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1962 Girone C: Brasile-Cecoslovacchia 0-0

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Immagine di copertina: Pelé esce dal campo infortunato [www.storiedicalcio.altervista.org]

È il giorno dell’infortunio di Pelé. Il fuoriclasse del Santos gioca una mezz’ora scarsa di fatto nel secondo match del girone contro la Cecoslovacchia, poi mentre calcia da fuori (e sfiora per altro il gol) si fa male e da quel momento resta in campo solo per onor di firma, visto che ai tempi non sono ancora previste le sostituzioni. Del match è visionabile una buona sintesi, che mostra un Brasile carico a mille e molto pericoloso nei primi 45 minuti. Ma nella ripresa la partita perde di verve, forse i verdeoro sono scossi dall’infortunio della propria stella (senza Pelé costruiscono di fatto appena tre occasioni in oltre un’ora di gioco) e la Cecoslovacchia controlla agevolmente, pur senza mai rendersi davvero temibile.

Brasile: Gilmar – Djalma Santos, Mauro Ramos, Zozimo, Nilton Santos – Zito, Didi – Garrincha, Pelé, Zagallo – Vavà.
Cecoslovacchia: Schrojf – Lala, Novak, Popluhar, Pluskal – Stibranyi, Masopust, Kvasnak – Scherer, Adamec, Jelinek.

Primo tempo
5′
Pelé supera in velocità Pluskal, entra in area e calcia a mezza altezza, Schrojf respinge in uscita.
8′ Pelé calcia anticipando Novak, ancora Schrojf salva in tuffo.
15′ numero pazzesco di Garrincha, che salta due avversari prima di centrocampo, accelera e quasi dal limite scarica un diagonale di destro pazzesco, palo pieno.
18′ azione manovrata di un ottimo Brasile fin qui: conclude Zagallo da sinistra, che impegna ancora Schrojf.
23′ Didi per Pelé, che allarga a Vavà, tiro da fuori area, pallone sull’esterno della rete. Altra buona occasione per il Brasile.
28′ Djalma Santos da destra per Pelé, che stoppa al volo e calcia dal limite, Schrojf si supera e si salva con l’aiuto del palo. Pelé si tocca la coscia. Si è fatto male al momento di calciare ed esce infortunato. Preoccupazione in tutto il Brasile.
35′ da Nilton Santos un pallone lungo per Garrincha che si gira e calcia dal limite, Schrojf blocca ancora d’istinto con grande sicurezza.
38′ rientra in campo Pelé. Zoppica, ma non essendo previste le sostituzioni deve giocare e stringere i denti.

Secondo tempo
15′
corner di Zagallo da sinistra, colpo di testa di Vavà, Schrojf da terra salva ancora in angolo.
32′ Popluhar sbaglia un rinvio sulla trequarti, tentativo di Vavà di prima intenzione, fuori.
45′ primo vero tiro in porta di una Cecoslovacchia che nel secondo tempo ha gestito il punteggio con sagacia tattica senza però mai affondare: a provarci è Adamec, quasi dal limite, tiro a mezza altezza che Gilmar neutralizza.

Schrojf in tuffo

LE PAGELLE BRASILE
IL MIGLIORE DJALMA SANTOS 6,5
Autoritario e solido, comanda la fascia senza rischiare nulla e prova anche a dare sostanza allo sviluppo del gioco. Valido e ampiamente sopra la sufficienza come tutti i compagni di reparto.
Zagallo 6,5 Uno dei più pimpanti e vivaci del Brasile, ci prova un paio di volte da fuori, temibile anche nei calci d’angolo.
Garrincha 6,5 Nel primo tempo è ispiratissimo, va vicino al gol dopo la più bella giocata dell’incontro, un’azione individuale degna di applausi. Nella ripresa si vede con il contagocce. Costretto a giocare di fatto punta per l’infortunio di Pelé, alla lunga soffre il fatto di giocare in un ruolo non suo.
Pelé 6,5 Fino a quando è sano, si costruisce 3-4 palle-gol, serve un assist a Vavà e dà davvero la sensazione di poter segnare da un momento all’altro. Poi l’infortunio che lo toglie di mezzo non solo per questa partita, ma per il resto del Mondiale.
Didi-Vavà 5,5 Per entrambi un primo tempo convincente e una ripresa difficile. Didi passa dal comandare il gioco a sbagliare numerosi palloni; Vavà non riesce a incidere stretto nelle maglie della difesa cecoslovacca.

LE PAGELLE CECOSLOVACCHIA
IL MIGLIORE SCHROJF 7
Primo tempo sontuoso, almeno 3-4 parate pazzesche. Se il Brasile non chiude la pratica nei primi 45 minuti è merito suo.
Scherer 6,5 Combattivo e indomito, tocca un mare di palloni tra le due linee, il più brillante dei suoi nello sviluppo del gioco.
Masopust 6 Inizio timido, soffre nei primi 45 minuti la superiore verve dei brasiliani, poi prende le misure.

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