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Champions League, andata ottavi: Lazio-Bayern Monaco 1-4

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Immagine di copertina: esultanza dei giocatori del Bayern

Era difficile già in partenza. Se poi la Lazio regala due gol dei primi tre al Bayern Monaco, allora la montagna da scalare da impervia diventa impossibile. Non c’è stata storia all’Olimpico: troppo forti i campioni di tutto per la squadra di Simone Inzaghi, apparsa semplicemente di un livello inferiore. Molti pensavano che il Bayern fosse in un periodo di flessione, tra casi di positività al Covid e sconfitta in campionato contro l’Eintracht Francoforte nell’ultimo turno di Bundesliga. Ma in campo la squadra di Flick ha gestito e affondato quando necessario, senza dare nemmeno l’idea di sforzarsi troppo.

A proposito degli errori in disimpegno dei difensori laziali. Innegabili. Ma attenzione. È anche il Bayern che induce a farli con un pressing furente quasi sulla linea del portiere con 4-5 uomini. Nessun altra formazione al mondo lo fa. Nessun altra formazione al mondo può indurre all’errore un avversario nei primi metri di campo come il Bayern Monaco. Pagò dazio non casualmente anche il Barcellona nell’ultima edizione della Coppa. Per questo motivo forse contro un altro avversario, la Lazio non avrebbe mai perso palla in modo così sciagurato poiché appunto non sarebbe stata messa così tanto sotto pressione.

Il Bayern si è confermato dunque una corazzata e una delle grandi favorite per la vittoria della Champions League. Anche se sembra avere qualcosa in meno di quello pigliatutto del 2020. Meglio: sembra concedere qualcosa in più, complice una fase difensiva non proprio eccellente. Se si salta la prima linea di pressing, la formazione tedesca è attaccabile. La Lazio ha avuto qualche potenziale occasione, ha trovato spazi, ma poi al momento del dunque non è mai riuscita davvero a fare male.

Il problema per la Lazio è stato poi quando i tedeschi ripartivano. Perché se è vero che il Bayern concede, è altrettanto lapalissiano che quando attaccano i rossi di Monaco producono qualità e occasioni come la grandine. E a impressionare è anche la profondità della rosa: all’Olimpico mancavano Thomas Müller, Gnabry, Douglas Cousta… Assenze che non si sono fatte sentire per nulla.

Cambi di qualità quindi, a partire dal 2003 Musiala, autore del secondo gol. La dimostrazione che investire sui giovani di qualità paga (vedi anche il caso di Davies; oppure nel Borussia Dortmund quelli di Håland e Sancho), un insegnamento per tutti, soprattutto per le nostre squadre che non sempre mostrano lo stesso coraggio. Ma un ragazzo si brucia tenendolo fermo in panchina, non facendolo giocare. Al Bayern – società seria che punta sul pareggio di bilancio, spende molto per il settore giovanile e investe sulle strutture – lo sanno bene e lo dimostrano, stagione dopo stagione, ottenendo quasi sempre dividendi.

Boateng contro Correa

Il tabellino

LAZIO-BAYERN MONACO 1-4
Marcatori:
pt 9′ Lewandowski (B), 24′ Musiala (B), 42′ Sané (B); st 2′ aut. Acerbi (B), 4′ Correa (L).
Lazio (3-5-2): Reina; Patric (st 8′ Hoedt), Acerbi, Musacchio (pt 30′ Lulic); Lazzari, Milinkovic-Savic (st 36′ Cataldi), Leiva (st 8′ Escalante), Luis Alberto (st 26′ Akpa Akpro), Marusic; Correa, Immobile. A disp.: Alia, Caicedo, Fares, Muriqi, Parolo, Pereira, Strakosha. All.: Inzaghi.
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Süle, Boateng, Alaba, Davies; Kimmich, Goretzka (st 18′ Martinez); Sané (st 44′ Sarr), Musiala (st 44′ Choupo-Moting), Coman (st 30′ Hernandez); Lewandowski. A disp.: Hoffmann, Roca. All.: Flick.
Arbitro: Grinfeld (Israele).

Le pagelle

LAZIO
IL MIGLIORE LAZZARI 6
L’unico a provarci dal via con una certa intraprendenza. La Lazio ci prova soprattutto (quasi esclusivamente?) dal suo lato. Mette in crisi in velocità uno sprinter come Davies. Coraggioso.
Correa 6 Per il gol, bello, in slalom, che salva almeno l’onore delle armi. Perché è uno degli ultimi a mollare. Stoico.
Immobile 5 Sbatte contro un muro, Boateng lo aggira e lo anticipa. Disinnescato con facilità. A oggi è il miglior centravanti italiano. Ma lo è per mancanza di alternative di grande qualità. Sul suolo internazionale deve fare di più.
Difesa 4 Palloni regalati al Bayern, squadra che non ha certo bisogno di favori per vincere. Babbo Natale all’Olimpico è arrivato con quasi due mesi di ritardo e nella serata meno indicata.

BAYERN MONACO
IL MIGLIORE SANÉ 7,5
Fino a quando c’è partita, la spacca in due con le sue accelerazioni e i suoi break che mandano al bar i difensori biancocelesti. Segna il 3-0 in tapin e provoca il 4-0 di Acerbi dopo una fuga in solitaria.
Musiala 7 Esuberante e incisivo. Gioca con la spensieratezza e la faccia tosta di un 18enne consapevole dei suoi mezzi. Il 2-0 è una piccola perla, destro liftato all’angolo dal limite, imparabile.
Boateng 7 Statuario, gioca di anticipo e tiene al minimo sindacale gli attaccanti di casa. Inappuntabile.
Lewandowski 6,5 Ringrazia Musacchio, salta Reina e apre le danze. Poi lavora di sponda, fa salire la squadra, si procura falli e sfiora il bis, fermato ancora da Reina nel secondo tempo. Ordinaria amministrazione per uno come lui.
Neuer sv Una bella parata su Correa con la mano di richiamo in tuffo. Poco altro. Spettatore non pagante.

Occasione per Lewandowski

L’altra partita

ATLETICO MADRID-CHELSEA 0-1
st 26′ Giroud
Risultato a sorpresa sul neutro di Bucarest: l’Atletico Madrid, capolista della Liga, si arrende 1-0 a un Chelsea più convincente e determinato, che passa con Giroud in rovesciata al 26′ del secondo tempo. Gol prima annullato dal VAR per presunto fuorigioco dell’attaccante francese e poi convalidato per un tocco di Hermoso. Male l’Atletico che al ritorno a Stamford Bridge dovrà cambiare gioco forza marcia e passo. Attesi al riscatto soprattutto i due temuti spauracchi offensivi, Suárez e João Felix.

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