Barcellona, Camp Nou, 14 febbraio 1999
Il Barcellona capolista dà la sferzata decisiva alla Liga, superando con merito e con un perentorio 3-0 un Real Madrid poco brillante e travolto, per larghi tratti della gara, dall’onda blaugrana. Benché i padroni di casa fossero già in vantaggio e stessero controllando la partita, il loro successo è stato agevolato dall’espulsione di Roberto Carlos, arrivata intorno al ventesimo minuto per un intervento killer e inspiegabile su Figo: l’inferiorità numerica non ha impedito agli ospiti di rendersi pericolosi in ripartenza, ma ha chiaramente complicato per loro ogni ipotesi di rimonta.
Nelle file blaugrana, a un Rivaldo in formato pallone d’oro si affianca un Luis Enrique che, con la cura van Gaal, è maturato e diventato uno dei primi centrocampisti in circolazione, nonché un superbo uomo gol.
Le pagelle – Barcellona
IL MIGLIORE: Rivaldo 7,5
In condizioni di forma strepitose, l’Extraterrestre si muove per il campo con la sua andatura “scalena” e all’apparenza lenta, ma nella sostanza responsabile degli strappi decisivi, anche perché il brasiliano tecnicamente è un giocatore strepitoso e sullo stretto è in grado di aggirare ogni avversario. Pericoloso anche in fase conclusiva, autore di una rifinitura per Lucho da applausi a scena aperta (con lo spagnolo fermato da un grande intervento del portiere madridista), Rivaldo ha anche il merito di chiudere la partita con un gol da cineteca, propiziato da un controllo di tacco. L’ho già scritto? Extraterrestre.
Luis Enrique 7,5: tuttocampista dai sette polmoni, disputa un’ottima gara e si guadagna un voto alto per i due gol da centravanti con cui chiude la partita – bellissimo, in particolare, il primo, arrivato dopo uno stacco di testa imperioso su Roberto Carlos.
Luís Figo 7: non sono riuscito a tenere il conto delle sue accelerazioni, dei suoi cross, dei suoi spunti sulla fascia destra (e non solo). Non segna e non inventa assist, ma è con Rivaldo il giocatore chiave della manovra blaugrana.
Ruud Hesp 7: tra i portieri meno celebrati della storia catalana, si conferma un valido estremo difensore e nel secondo tempo, quando il Barça allenta un po’ la presa sulla gara, ci pensa lui a salvare il risultato. Decisivo, in particolare, un colpo di reni con cui contiene un colpo di testa ravvicinato di Raúl.
Josep Guardiola 6,5: metronomo infaticabile, non sbaglia quasi nessun pallone (bellissime un paio di aperture per Figo defilato sulla destra) e confeziona con un tocco morbido l’assist per il 2-0 di Luis Enrique.
Le pagelle – Real Madrid
IL MIGLIORE: Fernando Hierro 6
Decisamente meno arrembante rispetto al giocatore di inizio decennio, il leader del Real fa in ogni caso tutto ciò che è in suo potere per arginare gli avversari e costringe Hesp a una grande parata con una punizione calciata da posizione defilata.
Clarence Seedorf 6: tra i più vivi e attivi, specie nella ripresa, perde qualche pallone di troppo ma è l’anima della squadra e si guadagna una risicata sufficienza.
Raúl González Blanco 5,5: protagonista di due o tre discrete accelerazioni palla al piede, costringe Hesp al miracolo, ma si divora anche un gol che sembra fatto, ciccando malamente il pallone quando è solo davanti al portiere, e nel primo tempo, a dire il vero, si fatica a ricordare una sua sola iniziativa degna di nota.
Robert Jarni 5,5: valido in fase propulsiva, perde troppi duelli con Figo nella propria metacampo.
Roberto Carlos 4: surclassato da Luis Enrique, anche per questione di centimetri, sul gol che sblocca la partita, non entra mai nel vivo del gioco e si fa espellere con un intervento omicida del tutto privo di senso. Serataccia per il fuoriclasse verdeoro.