Ha ospitato eventi storici e partite memorabili che resteranno per sempre nella storia del calcio mondiale, oltre a essere un punto di riferimento fondamentale per ogni milanese. Il nostro viaggio alla scoperta dei più importanti stadi del mondo non poteva che cominciare da Milano dove da quasi un secolo si trova lo stadio più grande d’Italia: il Giuseppe Meazza.
Conosciuto anche come San Siro, dal nome del quartiere cittadino che lo ospita, è considerato da tutti come la Scala del Calcio. Se per i numerosi turisti che ogni anno visitano la città è un monumento imperdibile, per i milanesi e per Milano il Meazza è come un padre silenzioso che ha visto la città crescere attorno a sé e cambiare (dal secondo dopoguerra al boom economico, fino alla Milano da bere, ai Mondiali di Italia ’90 per arrivare ai giorni nostri), che al suo interno ha ospitato generazioni di tifosi e che ha vissuto vittorie, sconfitte, gioie e difficoltà delle sue figlie Inter e Milan.
Insomma, un vero e proprio pezzo di cuore.
Visitare lo stadio
Il Meazza è senza dubbio una tappa imperdibile se si visita il capoluogo lombardo per la prima volta: imponente, maestoso e dall’architettura inconfondibile con le 11 torri di accesso ai diversi anelli. Non solo: sia durante le partite che durante i concerti, grazie alla sua atmosfera unica è in grado di far sentire le persone al centro di qualcosa di grande. Per immergersi al meglio nella storia dello stadio consigliamo il Tour, che comprende la visita agli spogliatoi di Inter e Milan, alla zona mista e il tunnel d’accesso al campo e infine proprio il campo da gioco. Una visita di San Siro non può dirsi completa senza il museo, dove sono esposte le maglie dei giocatori che hanno reso grande Milan e Inter, oltre ad alcune casacche della nazionale campione del mondo del 1982 e del 2006.
Atmosfera “mondiale”
È il 19 settembre 1926 quando si fronteggiano in amichevole le due squadre di casa, il Milan e l’Ambrosiana (nome imposto dal regime all’Internazionale). La partita finisce 3-6 per i nerazzurri. Pietro Pirelli aveva fortemente voluto uno stadio che il Milan, che fino ad allora giocava in diversi impianti della città, avesse potuto considerare “Casa” ed era riuscito nel suo intento sborsando di tasca propria 5 milioni di lire e facendo costruire in 13 mesi un impianto in grado di ospitare 35.000 persone.
Ma è qualche settimana dopo quell’amichevole che a San Siro si inizia a scrivere la storia: il 3 ottobre, infatti, all’interno del nuovo stadio viene disputata la prima partita di calcio ufficiale, valida per la prima giornata di campionato Divisione Nazionale girone B, Milan-Sampierdarenese di Genova (che nel 1946 si fuse con l’Andrea Doria dando vita alla Sampdoria) diretta dall’arbitro Alberto Girelli della sezione di Verona. Il Milan passa in vantaggio grazie alla rete dell’ungherese Arpad Hajos ma i liguri ribaltano con Agostino Bodrato prima e con Giuseppe Raggio poi.
Il 1934 segna l’esordio internazionale per lo stadio che ospita i mondiali di calcio. A San Siro si giocano gli ottavi tra Svizzera e Olanda (3–2), i quarti (Germania–Svezia 2–1), ma soprattutto la semifinale, Italia-Austria. L’Austria era fortissima, ma Giuseppe Meazza, con un mezzo fallo di ostruzione sul portiere avversario, permise a Guaita di segnare il gol del 1–0 che regalò agli azzurri la finale contro la Cecoslovacchia, vinta poi 2–1. Nel 1935 lo stadio viene ceduto al comune di Milano e nel 1947, subito dopo lo stop imposto dal conflitto mondiale, inizia a ospitare anche le partite dell’Inter e viene ampliato fino a raggiungere la capienza di 50mila spettatori.
Luci a San Siro
È negli anni ’60, quando viene costruito l’impianto di illuminazione, che San Siro vive anni ruggenti, con Milan e Inter che acquistano sempre più rilevanza internazionale, vincendo 4 volte la Coppa dei Campioni. Da segnalare sicuramente Inter-Benfica, finale di Coppa dei Campioni del 1965, vinta 1-0 dai nerazzurri in formazione da combattimento con Sarti; Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri; Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso. Dalla sua il Benfica aveva già vinto due coppe (nel ’61 e nel ’62) e giocava con un 4-2-4 ispirato da Guttman e con Eusebio in attacco. Nonostante tutto, nulla ha potuto contro la Grande Inter. Nello stesso anno l’Inter vince anche lo scudetto, proprio contro il Milan e la Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell’Independiente. Sulla sponda Milan invece, i rossoneri regalavano perle e gioie ai loro tifosi con i record di Altafini e Rivera.
