City e al ritorno ha causato il rigore con un fallo di mani evitabile), da segnalare un Erling Håland avulso dal gioco: l’attuale capocannoniere della Champions ha messo lo zampino nel gol dei suoi, ma poi non si è praticamente mai visto, schiacciato da una difesa del City molto attenta.

Ora all’orizzonte c’è “la semifinale degli sceicchi” contro il PSG. Da un lato il calcio cerebrale e scientifico voluto da Pep, dall’altro l’individualismo spinto dei parigini con le stelle Mbappé e Neymar sugli scudi. Difficile fare previsioni. Di certo saranno due partite indimenticabili. L’ultima volta che queste due squadre si affrontarono in Champions fu nel 2016, quarti di finale, successo del City che poi in semifinale sarebbe stato superato dal Real Madrid.

E a proposito di Real: occhio ai blancos, che sotto l’abile mano di Zidane, sembrano tornati quelli del triennio d’oro 2016-2018. Si troveranno di fronte il Chelsea di Thomas Tuchel, l’uomo che un anno fa alla guida del PSG si fermò a un passo dal traguardo, trafitto dal Bayern pigliatutto. Corsi e ricorsi di una competizione dal fascino unico…

Il rigore di Mahrez che vale l’1-1

Il tabellino

Borussia Dortmund-Manchester City 1-2
Marcatori:
15′ Bellingham (B), 53′ rig. Mahrez (M), 75′ Foden (M)
Borussa Dortmund (4-3-2-1): Hitz; Morey (st 36′ Tigges), Akanji, Hummels, Guerreiro; Bellingham (st 36′ Brandt), Emre Can, Dahoud (st 30′ Hazard); Knauff (st 23′ Reyna), Reus; Haaland. All. Terzic.
Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Dias, Stones, Zinchenko; De Bruyne, Rodri, Gundogan; Mahrez (st 43′ Sterling), B. Silva, Foden. All. Guardiola.

Le pagelle

BORUSSIA DORTMUND

IL MIGLIORE BELLINGHAM 6,5
Faccia tosta e intraprendenza. Ha 18 anni, ma approccia il match come un veterano, per nulla intimorito dalla corazzata City. Gol splendido a giro che piega le mani a Ederson, poi si prodiga anche in un prezioso lavoro di recupero palla e si immola sul tiro di Mahrez. Meno presente nella ripresa, ma è tutto il Borussia a calare sul piano dell’intensità e del ritmo.

REUS 5,5
Il veterano del Dortmund non riesce a incidere come all’andata, pur giocando sempre al massimo dell’impegno. Fino a quando il Borussia attacca, si fa notare. Poi sparisce gradatamente dai radar.

HÅLAND 5
Partecipa all’azione del gol, poi non si vede praticamente più. Nella ripresa ha una buona occasione dal limite dopo un recupero palla dei suoi, ma calcia alle stelle. Niente duello a distanza con Mbappé.

EMRE CAN 4,5
Sciagurato. All’andata l’errore che favorisce il vantaggio del City, al ritorno il fallo di mani che permette alla squadra di Guardiola di pareggiare e cambiare l’inerzia dell’incontro. Quarti di finale da incubo.

Lo stupendo tiro di Foden per il 2-1

MANCHESTER CITY

IL MIGLIORE FODEN 7
Controllo di palla lusinghiero, tecnica eccellente, accelerazioni. Provoca il rigore di Emre Can e realizza un gol splendido che trova sì la complicità di Hitz, ma resta di una bellezza stordente per coordinazione e tempismo. Cresciuto nelle giovanili del City, è oramai una colonna della squadra.

DE BRUYNE 7
Corre per tre, recupera, imposta e si inserisce. Arma totale. Gli mancano solo il gol (colpisce una traversa e Hitz salva dopo un suo tiro velenoso) e un po’ di lucidità nell’ultimo passaggio. Motore e cuore pulsante del City.

MAHREZ 6,5
Incisivo e decisivo, suo il rigore che spiana al City la strada per le semifinali. Vicino al gol già nel primo tempo.

GUNDOGAN 6
Meno appariscente del solito, gioca un primo tempo sottotono, poi cresce nella ripresa trascinato da una squadra che mette in campo maggiore sicurezza. Ma i protagonisti della vittoria sono altri.

L’altra partita

LIVERPOOL-REAL MADRID 0-0
Dopo il 3-1 dell’andata il Real Madrid gestisce il ritorno a Liverpool e con relativa tranquillità conduce in porto la qualificazione. Il Liverpool costruisce alcune buone occasioni, ma più per qualche errore difensivo del Real (al netto di una solidissima prestazione del pacchetto arretrato merengue) che per trame di gioco efficaci. I blancos giocano con ordine e pungono in contropiede, sfiorando anche il bersaglio grosso in più circostanze. Dopo due eliminazioni agli ottavi, il Real torna così in semifinale di Champions, dove troverà il Chelsea.

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