Immagine di copertina: l’esultanza dei giocatori del Porto [www.ansa.it]
Sconfitta amara per la Juventus, che però lascia uno spiraglio di speranza in vista del ritorno, avendo trovato sul finale un guizzo importante con Rabiot e Chiesa, che sono apparsi tra i pochi salvabili di una vera e propria disfatta tattica, ben più evidente di quanto dica il risultato di 2-1 per il Porto.
Infatti la Juventus, orfana di Cuadrado – probabilmente il giocatore più performante e continuo della Vecchia Signora – e di Arthur – l’unico regista del quale Pirlo può disporre -, ha offerto una prestazione collettiva pessima, venendo spesso imbrigliata dalla tattica attendista e opportunista del Porto di Sérgio Conceição. Il Porto, dal canto suo, ha saputo dimostrarsi abile nell’imbrigliare la Juventus e nel punirla con un pressing asfissiante che ha messo in seria difficoltà Bentancur in linea mediana.
Inoltre, ad essere preoccupante è anche il rendimento dei bianconeri quando manca Arthur. Infatti, nelle sei partite giocate senza il regista brasiliano, la squadra di Pirlo ha vinto una sola volta, contro la SPAL, in un più che mai agevole ottavo di finale di Coppa Italia, mentre ha rimediato ben quattro sconfitte, tra le quali spicca anche Juventus vs Fiorentina 0-3. La qualità della manovra bianconera non ha potuto che risentirne in maniera netta ed evidente, mettendo a nudo le evidenti lacune di Bentancur nell’orchestrare il gioco. L’assenza di Cuadrado, come detto, non ha fatto altro che azzoppare ulteriormente la produzione offensiva, che ha perso tantissimo nelle situazioni di uno contro uno e di potenziali sovrapposizioni con Chiesa, uno dei più positivi di Madama.
Il Porto non ha dovuto fare altro che attendere la Juventus con un gioco molto solido, robusto e tenace, che ha messo in risalto i due mediani Oliveira e Corona, oltre che un sorprendente Managa, distintosi ottimamente in marcatura su un Cristiano Ronaldo inconsistente. Inoltre, non ha sofferto troppo fino all’ingresso di Morata tra le file dei bianconeri. Una scelta tattica, quella di Pirlo, che ha permesso più soluzioni offensive ma che non è stata sufficiente per arginare del tutto l’ostacolo Porto, che è stato solo parzialmente superato da un guizzo sulla fascia di Rabiot per Chiesa.
La Juventus rimane dunque aggrappata al gol segnato in trasferta, nella speranza di poter recuperare le pesanti assenze che hanno condizionato la sua prestazione e di poter rimediare ad una vera e propria Caporetto. Inoltre, il gol di Chiesa, nella cosiddetta “era Ronaldo”, è il primo gol della Juventus nella fase ad eliminazione diretta della Champions League che non abbia la firma del portoghese. Che sia un segnale per cercare di lasciarsi da parte la disfatta contro il Lione della passata stagione? Oppure i limiti internazionali della Juventus degli ultimi anni riemergeranno?
Il tabellino
Marcatori: 2′ pt Taremi (P), 1′ st Marega (P), 37′ st Chiesa (J)
Porto (4-4-2): Marchesin; Manafa, Mbemba, Pepe, Zaidu; Corona(90’ Ndiaye), Oliveira 7 (90’ C. Conceicao), Uribe, Otavio (57’ Luis Diaz); Marega (66’ Grujic), Taremi. Allenatore: Sergio Conceiçao.
Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Chiesa, Rabiot, Bentancur, McKennie (62’ Morata); Kulusevski, Cristiano Ronaldo. Allenatore: Pirlo.
Le pagelle
PORTO
IL MIGLIORE: OLIVEIRA 7
In una partita che non ha offerto grandi spunti da parte delle prestazioni individuali, ci sembra opportuno premiare la solida prestazione di Sérgio Oliveira, che ha presieduto la linea mediana con grande maestria e ha stravinto, in maniera inequivocabile, il duello contro Bentancur. Inoltre, le sue sfuriate offensive lo hanno portato qualche volta vicino al bersaglio grosso. La vittoria del Porto è dovuta alla solidità dei reparti e lui non può che esserne il simbolo.
