1999-2000: Real Madrid-Barcellona 3-0

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Immagine di copertina: Fernando Redondo, tra i grandi protagonisti del match

Madrid, Stadio Santiago Bernabéu, 26 febbraio 2000

Il Real Madrid saluta il nuovo millennio con una prestazione magnifica, che gli regala un Clasico dominato per larghi tratti e vinto con un 3-0 netto e indiscutibile. I Blancos, superate le difficoltà dei primi mesi stagionali, hanno ingranato la quinta e si preparano a una primavera trionfale, che li porterà a vincere la Champions con un perentorio 3-0 sul Valencia. Se scorriamo i nomi dei titolari, notiamo che il Real Madrid del 2000, al contrario di molte altre sue versioni passate e future, non è un parterre di stelle, ma questo, se possibile, rende ancora più ammirevole il suo trionfo. Il Barcellona, reduce da due successi in campionato, attraversa una fase complicata, e la sua primavera si trasformerà in un boccone amaro, in quanto la Liga sarà appannaggio del SuperDepor e la Champions si chiuderà con una brutta sconfitta in semifinale, a opera del Valencia di Cuper.

Tra i padroni di casa brillano un Roberto Carlos versione dinamite e soprattutto l’hidalgo Fernando Redondo, che disputa la sua gara migliore proprio mentre si appresta a salutare Madrid per un trasloco a Milano che sarà foriero solo di delusioni e problemi fisici. Tra gli ospiti, debutta un ventenne che dimostra doti non comuni nel controllo di palla e nella gestione dei tempi della partita, e che sarà per molto tempo un protagonista cruciale della sfida tra le due grandi di Spagna:: sto parlando di Xavier Hernández; tra i padroni di casa debutta invece tra i pali un portiere con la faccia da bambino, destinato a sua volta a scrivere la storia del suo club: Iker Casillas.

Le pagelle – Real Madrid

IL MIGLIORE: Roberto Carlos 7,5
Reduce da un Clasico da matita rossa, il funambolo brasiliano entra in campo con due occhi che trasudano desiderio di rivincita e dopo pochi minuti sblocca la partita con la specialità della casa, un sinistro da venticinque metri che sembra sparato da un cannone. Nei restanti 80 minuti in cui rimane in campo, il fenomeno verdeoro sfiora il raddoppio con un’altra punizione al vetriolo, sembra avere la marmitta truccata quando cambia passo palla al piede e costringe anche Figo a girare al largo, contrastandolo efficacemente anche in tackle e nell’uno contro uno.

Fernando Redondo 7,5: se non fosse per il gol che sblocca l’incontro, la palma di migliore in campo dovrebbe essere consegnata a Redondo. In splendide condizioni di forma (poche settimane dopo il Clasico arriverà il celebre taconazo di Manchester), il centrocampista argentino ha una calamita al posto del piede sinistro, gioca spesso di prima senza sbagliare un appoggio e si inventa due progressioni palla al piede, impreziosite da due dribbling elegantissimi, che non fanno parte del suo repertorio classico. Non prende un voto più alto solo perché non è autore di giocate decisive.

Fernando Morientes 6,5: nel vasto panorama dei centravanti madrileni rischia di scivolare nelle retrovie, perché se i tuoi dirimpettai si chiamano Ronaldo, Higuain, Benzema etc… non puoi aspirare alla corona di numero uno. Sarebbe però profondamente ingiusto disconoscere le qualità di questo attaccante che è anche un gregario di lusso e che, nella fattispecie, chiude definitivamente la partita con un gran sinistro.

Guti 6,5: superbo nel controllo di palla, geniale in un paio di occasioni, è spesso nel vivo del gioco ma ha il demerito di farsi espellere senza una valida ragione, anche se con il risultato già saldamente nelle mani dei padroni di casa.

Nicolas Anelka 6: tende a essere lezioso e a dribblarsi da solo, ma in qualche occasioni dimostra anche le sue notevoli qualità tecniche e segna, con un appoggio semplice, il gol del 2-0.

Le pagelle – Barcellona

IL MIGLIORE: Luís Figo 6,5
Il sistema ideato da van Gaal si inceppa, ma il fuoriclasse portoghese non ne risente più di tanto, e prova fino all’ultimo a creare grattacapi alla retroguardia madrilena, sfiorando il gol e saltando l’uomo in diverse occasioni – anche se Roberto Carlos, questa volta, lo obbliga a cercare gloria altrove.

Carles Puyol 6: al secondo Clasico da titolare, Carles gioca da laterale destro e ha tutta l’esuberanza e la rapidità dei vent’anni, tanto da essere l’unico della retroguardia blaugrana a meritare la sufficienza (così come il futuro compagni di avventura e di trionfi Xavi, che entra però a partita in corso).

Rivaldo 5,5: l’Extraterrestre sfiora il 2-1 con una punizione magistrale che colpisce l’incrocio, e inventa poi un paio di giocate da campione, ma resta quasi sempre ai margini della manovra, imbrigliato dall’efficace pressing dei padroni di casa.

Michael Reizeger 5: costantemente in difficoltà, viene superato più volte nell’uno contro uno e non ci mette mai una pezza, così come il suo collega di reparto Abelardo, saltato come un birillo da Morientes in occasione del 3.0.

Boudewijn Zenden 5: schierato da mezzala, rimane quasi sempre ai margini del gioco e non si ricordano spunti degni di nota. Surclassato dai dirimpettai madrileni.

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