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Champions League, andata quarti: Bayern Monaco-PSG 2-3

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Immagine di copertina: Mbappé esulta dopo un gol [Getty Images]

Il calcio resta uno sport semplice. Non vince chi calcia di più in porta. Non vince chi asfissia gli avversari con un opprimente possesso palla. Vince chi fa gol. È questa la sintesi di Bayern Monaco-PSG. I bavaresi hanno quasi sempre tenuto in mano il pallino del gioco, hanno prodotto una quantità industriale di occasioni, hanno tentato di sfondare il muro difensivo eretto dagli avversari con una manovra avvolgente, ma hanno pagato dazio in contropiede, complice una fase difensiva pessima. Il PSG ha vinto non per superiore organizzazione, ma per talento. Il talento dei suoi giocolieri, Mbappé e Neymar soprattutto.

Le assenze erano pesanti da ambo i lati (Lewandowski e Gnabry per i bavaresi, oltre a Douglas Costa, in infermeria da tempo; Verratti, Florenzi, Paredes e Kurzawa per i parigini) e in corso d’opera – anche alla luce di un campo in difficili condizioni per la fitta neve che cadeva su Monaco – si sono fatti male altri interpreti, da Goretzka a Marquinhos. Ma le assenze non hanno impedito di assistere a un match spumeggiante, ancorché infarcito di qualche errore di troppo sul piano tecnico.

Neymar lotta con un difensore bavarese
[Credit: Sven Hoppe / IPA / Fotogramma]

Il Bayern senza Lewandowski di certo non è la stessa squadra, non solo per una questione realizzativa, ma anche perché il polacco è il grimaldello che apre le difese usando il fisico e l’intelligenza nel gioco di sponda. Il suo sostituto Choupo-Moting non ha giocato male, ma chiaramente non è paragonabile al polacco. In vista del ritorno, dove il Bayern dovrà imporsi a Parigi con due gol di scarto (difficile, ma non impossibile, anche perché senza pubblico il fattore campo incide un po’ meno), siamo certo che Flick farà di tutto per rimettere in piedi il suo principale cannoniere.

Ma come detto a incidere nella sconfitta bavarese, più che l’assenza di Lewa, è stata una difesa da brividi, incapace di contenere le sfuriate di Neymar e Mbappé quando si accendevano. E se a questo aggiungiamo che anche il monumento Neuer è incappato in una serata storta, con una papera evidente sul primo gol, si comprende come la strada per i campioni d’Europa e del mondo sia stata tutta in salita.

Il protagonista assoluto è stato Mbappé. Fabio Capello dice che gli ricorda Ronaldo il Fenomeno, per quanto il brasiliano tecnicamente avesse qualcosa in più. Il paragone non è blasfemo, anche se l’apice di Ronaldo il Fenomeno tra il 1996 e il 1998 è superiore. Forse Mbappé potrà fare una carriera migliore, chissà: molto dipenderà dagli infortuni e dalla testa. Con Lewandowski è oggi, a nemmeno 23 anni, il più grande calciatore del mondo. Ha potenza, velocità, senso del gol. È pericoloso perché segna, ma anche perché è intelligente nella gestione del gioco. Ha già vinto un Mondiale da protagonista, quest’anno punta la Champions e l’Europeo. Il futuro è suo. A naso potrà reclamare un posto a fine carriera tra i grandi di Francia, al fianco di Platini e Zidane.

Il tabellino

BAYERN MONACO-PSG
Marcatori:
pt 3′ Mbappé (P), 28′ Marquinhos (P), 37′ Choupo-Moting (B).
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Pavard, Süle (pt 42′ Boateng), Alaba, Hernandez – Kimmich, Goretzka (pt 33′ Davies) – Coman, T. Müller, Sané – Choupo-Moting. A disp.: Nübel, Sarr, Martinez, Kouassi, Musiala. All. Klopp.
PSG (4-2-3-1): Navas – Dagba, Marquinhos (pt 30′ Herrera), Kimpembe, Diallo (st 1′ Bakker) – Pereyra, Gueye – Di Maria (st 26′ Kean), Neymar (st 46′ Rafinha), Draxler – Mbappé. A disp.: Rico, Letellier, Kehrer, Sarabia, Pembele, Gharbi, Nagera, Kamara. All. Pochettino.

Thomas Müller, il migliore dei bavaresi [Getty Images]

Le pagelle

BAYERN MONACO


IL MIGLIORE T. MULLER 7
Anima di questa squadra, non molla mai, trova il gol con una deviazione di testa, sfiora il bersaglio grosso in altre circostanze. Indomito.
Choupo-Moting 6,5 Non è Lewandowski, ma fa in pieno la sua parte: traversa, gol e sponde. La sconfitta non è colpa sua.
Kimmich 6 Lotta su tutti i palloni e percorre chilometri. Suo l’assist con il contagiri per il momentaneo 2-2 di Thomas Müller. Ma è un po’ meno lucido del solito e nel finale regala una palla sanguinosa a Draxler che poteva costare cara.
Neuer 5 La “papera” che dà il via alla vittoria del PSG non è da lui. Poi si riscatta nella ripresa con un paio di interventi notevoli, ma la frittata è fatta.
Difesa Bayern 4 Si sapeva fosse il punto debole della squadra, ma contro il PSG la retroguardia bavarese non ne ha azzeccata mezza e concedere praterie e spazi a giocatori del calibro di Neymar e Mbabbé non è mai una scelta felice…

PSG

IL MIGLIORE MBAPPÉ 7,5 Fa poche cose, ma determinanti per l’esito dell’incontro. Segna l’1-0 con la complicità di Neuer, sfiora il bersaglio in un’altra circostanza e chiude i conti con lo splendido gol del 3-2 in corsa. Dimostra intelligenza tattica notevole oltre che la proverbiale velocità al fulmicotone in spazi aperti. Riscatta l’opaca finale del 2020 persa proprio contro il Bayern con una prova da fuoriclasse.
Neymar 7 Balla di fatto un tempo, poi nella ripresa si vede meno e non disdegna qualche “neymarata” delle sue. Ma i primi due gol del PSG nascono da sue invenzioni. Rientro fondamentale per i parigini.
Marquinhos 7 Fino a quando è in campo respinge qualsiasi insidia. E trova la rete del 2-0 su cioccolatino di Neymar. Non è un caso che uscito lui, i parigini vadano maggiormente in difficoltà in difesa. Uno dei più forti difensori del mondo.
Navas 7 Una quantità di ottimi interventi, forse nessuno così eccezionale, ma sempre denotando grande sicurezza e splendidi riflessi. Vince nettamente la sfida diretta con Neuer.
Di Maria 5 La difesa del Bayern lascia spazi per tutti, ma lui non ne approfitta mai. Bolso, mai incisivo, si vede con il contagocce e viene sostituito. Che sia un po’ in declino?

L’altra partita

PORTO-CHELSEA 0-2
Marcatori:
pt 32′ Mount; st 40′ Chilwell.
Ai lusitani non riesce un’altra impresa come contro la Juventus. Il Chelsea di Tuchel si conferma una squadra solida e determinata, nonché in un ottimo momento di forma, e come da pronostico si impone con un 2-0 che sa tanto di biglietto per la semifinale. Molto molto difficile per il Porto riuscire a capovolgere l’esito dell’incontro a Stamford Bridge, anche se la Champions negli ultimi anni ci ha spesso abituato a rimonte impossibili.

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