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Champions League 2020-2021, ritorno ottavi: Real Madrid vs Atalanta 3-1

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L’Atalanta di Gasperini, per molti un underdog del calcio europeo, si è arenata contro il Real Madrid, una formazione che sebbene contempli una carrellata di stelle non più nel fiore degli anni – eccetto qualche giovane promessa di bellissime speranze -, continua a costituire una corazzata di primo livello che non ha perso l’abitudine di brillare sul massimo palcoscenico europeo. L’Atalanta ha approcciato l’incontro con personalità, ha avuto la prima palla gol dell’incontro – assist di Muriel e conclusione masticata di Gosens – ed ha giocato a viso aperto senza troppi timori reverenziali. Ha potuto fare la sua partita interpretando la gara secondo le sue qualità, un’ambizione che all’andata si era infranta sul cartellino rosso comminato a Freuler.

La partita ha messo in luce un certo equilibrio fino all’episodio decisivo, ovvero un rilancio sbagliato di Sportiello – nuovamente in campo al posto di Gollini per scelta tecnica – che è terminato sui piedi peggiori possibili, quelli del Pallone d’Oro croato Luka Modric. Sull’asse Modric-Benzema – quest’ultimo decisamente tra i migliori, ma ci arriviamo – i Blancos si sono portati sull’1-0 mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione. L’Atalanta si è leggermente spenta e la prima frazione si è chiusa sull’1-0. Una montagna da scalare, anche in considerazione del punteggio dell’andata.

Il secondo tempo ha evidenziato tutta l’esperienza della formazione di casa che è stata in grado di gestire con un sapiente palleggio il vantaggio acquisito non disdegnando di colpire i nerazzurri con verticalizzazioni improvvise. Ma a condannare l’Atalanta è stato un altro errore individuale, ovvero una palla persa da Ilicic a centrocampo che ha innescato il contropiede di uno scatenato Vincius che dopo aver puntato Toloi si è guadagnato un calcio di rigore trasformato da SergIo Ramos: 2-0 e qualificazione ai quarti in ghiaccio. A partire dal 2-0 è iniziato un ping pong che si sarebbe potuto tradurre o in un 3-0 o in un 2-1, e dopo un paio di match point falliti dai madridisti l’Atalanta, grazie ad una splendida punizione di Muriel appena sfiorata da Courtois, ha accorciato le distanze. Una magra consolazione frustrata solamente un minuto dopo dal subentrato Asensio che ha infilato Sportiello mettendo a segno la rete del definitivo 3-1.

Sergio Ramos e Lucas Vasquez esultano dopo il raddoppio madridista

L’Atalanta può rimproverarsi ben poco: ha iniziato la gara del Bernabeu ad handicap a causa del punteggio dell’andata e ha dovuto affrontare una formazione che, sebbene negli ultimi anni non sia balzata agli onori delle cronache per i propri piazzamenti in Europa, schierava pur sempre diversi pluricampioni del primo ciclo di Zidane tra i quali anche un Pallone d’Oro ed un campione del mondo. Decisamente troppo per gli uomini del Gasp i quali, nonostante tutto, finché hanno potuto hanno retto l’urto creando anche diverse palle gol o potenziali palle gol. Gasperini ha deciso di escludere dall’undici iniziale Josip Ilicic, eroe della doppia sfida contro il Valencia dell’anno scorso. Si è trattato di una decisione in parte annunciata: durante l’incontro d’andata Gasperini aveva palesato il proprio disappunto per la prestazione dello sloveno e davanti ai microfoni nel dopopartita, incalzato dai giornalisti, aveva ribadito la propria insoddisfazione.

L’Atalanta ha così rinunciato ad uno dei suoi uomini più rappresentativi il quale non ha comunque trovato acuti vincenti durante i minuti che il suo allenatore gli ha concesso. Volendo analizzare la campagna europea dell’Atalanta a 360 gradi – e tenendo anche in considerazione il percorso iniziato l’anno scorso – gli spunti di interesse sono comunque molti: un calcio europeo – decisamente il più europeo che si osserva oggi in Italia – che ha consentito alla Dea di stabilire una presenza fissa in Europa e strabiliare le platee del continente vincendo o intimando pareggi a formazioni quali Liverpool – una formazione che solamente due anni fa alzava la Coppa dalle Grandi Orecchie, Manchester City, Ajax – una delle formazioni di stampo europeo per antonomasia – ed il già citato Valencia. Un progetto altamente collaudato ed una rosa decisamente competitiva non solo nell’undici titolare fanno ben sperare anche per il futuro.