Gli anni’70 segnano un po’ il declino delle milanesi mentre si prepara il terreno agli anni’ 80, al Milan vincente di Berlusconi di Arrigo Sacchi e degli olandesi e alla ristrutturazione dello stadio per prepararlo ai Mondiali di Italia ’90. Nel frattempo, nel 1979 muore Giuseppe Meazza, non solo giocatore ma colonna portante di Inter e Milan e protagonista della storia delle due squadre di Milano. Lo stadio di San Siro non può che essere intitolato a lui e alla sua memoria che diventa così eterna. La targa in suo onore recita: «A Giuseppe Meazza, espresso dal suo cuore generoso, il Popolo di Milano intitola questo glorioso stadio più̀ volte illuminato dalle sue gesta d’Atleta».
Negli anni ’80 è il Milan a farla da padrona a San Siro, grazie all’intervento del nuovo presidente, Silvio Berlusconi, ad Arrigo Sacchi e a giocatori del calibro di Baresi, Maldini, Gullit, van Basten, Rijkaard, Ancelotti e Donadoni. È il Milan degli Olandesi, una squadra in grado di incantare e dare lezioni di calcio all’Europa. Da ricordare Milan-Real Madrid, semifinale di ritorno di Coppa Campioni 1988/1989. Il Milan parte dal pareggio della gara di andata (1-1). Il Real può annoverare elementi del calibro di Schuster, Chendo, Hugo Sanchez e Butragueño. Ma non c’è storia: il Diavolo chiude il primo tempo in vantaggio di 3 reti e strappa il biglietto per la finale contro la Steaua Bucarest portando a casa un secco 5-0 (reti di Ancelotti, Rijkaard, Gullit, van Basten e Donadoni).
Lo stadio, nel frattempo, diventa un cantiere dato che sono in corso i lavori di ristrutturazione dell’impianto in vista dei Mondiali. Alla partita inaugurale di Italia ’90 (Argentina-Camerun 0-1) il Meazza sfoggia il nuovo terzo anello, la copertura, le 11 torri cilindriche, un nuovo manto erboso e nuovi riflettori. Nel 1996 apre il museo e dal 2012 viene cambiato il prato con un misto sintetico e la capienza ufficiale viene stabilita a 81.277 posti. Intanto al suo interno si continuano a vivere gioie e dolori sia sulla sponda nerazzurra che su quella rossonera. Al Meazza passano allenatori del calibro di Capello, Mancini, Mourinho e Ancelotti e calciatori protagonisti della storia del calcio contemporaneo. Insomma, 90 anni di storie, leggende e nomi che non si dimenticheranno. Perché se è vero che a Milano si sta discutendo di un nuovo stadio per Inter e Milan, è anche vero che San Siro sarà sempre San Siro, non solo nella storia della città ma soprattutto nei cuori dei milanesi e di chi ama il calcio.
INFO PRATICHE |
Il Tour è aperto tutti i giorni con i seguenti orari: ESTIVO 9:30 – 18:00 INVERNALE 9:30 – 17:00 Gli orari delle visite dello stadio possono subire variazioni nei giorni di partite o di eventi. Prezzi: Adulti 18 € Ridotto 12 € Bambini sotto i 6 anni: gratuito INFO E CONTATTI tour@sansirostadium.com 02/4042432 Il Meazza è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: in metropolitana arrivando a San Sito Stadio, fermata della Linea 5 (Lilla); in autobus Linea 49 da piazza Tirana (direzione San Siro), fermata di Via Harar; in tram Linea 16 da piazza Fontana (direzione San Siro), fermata al capolinea di Piazzale Axum. |
COSA VISITARE A MILANO |
Se avete intenzione di visitare il capoluogo lombardo questi sono i 10 luoghi che a mio parere non potete assolutamente perdervi (oltre ovviamente allo stadio) • Piazza Duomo, la Cattedrale e le sue guglie • Galleria Vittorio Emanuele • Piazza della Scala • Castello Sforzesco e Parco Sempione • Colonne di San Lorenzo • Pinacoteca di Brera • Piazza Gae Aulenti • Cenacolo Vinciano e Chiesa di Santa Maria delle Grazie • Navigli • Museo della Scienza e della Tecnica |