La Bibbia del gol di Hugo Sánchez: 38 tocchi leggendari ai raggi X

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Nella celeberrima locuzione evangelica “Nemo propheta in patria”, adattabile oggigiorno a mille contesti diversi, è probabilmente racchiusa la parabola calcistica del più grande giocatore nordamericano di tutti i tempi; in Messico infatti, la figura di un fuoriclasse come Hugo Sánchez non viene sempre celebrata come meriterebbe, anzi. Neanche una carriera costellata da quasi 500 reti infatti può garantirti automaticamente la benevolenza dei tuoi connazionali, e la storia di Hugol, tanto forte quanto perfettamente consapevole di esserlo, sta lì a dimostrarlo. Il soprannome “Ego Sánchez” in effetti, seppur ben poco lusinghiero, ci dice molto dell’attitudine del personaggio, che d’altro canto, senza una personalità così debordante, non sarebbe mai riuscito a farsi amare dalla tifoseria più esigente del pianeta.

Per l’aficiòn del Real Madrid infatti, Hugo sarà sempre e solo El Pentapichichi, nomignolo (questo sì) che ne immortala alla perfezione le gesta nel calcio spagnolo, in cui si laureò per ben 5 volte capocannoniere della Liga, 4 delle quali indossando la camiseta blanca. Il focus di questo articolo è incentrato dunque sul suo ultimo grande exploit, ossia la stagione 1989/90, la più iconica della sua carriera. A quasi 32 anni, Sánchez potrebbe orientarsi nelle aree di rigore iberiche anche bendato e ammanettato, e la sua dimestichezza nel territorio in questione è testimoniata da un dato epocale: i 38 gol che lo portano alla Scarpa d’oro (ex aequo con un giovane Hristo Stoičkov, che di lì a poco lo avrebbe raggiunto in Spagna) sono arrivati toccando il pallone, per l’appunto, soltanto 38 volte. Nessuno stop, nessuna conduzione, nessun dribbling, nulla di tutto ciò: un trattato di arte minimalista semplicemente senza eguali nella storia di questo gioco.

1° tocco vs Sporting Gijón

Il Real Madrid è reduce da 4 campionati vinti consecutivamente, e fin dalla 1^ giornata dimostra di non voler minimamente abdicare al trono, regolando per 2-0 lo Sporting Gijón al Bernabeu. Hugo è già in gran forma, e dopo aver propiziato il vantaggio di Míchel con un assist, dà inizio al proprio saccheggio: un bolide rasoterra su punizione del ventunenne Hierro (al debutto assoluto con le Merengues) si stampa sul palo, e il rimbalzo apparecchia la tavola per il messicano, che con un sinistro sporco firma il raddoppio. Soltanto 2 legni, entrambi colpiti in acrobazia, impediranno a Sánchez di partire subito con una tripletta. In ogni caso, la stagione della caccia è ufficialmente aperta.

2° & 3° tocco vs Valencia

Alla 3^ giornata va subito in scena uno scontro diretto; il Valencia chiuderà infatti il campionato al 2° posto, e alla luce di ciò il 6-2 infertogli da Sánchez e compagni risulta ancor più impressionante. La partnership con Míchel si rinnova in maniera sfavillante, con quest’ultimo autore di una doppietta, imbeccato nuovamente da Hugo sul 2-0. Il castigliano è dunque obbligato a ricambiare il favore, e nel secondo tempo serve a Huguito un cross radente da destra su cui il centravanti arriva in spaccata, approfittando dell’uscita incerta del portiere del Valencia. Con la difesa avversaria ormai completamente divelta, per il Pichichi è un gioco da ragazzi trovare un altro gol, il 6° dei blancos, attaccando il primo palo e girando in porta di destro il servizio di “PacoLlorente.

