Il tempo delle polemiche è finito. Da domenica in Brasile scatterà la 47ª edizione della Coppa América. La competizione era inizialmente prevista in Colombia e in Argentina. Poi, tra problemi di natura politica, organizzativa e legati alla pandemia da COVID-19, la CONMEBOL – la federcalcio sudamericana – ha optato per un cambiamento di sede che ha generato altri attriti. Speriamo che da adesso in poi si inizi a parlare solo di calcio.
Brasile sia dunque. Il Paese forse in questo momento più organizzato del subcontinente, e quello più adatto nonostante le contraddizioni interne a ospitare un evento di questo tipo. Così era stato nel 2019, l’ultima edizione, che vide il successo proprio della nazionale verdeoro.
Il Brasile sarà ancora la favorita. Nel 2019 vinse senza la stella Neymar, infortunato. Neymar oggi ci sarà e vuole a tutti i costi conquistare il suo primo alloro internazionale importante con la nazionale (ci sarebbero la Confederations Cup del 2013 e l’oro olimpico del 2016 che però hanno un’importanza relativa).
Neymar a parte, l’organico è di livello assoluto. Tra veterani come Dani Alves, Thiago Silva e Fernandinho, certezze internazionali come Casemiro, Firmino, Marquinhos, nuovi assi come Militão e due portieri di alto livello come Allison ed Ederson, il Brasile ha davvero l’imbarazzo della scelta. Senza dimenticare i vari Alex Sandro e Gabriel Jesus, in cerca di rilancio dopo annate complicate.
Insomma, il Brasile scatta in pole position. Posto che le sorprese sono sempre possibili – chi pronosticava il Cile campione nel 2015 e nel 2016? – alle spalle dei verdeoro è logico piazzare le altre due big del panorama sudamericano, ovvero Argentina e Uruguay.
L’Argentina sembra aver ritrovato un po’ più di compattezza e solidità difensiva nella Coppa América del 2019 (sconfitta in semifinale proprio dal Brasile) dopo alcune annate fiacche. L’Uruguay sarà la solita mina vagante, con certezze assolute come Cavani e Suárez, ancora particolarmente impattanti sul suolo europeo, ed elementi in cerca di una consacrazione definitiva come Bentancur e Valverde. E non dimentichiamo una Colombia a trazione anteriore, con Cuadrado, Zapata e Muriel.
L’uomo più atteso, più di Neymar, sarà inevitabilmente ancora una volta Lionel Messi.
Il fuoriclasse argentino, la stella assoluta del calcio in questi primi 20 anni del 21° secolo, disputerà la sua 10ª competizione internazionale con la nazionale maggiore ed è ancora a caccia del suo primo successo.
Vanta 4 finali perse, in Coppa América nel 2007, 2015 e 2016, e nel Mondiale 2014. E le sue prestazioni in maglia Albiceleste non sono mai state molto brillanti. Perlomeno non come nel Barcellona. Messi con l’Argentina ha alternato momenti buoni, momenti sufficienti e momenti pessimi, con rare fiammate di classe.
È un leader tecnico clamoroso, è dotato di una completezza di repertorio e di una continuità in partita disarmante, ma non è un leader caratteriale e questo suo unico limite lo ha condizionato sovente in nazionale, impedendogli di rovesciare situazioni negative.
In questa Coppa América e nel Mondiale in Qatar a dicembre 2022, probabilmente la sua ultima vetrina in nazionale, non sarà solo l’Argentina ad aspettarlo e aspettarsi tanto da lui. Sarà ogni appassionato. Perlomeno l’appassionato che ama il fútbol spettacolare, che si emoziona ancora per un tunnel, un dribbling, un assist, un gol, una giocata di magia, un colpo d’artista.
In un calcio sempre più ipervitaminico e sempre più robotizzato, Messi rappresenta l’ultimo eroe romantico, il genio fuori dal tempo capace di far commuovere gli esteti e gli addetti ai lavori. Con Scaloni in plancia di comando l’Argentina sembra aver riacquisito un po’ di fiducia e certezze. Ma per riuscire a superare il fortissimo Brasile e portarsi a casa una coppa che manca dal 1993 servirà dell’altro. Per un’impresa di questo tipo sarà indispensabile poter ammirare il miglior Messi, quello che ha stregato il mondo in maglia Barcellona. Lo ha fatto anche quest’anno soprattutto da febbraio in avanti. Perché anche se ha vinto appena una Coppa del Re, Messi ha saputo offrire molto spesso prestazioni davvero di alto livello.
Il duello tra lui e Neymar sarà il sale di una competizione affascinante e che promette di regalare spettacolo… quasi quanto l’Europeo!
IL CALENDARIO
GRUPPO A
14 giugno 2021, ore 23:00
Argentina-Cile
15 giugno 2021, ore 02:00
Paraguay – Bolivia
18 giugno 2021, ore 23:00
Cile – Bolivia
19 giugno 2021, ore 02:00
Argentina – Uruguay
21 giugno 2021, ore 23:00
Uruguay – Cile
22 giugno 2021, ore 02:00
Argentina – Paraguay
24 giugno 2021, ore 23:00
Bolivia – Uruguay
25 giugno 2021, ore 02:00
Cile – Paraguay
28 giugno 2021, ore 23:00
Argentina – Bolivia
Uruguay – Paraguay
GRUPPO B
13 giugno 2021, ore 23:00
Brasile – Venezuela
14 giugno 2021, ore 02:00
Colombia – Ecuador
17 giugno 2021, ore 23:00
Perù – Brasile
18 giugno 2021, ore 02:00
Colombia – Venezuela
20 giugno 2021, ore 23:00
Venezuela – Ecuador
21 giugno 2021, ore 02:00
Colombia – Perù
23 giugno 2021, ore 23:00
Ecuador – Perù
24 giugno 2021, ore 02:00
Colombia – Brasile
27 giugno 2021, ore 23:00
Ecuador – Brasile
27 giugno 2021, ore 23:00
Venezuela – Perù
QUARTI DI FINALE
2 luglio 2021, ore 23:00
3 luglio 2021, ore 02:00
3 luglio 2021, ore 24:00
4 luglio 2021, ore 03:00
SEMIFINALI
6 luglio 2021, ore 01:00
7 luglio 2021, ore 03:00
FINALE 3°-4° POSTO
10 luglio 2021, ore 02:00
FINALISSIMA
11 luglio 2021, ore 02:00