Immagine di copertina: esultanza dei giocatori del Real Madrid.
Real Madrid vs Liverpool rappresenta una sfida per certi versi classica per il calcio europeo, grazie alla quale possono scendere in campo ben 19 Coppe dei Campioni (13 dei Blancos, 6 dei Reds) e che sa di revival della finale di Champions League di tre anni fa. Nonostante le pesantissime defezioni rappresentate dalle assenze di Ramos e Varane (il primo per infortunio, il secondo per positività al coronavirus), Zidane è riuscito a correre ai ripari, sfoderando una prestazione tattica molto solida che ha messo sotto scacco il Liverpool di Klopp, apparso ormai da mesi in lento ed inesorabile tracollo.
Infatti, l’allenatore del Real Madrid è riuscito a sopperire alle assenze dei suoi due totem difensivi con un accorta strategia tattica che, grazie all’aiuto degli esterni offensivi e difensivi (Vinicius e Mendy a sinistra, Asensio e Lucas Vazquez a destra), ha infittito il centrocampo composto dai veterani Modric, Casemiro e Kroos, supportandolo nel palleggio e nella fase di non possesso. Così facendo, per Mané e Salah è stato complicatissimo trovare gli spazi per pungere la retroguardia del Real Madrid, che oltretutto ha avuto ulteriore vita facile, a causa dell’assenza di un riferimento centrale nell’attacco dei Reds. Una strategia di gioco, quella del tecnico francese, che già nel Derby d’andata di Madrid in campionato aveva portato ai suoi frutti contro la banda di Simeone, e che è riuscita al suo meglio anche contro gli uomini di Klopp.
Infatti, nonostante le assenze del Liverpool di questa stagione rappresentino un’attenuante nei confronti del suo operato stagionale, in questa sfida d’andata Jurgen Klopp è apparso imbrigliato, senza possibilità concrete di replica, confermando la sensazione di essere un grande allenatore nella preparazione delle partite ma che non sia completamente capace di mostrarsi come un abile stratega. Di conseguenza, per quanto le attenuanti sulla sua stagione siano più che mai evidenti (su tutte, il terribile infortunio che ha messo K.O. Van Dijk ad inizio stagione), sono altrettanto evidenti le sue difficoltà, come già si era visto nel doppio scontro con l’Atletico Madrid, di avere una vera e propria exit strategy rispetto al suo piano partita iniziale.
Dall’altro canto, come detto, Zidane si conferma per l’ennesima volta un allenatore straordinario che non ha vinto per caso le tre Champions League consecutive, in quanto, oltre a contare su individualità straordinarie, poteva contare sulle sue capacità camaleontiche nell’interpretazione delle partite. Anche oggi, oltre alla sua ottima strategia di gioco, ha potuto contare su un’ottima prestazione di squadra, sui guizzi in velocità di Vinicius, sulla solidità di Mendy nelle due fasi e sull’intramontabile classe di Kroos, che si è confermato di nuovo uno dei centrocampisti più forti degli ultimi 10-15 anni.
I Blancos vincono dunque per 3-1, un risultato che li tiene in cautela in vista del ritorno, anche se la sensazione generale lasciata dal Real Madrid è che sia ancora in grado di sfoderare prestazioni di spessore nelle grandi notti europee, con un ottimo collettivo che sembra pronto, dopo la conclusione del ciclo di Cristiano Ronaldo, a dire ancora la sua in Champions League.
Il tabellino
MARCATORI: 27′ e 65′ Vinicius (R), 36′ Asensio (R), 51′ Salah (L).
REAL MADRID (4-3-3): Courtois, Lucas Vázquez, Militao, Nacho, Mendy; Casemiro, Kroos, Modric; Asensio (dal 70′ Valverde), Benzema, Vinicius (dall’85’ Rodrygo). All. Zinedine Zidane.
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson, Alexander-Arnold, Kabak (dall’81’ Firmino), Philips, Robertson; Keïta (dal 42′ Thiago), Fabinho, Wijnaldum; Salah, Jota (dall’81’ Shaqiri), Mané. All. Jurgen Klopp.
Le pagelle
REAL MADRID
IL MIGLIORE VINICIUS 7,5
La palma del migliore in campo non può che spettare a lui. Sfruttando al meglio le assistenze di Kroos e Modric, l’esterno brasiliano ha messo la firma in questa vittoria, confermandosi un punto fermo dei Blancos negli ultimi anni. Inoltre, nonostante abbia dimostrato ancora di non essere dotato di una classe sopraffina, crea scompiglio nella difesa del Liverpool. Inoltre, è il primo giocatore classe 2000 ad aver segnato nei quarti di finale di Champions League.
Per lui questa è un’altra prova da ricordare nell’Europa che conta, che inizia ad accorgersi di lui.