Il tabellino

Real Madrid-Atalanta 3-1
Marcatori
: pt 34′ Benzema (R), st 14′ Ramos rig. (R), 37′ Muriel (A), 40′ Asensio (R)
Real Madrid (3-5-2): Courtois; Varane, Sergio Ramos (st 19′ Militao), Nacho; Lucas Vazquez, Kroos, Valverde (st 36′ Asensio), Modric, Mendy; Vinicius (st 23′ Rodrygo), Benzema. A disp.: Isco, Altube, Duro, Lunin, Marcelo. All.: Zidane.
Atalanta (3-4-2-1): Sportiello; Toloi (st 16′ Palomino), Romero, Djimsiti; Maehle, De Roon, Pessina (st 38′ Caldara), Gosens (57ì Ilicic); Pasalic (46′ Zapata), Malinovskyi; Muriel (83′ Miranchuk). A disp.: Ghislandi, Gollini, Lammers, Rossi, Ruggeri. All.: Gasperini.
Arbitro: Makkelie (Olanda).

Le pagelle

REAL MADRID

IL MIGLIORE VINICIUS 8: Spina nel fianco costante della difesa atalantina, scappa a turno a Romero, Toloi e Maehle. Sfiora un gol da cineteca dopo essersi incuneato tra 2-3 maglie nerazzurre e si procura il rigore poi trasformato da Sergio Ramos.

Benzema 7,5: Faro dell’attacco dei Blancos, apre la partita ma ha soprattutto il merito di non sprecare un pallone. Apre più volte il gioco a beneficio dei compagni ed in un’occasione va vicino alla doppietta personale. Sarebbe da 8, gli diamo mezzo punto in meno per il palo colpito a Sportiello battuto.

Modric 7: Forse sarebbe stato più opportuno dare un voto collettivo al centrocampo, ma scegliamo di premiare Luka Modric perché ha anche il merito di avviare l’azione dell’1-0. Controlla magistralmente il rinvio di Sportiello ed offre un cioccolatino che Benzema non può proprio rifiutare.

Courtois 7: Al festival madridista si iscrive a pieno titolo anche il portiere che in più di una circostanza frustra le speranze atalantine, in un’occasione con un intervento alla Neuer. Nulla può sulla punizione di Muriel.

ATALANTA

IL MIGLIORE MURIEL 7: Si accende ad intermittenza, anzi, per buona parte della gara vuoi per demerito proprio o per l’andamento della partita è assente. Tuttavia se l’Atalanta al secondo minuto ha l’occasione per passare in vantaggio il merito è suo – cross perfetto non sfruttato da Gosens – ed è sempre lui a tener vive le (poche) speranze bergamasche nei minuti finali, quando insacca una splendida punizione alle spalle di Courtois.

Pasalic 6: Partita di personalità che lo vede spesso fronteggiare e duellare contro il più esperto connazionale Modric. Il croato offre comunque alcune buone giocate e non fa mai mancare la propria presenza. Ovviamente però paga anche lui dazio ai palleggiatori madridisti.

Maehle 5: Si trova davanti il peggiore degli avversari possibili ed alle volte anche un ottimo Mendy. Non riesce a spingere come vorrebbe e soffre maledettamente le scorribande degli avversari.

Sportiello 4,5: Qualche buon intervento a qualificazione praticamente compromessa ma rimane la macchia della rete del vantaggio spagnolo. Rilancio affrettato che da il là all’1-0. Parso non irreprensibile anche sulla rete del 3-1, dove a nostro avviso non copre benissimo il proprio palo di competenza.

L’altra partita

Manchester City-Borussia Mönchengladbach 2-0
Marcatori:
pt 12′ De Bruyne, 18′ Gündogan.
Tutto facile per il City di Guardiola, che dopo il 2-0 dell’andata in Germania sconfigge i Föhlen al ritorno con il medesimo punteggio e vola ai quarti. Troppa la superiorità della corazzata inglese, che ha gestito a piacimento i ritmi e la partita. Secondo le quote dei bookmakers, il City è la favorita numero uno per la vittoria finale: saprà tenere fede ai pronostici oppure si squaglierà sul più bello come successo nelle passate edizioni?

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