Immagine di copertina: i giocatori del PSG esultano al gol di Mbappé.
Anche quest’anno l’avventura del Barcellona in Europa finisce con un verdetto secco e inappellabile, ovvero l’eliminazione dalla UEFA Champions League. Questa, però, risulta più prematura rispetto alle cocenti delusioni delle annate passate, in quanto era dal 2006-2007 che il Barcellona non veniva eliminato negli ottavi di finale della massima competizione europea. Anche in quell’occasione, il Barcellona rimediò una sconfitta casalinga, seppur meno pesante di quella di quest’anno, contro il Liverpool di Benitez.
Quest’anno il Barcellona appariva sfavorito al cospetto delle grandi del calcio europeo e, in virtù delle pessime comparse europee delle passate stagioni e dell’umiliante 8-2 del Bayern Monaco nella passata stagione, ha subìto una sconfitta devastante – l’ennesima – al Camp Nou contro il Paris Saint Germain che, dopo l’esonero di Tuchel e l’affidamento della guida tecnica nelle mani di Pochettino, acquisisce sempre più certezze. Nonostante ciò, però, qualcosa si è mosso tra i Blaugrana. Infatti, nonostante l’ennesima delusione in Europa e nonostante la cessione “a cuor leggero” di Suarez ai rivali dell’Atletico Madrid, il Barcellona sta approfittando della fase di transizione per strutturare il futuro.
Negli anni, il Barcellona ha snaturato completamente la propria filosofia, tentando investimenti spesso avventati e scellerati, come le esose spese per Dembelé (105 milioni) e Coutinho (160), nella campagna acquisti del 2017-2018. Inoltre, l’aver trascurato drasticamente la Masia, ovvero il settore giovanile per il quale devono gran parte dei loro successi, ha portato il Barcellona ad inseguire una strada completamente agli antipodi con la propria tradizione, nonché all’implosione di una squadra vecchia che necessitava di un rinnovamento già da molto tempo.
I primi passi del rinnovamento hanno iniziato a vedersi già in questa stagione grazie al crescente minutaggio di Pedri e Ansu Fati (prima che si infortunasse), nonché con l’aumento della centralità di Araujo e De Jong nei loro rispettivi ruoli, con Piqué e Busquets, ormai in netto declino per ragioni anagrafiche, prossimi ad essere sostituiti. Per non parlare inoltre di Dest, che si è inserito magnificamente negli schemi di Koeman e che appare già come un punto fermo del Barcellona sulla fascia destra.
Il Barcellona può dunque iniziare a strutturare il suo futuro, con la consapevolezza di avere a disposizione una buona base che andrà modellata negli anni a venire. Sarà dunque compito del neo-presidente Laporta – tornato alla gestione del Club dopo i fortunati fasti del periodo 2003-2010 – quello di garantire a questa piccola ossatura una futuribilità tale da riprendersi da annate che poco hanno a che fare con la storia gloriosa di questo Club.
Il PSG, invece, sembra avere un’identità più definita rispetto ai primi mesi della stagione 2020-2021 e appare intenzionato a fare di nuovo la voce grossa in Europa dopo la finale dello scorso anno, anche se sarà necessario per Pochettino tentare di porre rimedio ad alcune zone di campo come la difesa, in quanto Kurzawa, per l’ennesima volta, si è confermato inaffidabile per contenere i terzini destri avversari.
La partita è stata ricca di avvenimenti nel primo tempo, a partire dalle prime occasioni che il Barcellona ha avuto a disposizione per passare in vantaggio, sventate dalle prodigiose parate di Navas. Ma è il PSG a segnare l’1-0, a causa di un’ingenuità di Lenglet che permette a Mbappé di segnare il gol del vantaggio, che sembra spegnere sul nascere le speranze dei Blaugrana.
La reazione è improvvisa, con un sinistro terrificante di Messi dai 25 metri che lascia di sasso il malcapitato Navas per il pari del Barcellona. Ed è stato proprio Navas a decidere la sfida, spegnendo sul nascere le flebili speranze di rimonta del Barcellona con il rigore parato proprio a Messi. Con questo episodio, di fatto, si spengono le motivazioni del Barcellona, per una partita che diventa inevitabilmente poco esaltante e che porta all’ancora più inevitabile pareggio della sfida.
Il PSG è dunque passato ai quarti di finale e la qualificazione appare pressoché indiscutibile, specialmente in virtù del secco 4-1 inflitto al Camp Nou. Il Barcellona invece esce, per l’ennesima volta, e per la prima volta dal 2004-2005 né Lionel Messi, né Cristiano Ronaldo accederanno agli ottavi di finali della UEFA Champions League.
Che sia questa la fine di un’era?
Il tabellino
31′ rig. Mbappé (P), 37′ Messi (B)
PSG (4-3-3): Navas; Florenzi (77′ Dagba), Marquinhos, Kimpembe, Kurzawa (46′ Diallo); Gueye (59′ D. Pereira), Paredes, Verratti (84′ Rafinha); Draxler (59′ Di Maria), Icardi, Mbappé. All. Pochettino
BARCELLONA (3-4-1-2): Ter Stegen; Mingueza (35′ Firpo), De Jong, Lenglet; Dest (66′ Trincão), Busquets (79′ Moriba), Pedri (79′ Pjanic), Jordi Alba; Griezmann; Messi, Dembélé (79′ Braithwaite). All. Koeman
Ammoniti: Kurzawa (P), Mingueza (B), Lenglet (B), De Jong (B), Gueye (P), Paredes (P), Icardi (P)
Note: al 45’+3 rigore sbagliato da Messi (B)
Le pagelle
PSG
IL MIGLIORE NAVAS 7,5
È risultato indiscutibilmente il migliore in campo. Effettua due parate strepitose su Dest e Busquets, para un rigore pesantissimo a Messi nel finale del primo tempo ed infine effettua un altro intervento importante nel secondo tempo sempre su Busquets, confermandosi come uno dei portieri più forti e affidabili degli ultimi dieci anni, nonché uno dei più sottovalutati.
