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Champions League, andata ottavi: Barcellona-PSG 1-4

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Immagine di copertina: l’esultanza di Mbappé

Disfatta del Barcellona, l’ennesima degli ultimi anni di una squadra che ha smarrito oramai la bellezza e l’imprevedibilità dei tempi migliori. Trionfo del PSG, apparso in splendida forma e deciso a scrivere il suo nome nell’albo d’oro della Champions dopo la meritata sconfitta subita dal Bayern nell’ultima edizione.

Al Camp Nou c’è una sola squadra in campo. E su tutti c’è Kylian Mbappé. L’attaccante francese stravince il duello con Messi, realizza una tripletta da favola e allontana le critiche che gli sono piovute addosso negli ultimi tempi con una prestazione fenomenale. Meraviglioso protagonista del trionfo iridato della Francia nel 2018 quando aveva appena 19 anni, Mbappé da allora non è mai riuscito a dare davvero continuità a quelle prestazioni. Gli è sempre mancato qualcosa nei grandi momenti per trasformarsi da grandissimo giocatore a fuoriclasse totale: vedremo se questa edizione di Champions lo consacrerà realmente nel gotha.

Il PSG è apparso fin da subito più squadra e ha saputo reagire allo svantaggio su rigore di Messi con una prova corale di grande attenzione, intensità e velocità. Nel Barcellona evidenti i problemi difensivi e di amalgama dei reparti, ma soprattutto i blaugrana hanno mostrato un movimento senza palla pari allo zero assoluto, e nel calcio di oggi non esiste che i giocatori restino costantemente fermi in attesa di ricevere il pallone sui piedi. Un paradosso che la squadra che nel 21° secolo ha fatto dei movimenti continui e degli scambi sistematici il suo credo, raccogliendo le lezioni di formazioni come l’Ungheria degli anni ’50 o l’Olanda degli anni ’70, oggi abbia completamente dimenticato come si fa.

ll risultato contro il PSG è stato impietoso e il rischio che a Parigi il Barcellona possa andare incontro a un’altra serataccia è alta. È vero che negli ultimi anni la Champions ha spesso abituato a clamorose rimonte nelle partite di ritorno (e Barcellona-PSG del 2017 da 0-4 a 6-1 fu forse la più pazzesca di tutte), ma in questa occasione davvero sembrano non esserci i presupposti per assistere a un’impresa di simile portata.

Il tabellino

BARCELLONA-PSG 1-4
Marcatori:
pt 27′ Messi rig. (B), 32′ Mbappé (P); st 20′, 40′ Mbappé (P), 25′ Kean (P).
Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Dest (st 25’ Mingueza), Piqué (st 33’ Puig), Lenglet, Jordi Alba; De Jong, Busquets (st 34’ Pjani), Pedri (st 34’ Trincao); Messi, Griezmann (st 39’ Braithwaite), Dembélé. A disposizione: Neto, Iñaki Peña, Matheus Fernandes, Umtiti, Junior Firpo. Allenatore: Koeman.
PSG (4-2-3-1): Navas; Florenzi (st 44’ Kehrer), Marquinhos, Kimpembe, Kurzawa; Paredes, Gueye (st 1’ Herrera); Kean (st 39’ Danilo), Verratti (st 28’ Draxler), Mbappé; Icardi. A disposizione: Sergio Rico, Letellier, Rafinha, Sarabia, Diallo, Bakker, Michut. Allenatore: Pochettino.
Arbitro: Björn Kuipers (Olanda).