4° & 5° tocco vs Cadice

Pur faticando in trasferta, dove ha rimediato due pareggi a reti bianche sui campi del Castellón e del Maiorca, il Real Madrid si riconferma infallibile davanti al proprio pubblico, rifilando 4 gol anche al Cadice, 2 dei quali al sapore di guacamole. In quest’altra doppietta infatti, c’è tutto Hugo Sánchez, il “cazagoles” (ossia “il cacciatore di gol” in spagnolo), e il funambolo dal mancino al tritolo. Il primo è praticamente una formalità per uno come lui, che a ridosso della linea di porta sfrutta la spizzata di Butragueño per portare sul 2-1 le Merengues. La seconda rete invece entra nella sconfinata galleria d’arte del Santiago Bernabeu, con un pezzo di bravura che da quelle parti avrebbero rivisto quasi 10 anni dopo, grazie a un altro sinistro esplosivo come quello di Roberto Carlos. Da una posizione apparentemente proibitiva per un mancino infatti, il mezzo collo di Hugo su punizione schizza all’incrocio dei pali con un arcobaleno sensazionale, capace di sbalordire anche una platea così ben abituata alle pennellate d’autore come quella madridista.

6° tocco vs Barcellona

È tempo di Clásico al Camp Nou, contro un Barcellona obbligato a vincere per mettersi davvero in moto dopo 3 sconfitte nelle prime 5 giornate. Come da tradizione, è una partita piena di nervosismo e di polemiche, e lo testimoniano i 3 rigori assegnati nel corso del match. A trasformare il primo penalty, spiazzando Zubizarreta, è proprio Hugo, che contro il Barça (a cui negli anni rifilerà 10 gol complessivi) ha sempre ben figurato. La squadra di Cruijff tuttavia riesce a rimontare, infliggendo al Real Madrid di Toshack il primo KO stagionale.

7° tocco vs Rayo Vallecano

Chi lo dice che una punta di 1,74 m non possa rivelarsi una minaccia aerea? Lo scopre a proprie spese il Rayo Vallecano di un altro Hugo, che di Maradona porta il cognome ma non certo lo sconfinato talento. Il nostro Hugo invece, sugli sviluppi di un corner mal gestito dalla difesa biancorossa, è lestissimo a staccarsi dalla marcatura nell’area piccola, e a girare di testa il pallone che vale il vantaggio per la prima vittoria in trasferta del Madrid in questo campionato.

8° tocco vs Siviglia

Dopo la sconfitta di Barcellona, il Real Madrid ottiene la terza vittoria consecutiva, conquistando anche lo scalpo del Siviglia e del suo illustre portiere, Rinat Dasaev. Quest’ultimo, dopo un decennio da assoluto dominatore con lo Spartak Mosca, è ormai avviato verso un precoce declino, e la manita incassata dai blancos, con un paio di errori da matita blu, sta lì a testimoniarlo. L’ex erede di Yashin tuttavia può fare ben poco sul gol di Hugo, che su una punizione dalla lunetta scaglia un siluro sotto al sette, portandosi a quota 8 gol in 9 giornate di Liga.

9° & 10° tocco vs Athletic Bilbao

Rimasto a secco in occasione dell’inciampo di inizio novembre in casa della Real Sociedad, Sánchez ha immediatamente la chance perfetta per rifarsi contro un’altra squadra basca, l’Athletic Bilbao. Per l’occasione, il messicano bussa per ben 2 volte alla porta dei biancorossi, travolti da un poker di reti madrilene. Hugo, come dicevamo, firma il 2-0, impattando con la fronte un cross al bacio di Martín Vázquez dopo essere sfilato sul secondo palo, ed il 3-0, lanciato in verticale da Losada, ed abile a far scorrere il pallone per caricare il solito implacabile sinistro, a cui basta come sempre un singolo tocco (questa volta rabbioso ad incrociare) per fare magie.

11° & 12° tocco vs Tenerife

All’inizio degli anni ’90, il Tenerife sarebbe diventato una vera e propria bestia nera per il Real Madrid, che alle Canarie avrebbe perso la Liga per ben due stagioni di fila all’ultima giornata, dando il via ai festeggiamenti sulle Ramblas. Quei pomeriggi amari sono ancora ben lontani, ma già nel 1989/90 i Chicharreros sono ugualmente una squadra rognosa, e serve il miglior Sánchez per strappare una vittoria pesantissima. Col Real sotto 2-1 a 15′ dalla fine, Hugo sale in cattedra, ribaltando la situazione nel giro di 4 minuti; il pareggio nasce infatti da un destro volante del messicano, reso imprendibile da una lieve deviazione. Clamoroso invece quanto succede in occasione del definitivo 2-3, con un Hugo felino nell’avventarsi su un retropassaggio suicida di un difensore, anticipando il portiere canario in spaccata.