MARQUINHOS 7
Nella passata stagione aveva sfoderato una stagione da antologia, destreggiandosi anche come mediano in alcune occasioni. Anche in questa partita risponde prontamente, da grande leader difensivo qual è, e sventa i pericoli principali che passano dalle sue parti (provvidenziale l’intervento su Messi nel secondo tempo). Non serviva certamente la sua prestazione di ieri sera per confermarlo come uno dei difensori centrali più forti al Mondo, se non addirittura il più performante dell’ultima stagione e mezza.
MBAPPE 6
Si limita al compitino, che a qualificazione quasi blindata all’andata consiste nell’esibirsi in qualche strappo palla al piede e nel rigore che costringe il Barcellona ad inseguire la compagine parigina. L’astro nascente del calcio mondiale non si è ripetuto dopo la prestazione monster dell’andata, ma ai fini della qualificazione è bastato metterci la firma pure al ritorno. Il vero test inizierà dai quarti di finale.
KURZAWA 4,5
Un disastro. Dest lo punta innumerevoli volte e lui non riesce mai a farsi trovare pronto in fase difensiva. Inoltre, il suo intervento sciagurato su Griezmann determina il rigore che non solo rischia di compromettere la partita del PSG, ma anche di lasciare i suoi in inferiorità numerica. Sì conferma per l’ennesima volta uno degli anelli deboli della compagine parigina.
DRAXLER 4,5
Il centrocampo del PSG di suo non brilla particolarmente, ma lui ce la mette davvero tutta per rivelarsi inadeguato in una partita nella quale è stato più deleterio che altro. A riprova della sua pessima prestazione, ad un Di Maria apparso fuori forma sono bastati 30 minuti per giocare meglio di lui, da subentrato
BARCELLONA
IL MIGLIORE DE JONG 6,5
Schierato come difensore centrale al fianco di Lenglet e Mingueza nella difesa a 3, riesce a sfoderare un’ottima prestazione che lo conferma come uno dei giocatori più versatili ed intelligenti dell’intero panorama calcistico europeo. Con calma e disciplinatezza tattica, riesce a fare meglio dei suoi pessimi compagni di reparto. Il Barcellona – e non lo si scopre di certo oggi – sa di poter puntare su di lui per il futuro.
DEST 6,5
Nel primo tempo mette in serissima difficoltà Kurzawa, che come detto sopra non riesce letteralmente mai a contenerlo. Arriva addirittura a sfiorare il bersaglio grosso, ma Navas si frappone tra lui e la gloria con un intervento prodigioso. Cala nel secondo tempo nella fase di spinta, ma la sua prestazione risulta più che positiva, per un terzino che giorno dopo giorno si conferma come uno dei volti da cui ripartire per il Barcellona.
MESSI 6
La sua prestazione è tra le più complesse da valutare negli ultimi anni, in quanto risulta il Dottor Jekyll e il Mr. Hyde del Barcellona. Segna un gol semplicemente magistrale con un sinistro terrificante dai 25 metri, per poi sbagliare un rigore pesantissimo a fine primo tempo e spegnersi progressivamente nel secondo, col destino ormai segnato per i Blaugrana. È chiaro, quando si parla di Messi, le aspettative rischiano di risultare inevitabilmente alte, ma allo stesso tempo può essere salvato dall’insufficienza per essere riuscito a segnare i due soli gol del Barcellona tra andata e ritorno.
Il solito Lionel Messi, nel bene e nel male.
LENGLET 5
Nel 2018-2019, al fianco di Piqué, era apparso come un prospetto che avrebbe potuto diventare un punto fermo per il Barcellona del futuro. Nelle ultime due stagioni, Lenglet ha fatto letteralmente di tutto, in negativo, per sconfessare questa ipotesi, ritrovandosi risucchiato in un declino prestazionale francamente inspiegabile nella sua entità. La sua ingenuità nel rigore poi segnato da Mbappé pesa come un macigno per una gara già in salita per i Blaugrana sin dal fischio d’inizio.
DEMBELÈ 5
105 milioni. Con queste cifre Dembelé era approdato al Barcellona, carico di aspettative in seguito alla cessione di Neymar. Aspettative ovviamente disattese, a conferma della pessima gestione societaria del Club catalano negli ultimi anni. La sua prestazione è stata insufficiente, ed è un peccato che sia arrivata proprio nel periodo positivo che stava attraversando nelle ultime settimane. Appare in ogni caso molto fumoso, nonostante un buon avvio, e si spegne a lungo andare.
L’altra partita
LIVERPOOL-LIPSIA 2-0
MARCATORI: 70′ Salah, 74′ Mané
Nonostante l’evidentissima crisi di risultati casalinghi che li ha portati a sei sconfitte consecutive ad Anfield, il Liverpool, pur giocando a Budapest (formalmente riconosciuto come stadio ospitante, per la formula dell’andata e del ritorno), ha avuto a suo favore il fattore campo, grazie ai gol di Salah e Mané, regolando con esperienza il Lipsia di Nagelsmann, che ne esce sconfitto in modo inappellabile con un doppio 2-0. Gli uomini di Klopp appaiono in vistosa difficoltà in campionato, ma nonostante le assenze proveranno a dire la loro nei quarti della Champions League (sorteggi permettendo).