Le pagelle

La delusione di Messi [www.ilmattino.it]

BARCELLONA
IL MIGLIORE TER STEGEN 7 Se il Barcellona non capitola e tiene l’1-1 per larga parte del match è merito suo. È dottor Jekyll e mister Hyde. Ci sono giornate in cui para tutto. E con il PSG è una di quelle. Ci sono giornate in cui “papereggia” a più non posso. A un certo punto ha fatto un intervento stile Neuer, allungando il corpo manco fosse Tiramolla. Più che il celebre compatriota contemporaneo, però, il suo alternare parate mostruose a interventi goffi ricorda due celebri portieri tedeschi del passato, Maier e Kahn.
Messi 6 Posto che in questo Barcellona nessuno potrebbe cambiare lo stato dell’arte (perché nel calcio – e vale sempre la pena ricordarlo – nessuno vince o ha mai vinto da solo), Messi con la tecnica che ha, i piedi che ha, la visione di gioco che ha, in questo football iper vitaminico e iper robotico potrebbe giocare in surplace fino a 40 anni. Ma il tempo passa anche per lui. Messi non sembra più avere quegli strappi, quelle accelerazioni, quelle percussioni devastanti che lo hanno reso celebre e temuto, che lo hanno reso il miglior giocatore di questi primi 20 anni del 21° secolo. Difficilmente lo rivedremo ancora a quei livelli. Ma solo quando non giocherà più ci renderemo conto di cosa è stato davvero, l’ultimo eroe romantico in un calcio di super atleti.
Il resto della squadra 4-5 Alcuni sono acerbi. Altri sono inadeguati. Altri (vedi Piqué e Busquets) sono già passati all’amaro da diverso tempo. Altri ancora (vedi Griezmann) sono una delusione su tutta la linea rispetto alle premesse iniziali.

PSG
IL MIGLIORE MBAPPÉ 8 È la sua grande notte. Tre gol diversi tra loro, spunti in velocità sontuosi, fa a fette la difesa del Barcellona. Non è nuovo a prestazioni così mostruose negli ottavi di finale. Vedi – proprio contro Messi – Francia-Argentina 4-3 al Mondiale 2018. Vedi Manchester United-PSG nella Champions 2019. Ma se Mbappé vuole davvero consacrarsi ai livelli più alti – e ne ha sicuramente le potenzialità – allora deve iniziare a incidere così anche nei turni successivi. Nella finale di Champions 2020 contro il Bayern Monaco ha giocato una partita stile Luther Blissett nelle sue peggiori notti milanesi. Vedremo se stavolta l’esito sarà diverso. Di certo, della nuova generazione lui sembra – ma non da ieri – il più accreditato per raccogliere l’eredità di Messi e Cristiano Ronaldo.
Verratti 7 Assist principesco per il primo gol di Mbappé, sontuosa direzione del traffico con tocchi d’artista. Lui, Barella, Jorginho, Locatelli e aggiungete chi volete: l’Italia ha un gran centrocampo, di livello internazionale. Speriamo frutti dividendi per Euro 2021.
Florenzi 7 Difende come un difensore di scuola italiana (perfetto nella lettura del gioco e nelle chiusure, sempre); attacca come un esterno brasiliano propiziando la rete del sorpasso. A proposito di nazionale azzurra all’Europeo: il posto da titolare sulla fascia destra deve essere suo.
Kean 6,5 Partenza soft. Anzi: partenza con il freno a mano decisamente tirato. Poi si sveglia e piazza la rete del 3-1 che chiude i giochi. La stoffa c’è. Per trasformarla in un bell’abito servono però d’ora in avanti anche dedizione e testa.
Icardi 6,5 Movimenti e sponde, un Icardi forse inedito (o forse no): gioca molto al servizio della squadra. Splendido quel tacco che smarca al tiro Kean, su cui salva un ottimo Ter Stegen.

Kean e Florenzi esultano dopo la rete dell’attaccante vercellese: c’è tanta Italia in questo PSG
[www.calciomercato.com]

L’altra partita

LIPSIA-LIVERPOOL 0-2 (st 8′ Salah, 13′ Mané)
Sul neutro di Budapest il Liverpool riscatta un periodo difficile e conquista una vittoria che vale oro e lo porta a un passo dai quarti di finale. Salah e Mané sfruttano due clamorose ingenuità della difesa tedesca e puniscono i semifinalisti della Champions 2020. Il Liverpool c’è. Non sarà la favorita numero uno per la conquista della Coppa, ma tutti dovranno fare i conti con i Reds sulla strada che porta a Istanbul.

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