13° & 14° tocco vs Real Saragozza

Per una squadra a trazione anteriore come il Madrid della Quinta del Buitre, qualsiasi impresa offensiva sembra ampiamente alla portata. Contro il Real Saragozza ad esempio, le bocche da fuoco in maglia bianca si divertono a tal punto da arrivare all’intervallo sul 5-1. Una vera e propria esibizione per la squadra di Toshack, che chiuderà il match con un tonante 7-2, contenente la terza doppietta consecutiva di Hugo Sánchez. Quest’ultimo, stufatosi di usare sempre e solo la sciabola sui calci di punizione, sfodera anche un delicato fioretto, scavalcando la barriera con un mancino morbidissimo diretto all’angolo basso,imprendibile anche per un giovane Chilavert. Col match già abbondantemente in ghiaccio, Hugol sfrutta poi una perfetta gestione di Butragueño, che ne premia il taglio in area finalizzato con la consueta calma, seppur col piede “”debole””.

15° tocco vs Real Valladolid

Altro giro, altra goleada, stavolta ai danni dell’inerme Valladolid, anch’esso spettatore non pagante delle mille capriole di Hugo. Il Pentapichichi è il perfetto terminale offensivo di un’azione da applausi sull’asse Gordillo-Butragueño-Schuster, sviluppatasi a sinistra. Sul cross rasoterra del tedesco, a Sánchez basta bruciare sullo scatto il proprio marcatore per arrivare su un pallone recante la scritta “basta spingere”.

16°, 17° & 18° tocco vs Logroñés

Invece di farsi intenerire dall’atmosfera natalizia, l’uragano Sánchez si abbatte furiosamente sul Logroñés, a cui rifila la sua prima tripletta stagionale. È un tris di reti dal coefficiente di difficoltà decisamente basso per uno come Hugo, che tuttavia, essendo ormai lanciato in missione verso la Scarpa d’oro, continua a macinare punti con continuità impressionante. Dopo 8′ apre il conto con un sinistro masticato su servizio di Gordillo, per poi toccare quota 17 grazie all’altruismo del gemellino Butragueño, abilissimo a mandare in tilt il poco oliato fuorigioco della difesa rivale. Il 3° gol arriva addirittura con un colpo da campetto, ossia con una strana via di mezzo tra petto e spalla, perfetta però per deviare in rete lo spiovente di Vázquez.

19° tocco vs Osasuna

Ogni bomber che si rispetti ha bisogno di un cast d’alto livello che ne esalti le doti di primattore, e ovviamente neanche Hugo fa eccezione. La voracità del messicano del resto, viene costantemente assecondata dai deliziosi inviti di gente come Míchel, che contro l’Osasuna è bravissimo a trovare un corridoio interno, arrivare sul fondo evitando l’uscita del portiere, e confezionare un cioccolatino squisito per il sempre pronto numero 9, giunto ormai a metà di questo incredibile viaggio.

20° tocco vs Sporting Gijón

Dopo 5 vittorie consecutive, fondamentali per scavare un solco rispetto alla concorrenza, il Real Madrid si riscopre umano nel pantano di Gijón, dove deve accontentarsi di un pareggio che, in ogni caso, ne allunga la striscia d’imbattibilità. Con la capolista in svantaggio per gran parte del match, deve pensarci Sánchez per l’ennesima volta, in questo caso a 5′ dal gong. A creare i presupposti per il suo 20° gol in altrettante partite è il solito “Buitre“, abile a incunearsi sul lato destro dell’area di rigore, crossando di prima intenzione; la prepotenza con cui Hugo attacca il pallone, girandolo di testa sotto la traversa, meriterebbe poi una lezione universitaria per istruire tutti le aspiranti prime punte di questo mondo.

21°, 22° & 23° tocco vs Castellón

Vedendo i propri compagni di giochi divertirsi con i resti del malcapitato Castellón, il mai domo Pentapichichi non poteva non unirsi ad un banchetto così lauto. Col Madrid portatosi sul 4-0, può dunque iniziare l’Hugo-show: il messicano dialoga nello stretto con Míchel, deviando in porta con geometria il perfetto pase de la muerte di quest’ultimo. Il secondo atto lo vede invece lanciarsi di testa in tuffo su un cross a mezza altezza di Butragueño, trovando un fortunoso rimpallo sulla gamba di un difensore, che beffa il portiere valenciano. Quest’ultimo può solo levarsi il cappello e applaudire quando, 2 minuti dopo, Sánchez si produce nella specialità della casa: la rovesciata, o come la chiamano in Spagna ormai da qualche anno, la “Huguina“. Come se fosse totalmente parte della propria memoria muscolare (e probabilmente lo è), Hugo si tiene alle spalle il marcatore, e coordinandosi in un nanosecondo catapulta in rete la torre di Hierro.

