Immagine di copertina: Zielinski e Kvaratskhelia esultano dopo un gol al Liverpool [https://assets.goal.com – Getty Images]
La conferma
Il Real Madrid inizia la stagione europea come l’aveva terminata: soffre per un tempo i ritmi e il forcing del Celtic, poi prende in mano la partita e la controlla senza patemi, da squadra navigata, esperta e dotata di qualità in dosi industriali. Da segnalare un esterno da applausi di Luka Modrić, davvero un giocatore eterno ancora capace di regalare magie. Doveroso citare anche un City che viaggia con il pilota automatico, per quanto in questo momento il Siviglia non rappresenti un grande ostacolo.
La sorpresa
La Dinamo Zagabria supera con merito il Chelsea di Tuchel, provocando l’esonero del tecnico e esibendo un calcio di spessore e di qualità, con il tuttofare Robert Ljubičić sugli scudi. La squadra croata scombussola i piani dei londinesi, che si trovano subito costretti a inseguire in un girone probabilmente più ostico di quanto non si immaginasse. Doveroso citare anche il Napoli di Spalletti che impartisce una lezione di calcio a un Liverpool irriconoscibile.
La delusione
La corona di delusione della giornata la indossano il Liverpool e il Chelsea, due squadre che hanno raggiunto la finale della competizione nelle ultime stagioni. I Reds vengono surclassati da un Napoli in formato stellare che potrebbe dilagare anche più di quanto non faccia, tanto che nessuno di fatto si salva tra gli inglesi; il Chelsea inizia con il piede sbagliato subendo la squadra croata e viene superato con pieno merito.
Le italiane
Prima giornata agrodolce per le squadre italiane. L’Inter (voto 5) subisce per larghi tratti un Bayern Monaco parso di una categoria diversa e capace di accelerare con una facilità disarmante. I bavaresi portano tanti uomini in area di rigore e hanno molte frecce al proprio arco, questa è probabilmente la differenza più importante rispetto alle più accorte formazioni del nostro paese.
Il Milan (6) ottiene un punto sudato in Austria, a conferma di una certa sua difficoltà a interpretare il calcio europeo: le strategie di Pioli e i sincronismi della sua squadra, valorizzati dalle iniziative dei solisti, per ora hanno funzionato molto meglio in un calcio tattico e dal baricentro basso come il nostro, piuttosto che nel più vasto e aperto panorama tattico e tecnico d’Europa.
La Juventus (6) subisce un PSG non trascendentale ma in cui la qualità di alcuni singoli fa la differenza. I bianconeri faticano a trovare le misure al calcio-fantasia di un Neymar in serata di grazia e allo strapotere tecnico-atletico di uno Mbappé sempre più a suo agio nel ruolo di numero uno in circolazione, ma nel secondo tempo non demeritano e costringono anzi Donnarumma a un paio di interventi complicati.
Il Napoli (8) merita un capitolo a parte: prende a pallate un avversario più blasonato e dal bagaglio tecnico e fisico superiore, regalandosi una delle notti più belle della sua storia europea. Al Maradona possono festeggiare a lungo: la squadra di Spalletti vive un momento di grazia ed esprime un calcio tanto spettacolare quanto concreto.
Il protagonista
Due gol, un assist, dinamismo, quantità e qualità: Piotr Zieliński è oggi uno dei giocatori più forti della serie A e ha dimostrato il suo valore anche in Europa, protagonista assoluto della notte magica del Napoli contro il Liverpool. Un successo che certifica le ambizioni degli azzurri in Champions e fa capire che la squadra di Spalletti potrà ampiamente dire la sua nel girone. Anche l’Ajax è avvisato.
La top 11
Articolo scritto da FRANCESCO BUFFOLI e TOMMASO CIUTI