PEPE 7
Questa sera, in occasione della sua presenza numero 101 in Champions League, ha mostrato la sua esperienza, tipica di un giocatore che, al netto del suo carattere spesso rissoso, ha saputo in più occasioni dimostrarsi un interprete di spessore. Infatti, il suo solido Europeo del 2016 parla per lui, come la sua solida prestazione difensiva di ieri sera. Da segnalare anche un ottimo Manafa (7) che si è distinto nel contenere un Ronaldo evanescente e che ha servito un assist splendido per Marega.
TAREMI e MAREGA 6,5
I due attaccanti del Porto non si sono distinti per prestazioni da capogiro, ma hanno fatto quanto serviva per fare girare l’attacco e per farsi trovare pronti al posto giusto e al momento giusto. Il primo ha approfittato del clamoroso errore di Bentancur e Szczesny, il secondo ha concluso una splendida azione corale sulla fascia destra, finalizzando il preciso assist di Manafa.
MARCHESIN 6,5
Ha presieduto la sua porta senza troppi affanni individuali ed è riuscito a farsi trovare pronto quando la Juventus prova ad affondare il colpo. Non ha potuto nulla sul gol di Chiesa.
JUVENTUS
IL MIGLIORE: CHIESA 6,5
È apparso senza dubbio come uno dei più propositivi della Juventus e il suo gol è il primo segnato, dal 2018 in poi, da un giocatore della Juventus diverso da Cristiano Ronaldo nella fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea. L’ultimo era stato di Matuidi, durante Real Madrid vs Juventus 1-3.
DIFESA DELLA JUVENTUS 5
È difficile rintracciare un giocatore che nel reparto arretrato della Juventus si distingua rispetto agli altri e la triste conferma è arrivata persino da Chiellini, che, nonostante sia uscito per infortunio, non si era affatto distinto come uno dei più positivi. Nemmeno Demiral da subentrato è riuscito a rimediare alla lacunosa difesa della Vecchia Signora, che si è ritrovata impreparata ad inizio ripresa, nel gol di Marega.
CRISTIANO RONALDO 4,5
Era uno dei più attesi in questa sfida, essendo il giocatore più forte della rosa nonché una Leggenda ormai affermata da anni, ma la sua prestazione è stata gravemente insufficiente, in quanto presieduto senza enormi difficoltà da Manafa. Conoscendolo, è inopportuno darlo per finito in vista del ritorno, ma non si può assolutamente chiudere un occhio di fronte alla sua pessima performance. Anche i migliori sbagliano.
BENTANCUR 4
Pronti, via e a causa di un’incomprensione con Szczesny (5) provoca immediatamente il gol di Taremi, dopo appena due minuti di gioco. A seguito di questo errore grossolano ed inammissibile a certi livelli, Bentancur affonda clamorosamente in cabina di regia, mettendo in mostra i suoi evidenti limiti nel ricoprire questo genere di mansioni. Un valore aggiunto? Sì, ma per il Porto.
L’altra partita
SIVIGLIA-BORUSSIA DORTMUND 2-3 7′ Suso (S), 19′ Dahoud (D), 27′ e 43′ Haaland (D), 84′ De Jong (S)
Al Ramón Sánchez-Pizjuán di Siviglia si è preso la scena un Erling Håland semplicemente inarrestabile, che con una doppietta e un assist ha consentito al Borussia Dortmund – che nelle precedenti giornate di campionato era apparso in vistoso sbandamento – di espugnare la tana degli andalusi con un 2-3 importante in ottica qualificazione. Per l’astro nascente norvegese sono 18 gol in 13 partite in Champions League, un dato ancora più impressionante se si considera che a farli è stato un classe 2000. L’uragano norvegese si abbatte in suolo ispanico, “rispondendo” alla splendida prestazione di ieri sera da parte di Kylian Mbappé. Il futuro del calcio mondiali sembrerebbe in ottime mani.