24° tocco vs Valencia

La trasferta al Mestalla è indubbiamente uno degli appuntamenti chiave della stagione del Real Madrid, che va in vantaggio in un modo così rocambolesco da alimentare le accuse che vedono Sánchez come un semplice “empujabalones“, ossia uno che si limita a spingere palloni facili in porta (che poi, parliamoci chiaro, è l’aspirazione di ogni attaccante che si rispetti). In ogni caso, nel secondo tempo si verifica un malinteso tra il centrale e il portiere del Valencia, ed il beneficiario è ovviamente Hugol, che non deve far altro, per l’appunto, che appoggiare la palla in rete.

25° tocco vs Barcellona

Per un sicario come Hugo, chiudere la stagione senza gol su azione nel Clásico è un evento più unico che raro, ma di relativa importanza visto l’esito del match di ritorno al Bernabeu. Il Dream Team “cruijffiano” sta per emettere i primi vagiti, ma al momento la regina di Spagna rimane la Casa Blanca, che si vendica della sconfitta di ottobre imponendosi per 3-2. Sánchez, da par suo, propizia il raddoppio di Butragueño (che approfitta della respinta di Zubizarreta dopo la cannonata su punizione del messicano), per poi siglare il tris con un penalty centrale e potente.

26° & 27° tocco vs Málaga

Trascinato dal suo totem con la numero 9, il Real Madrid torna a vincere in casa del Málaga dopo ben 10 anni, e lo fa con due grandi pezzi del repertorio di Hugo. L’azione del vantaggio è splendida, e parte da un colpo di tacco di Míchel volto ad azionare il solito cross col goniometro di Gordillo, su cui Sánchez, librandosi in cielo, arriva prima di tutti, spedendo il pallone all’angolino con la propria testa riccioluta. Il raddoppio, al tramonto del primo tempo, è l’ennesima conferma di come il Pentapichichi sia in perennemente in grado di coordinarsi in qualsiasi situazione per finalizzare di prima intenzione: traversone su punizione di Míchel e piattone destro volante per mettere il lucchetto sul match.

28° tocco vs Rayo Vallecano

Settimana dopo settimana, Hugo continua a ritoccare la propria incredibile media gol, superiore alla rete per partita; con quella contro il Rayo alla 27^ giornata, siamo infatti a 28 reti in una Liga che, ora più che mai, porta il suo volto. Se il messicano è il braccio armato della corazzata allenata da Toshack tuttavia, la mente si riconferma Míchel, autore dell’ennesimo assist con una pennellata mancina su cui Hugol si arrampica di testa, cogliendo in controtempo il portiere della squadra di Vallecas.

29° tocco vs Siviglia

Quella di Siviglia è una delle tappe più importanti del cammino del Real Madrid e di Sánchez, impegnato nel vis a vis contro l’unico attaccante in grado di tenere il suo passo nella corsa al Pichichi. A fine anno infatti, al 2° posto della classifica cannonieri della Liga spiccherà l’exploit dell’austriaco Toni Polster, a segno 33 volte nella sua prima stagione in Spagna. Al cospetto del rivale tuttavia rimane a secco, mentre la capolista espugna il Sanchez Pizjuan nella maniera più madridista possibile, ribaltando lo svantaggio nel giro di 3 minuti tra l’84’ e l’87’. A siglare il sorpasso è il solito mancino arcobalenico di Hugo su punizione, che regala ai blancos 2 punti dal sapore di titolo.

30° tocco vs Real Sociedad

Siamo solo a metà marzo, e le Merengues possono già intravedere la linea del traguardo. Hugol tuttavia non intende staccare il piede dall’acceleratore, entrando nel tabellino dei marcatori anche contro la Real Sociedad, nella 6^ vittoria consecutiva dei blancos. Questi ultimi archiviano la pratica nel giro di nemmeno un’ora, seppellendo i baschi sotto 3 reti. La seconda è la solita sfida di Sánchez alle categorizzazioni fisiche che nel suo caso servono a ben poco, vedendo come stacca in mischia su calcio d’angolo, incornando di testa la solita carezza di destro di un grande sottovalutato come Martín Vázquez.