KROOS 7,5
Considerando l’ennesima prestazione straordinaria che ha sfoderato, poteva essere tranquillamente eletto MVP della partita. Assiste Vinicius nel primo gol con un lancio millimetrico e con un altro propizia il gol del 2 a 0 di Asensio. Inoltre, con la sua solita calma olimpica, detta legge in mezzo al campo, con un avvilente – per gli avversari – 90,7 % di precisione dei passaggi (93,4 % se si considera tutta la stagione!) Si conferma (come se ce ne fosse veramente bisogno…) il metronomo del centrocampo del Real Madrid da sette anni a questa parte.
MENDY 7
Contro l’Atalanta era apparso come uno dei migliori del Real Madrid, segnando pure un gol pesantissimo a Bergamo all’andata, si è consacrato ulteriormente come uno dei terzini sinistri più forti e allo stesso tempo performanti dell’intero firmamento calcistico europeo. Nel frattempo, Deschamps prende appunti per l’Europeo.
ASENSIO 6,5
Il suo contributo è ottimo, e a beneficiarne sono le due fasi – offensiva e difensiva – per le quali si sacrifica. Inoltre, segna un gol di ottima fattura e opportunismo, sfruttando il maldestro intervento difensivo di Alexander-Arnold. È un giocatore spesso scostante, ma che sa ritagliarsi il suo spazio in una realtà come il Real Madrid.
BENZEMA 6,5
Non sfodera la grande prestazione che si è vista contro l’Atalanta al ritorno degli ottavi di finale, ma il suo contributo, tanto essenziale quanto efficiente nelle giocate, si rivela prezioso per Zidane, come quando innesca Modric (7) nell’azione dà il via al gol del 3-1 di Vinicius.
VAZQUEZ 5,5
L’unico neo della partita del Real Madrid è lui. Infatti, nonostante l’encomiabile lavoro di sacrificio in fase difensiva per la causa dei Blancos, è lui a tenere in gioco Salah per il gol che tiene ancora aperta la contesa in vista del ritorno. Rimandato.
LIVERPOOL
IL MIGLIORE SALAH 6
Risulta molto difficile trovare un giocatore del Liverpool che si sia distinto positivamente in questa partita. Appare dunque doveroso premiare chi ha salvato l’onore delle armi, come Salah, che grazie al suo gol, da grande opportunista d’area di rigore, riaccende le flebili speranze dei Reds in vista del ritorno.
ALISSON 5,5
Appare molto poco brillante in occasione del secondo gol di Vinicius, battezzandolo male nel suo intervento. Inoltre, questa cirocstanza conferma il suo sciagurato rendimento stagionale, che lo vede come il lontano parente del portiere che si era erto a protagonista del successo in Champions League del Liverpool nel 2018-2019.
MANÉ 4,5
Come Alisson, l’ala senegalese era stato uno dei grandi protagonisti del trionfo europeo del Liverpool di due anni fa. In questa stagione appare lento ed impacciato, nonché la controfigura del giocatore che metteva a ferro e fuoco la difesa del Bayern Monaco di Kovac. Irriconoscibile.
ALEXANDER-ARNOLD 4
Vinicius e Mendy banchettano sulla fascia di sua competenza senza che lui riesca a dare il benché minimo segnale di ripresa. Inoltre, è il suo errore sciagurato a innescare Asensio per il comodo 2-0, che rende ancora più amara la sconfitta del Liverpool a quel punto della gara e che conferma il triste periodo di forma di un terzino destro che ha pure perso, negli ultimi tempi, il treno della nazionale inglese.
KEITA 4
La sua prestazione è talmente pessima da costringere Klopp, per disperazione, a sostituirlo a pochi minuti dalla fine del primo tempo. Quanto basta per descrivere il suo impatto – disastroso – nel centrocampo del Liverpool. Indiscutibilmente il peggiore del Liverpool.
L’altra partita
Manchester City-Borussia Dortmund 2-1 (1-0)
MARCATORI: 19′ De Bruyne, 84′ Reus, 90′ Foden
Nonostante il brivido rappresentato dal gol di Marco Reus, a sei minuti dalla fine, su invenzione del solito Håland, il Manchester City si porta a casa di misura la partita contro il Borussia Dortmund. Gli uomini di Guardiola, nonostante le difficoltà nel chiudere la partita, hanno regolato la compagine tedesca grazie al gol finale di Foden, propiziato dall’ennesima giocata straordinaria di Kevin De Bruyne, che ormai da molto tempo si conferma il centrocampista europeo più forte al Mondo. Il risultato non è dei migliori in vista del ritorno, ma il Manchester City può contare sulle sue migliori individualità per scacciare l’apparentemente eterno tabù dei quarti di finale di Champions League. Che sia la volta buona per i Citizens per fare la voce grossa nella massima competizione europea?