31° tocco vs Athletic Bilbao

Il tour di gol e capriole dell’attaccante più temuto di tutta la Penisola Iberica non può non fare scalo anche a San Mamés, territorio estremamente ostile per chiunque non indossi la camiseta biancorossa dell’Athletic Bilbao. Poco male, perché dal dischetto degli 11 metri il nostro eroe non trema, e aprendo il piattone fa secco Biurrun, permettendo al Real di uscire indenne anche dalle insidie dei Paesi Baschi.

32° & 33° tocco vs Tenerife

Nonostante il punteggio di 5-2 possa far pensare il contrario, il Tenerife (che del resto è in lotta per non retrocedere) non intende andare al Bernabeu per fare da sparring partner. Serve dunque una doppia zampata di Hugo, sempre decisivo in solitaria (l’1-0 è la solita punizione con bacetto al palo prima di entrare in rete), ma anche associandosi col Buitre, che gli chiude un triangolo da sogno, simbolo della loro intesa à-la Gatto e la Volpe. Con la vittoria del campionato ormai a un passo, l’obiettivo a 7 giornate dalla fine è un altro: raggiungere quota 38 gol, eguagliando il record in una singola stagione di Liga stabilito da una leggenda come Telmo Zarra nel lontano 1951.

34° & 35° tocco vs Logroñés

Dopo aver festeggiato l’aritmetica conquista del suo quinto titolo di Campione di Spagna una settimana prima sul campo del Valladolid, Sánchez può dunque dedicarsi a pieno regime all’inseguimento del record nelle 4 partite rimanenti. I suoi compagni tuttavia, com’è anche normale dopo un trionfo arrivato con così netto anticipo, non sono certo animati dagli occhi della tigre; dopo appena 10′ infatti, il modesto Logroñés è già in vantaggio per 0-2 nella tana dei pentacampeones, obbligando Hugo a rimboccarsi le maniche. Il messicano è ormai una sentenza su calcio di punizione, esplorando stavolta una soluzione rasoterra che aggira la barriera, con cui accorcia le distanze. A dargli una mano è un Vázquez al passo d’addio (di lì a poco avrebbe firmato per il Torino), che per la millesima volta asseconda gli istinti aerodinamici del messicano, puntuale all’impatto in tuffo sul cross del compagno. La partita finisce 3-3, 3 come i gol che mancano a Hugo Sánchez per consegnare definitivamente il proprio nome all’immortalità calcistica.

36°, 37° & 38° tocco vs Real Oviedo

Oltre a essere un centravanti formidabile, Hugo Sánchez è anche un uomo che conosce bene le leggi dello spettacolo, com’è evidente anche solo guardando le sue pirotecniche esultanze. Ecco perchè decide che il momento più idoneo per affiancare Zarra nella storia del calcio spagnolo sia all’ultima giornata, ravvivando ulteriormente la festa del popolo madridista. Non può che essere lui dunque a presentarsi sul dischetto del rigore dopo l’ingenuo fallo di mano di un anonimo difensore del Real Oviedo, sparando una staffilata centrale sotto la traversa. Rimane soltanto da capire QUANDO arriveranno gli altri 2 gol, siglati puntualmente nella ripresa. Il 37° sigillo è una girata di testa degna del miglior Bierhoff (nonostante tra lui e Hugol ci siano quasi 20 centimetri di scarto in favore del tedesco), mentre la rete del record, invocato a gran voce dal Bernabeu, è un tappeto rosso srotolatogli tanto per cambiare da Míchel.

Si chiude dunque un’annata storica non solo per il Real Madrid, che eguaglia il record di 5 campionati vinti di fila stabilito ai tempi di Di Stéfano (dal 1960/61 al 1964/65), ma per l’intero calcio spagnolo. L’allegra macchina da gol di John Toshack stabilisce infatti un nuovo record di reti realizzate nella Liga, ben 107, di cui 38, come ben sappiamo, del celeberrimo Pentapichichi. Ecco, a mio avviso, dopo aver visitato questa pinacoteca di gol (punizioni, tiri al volo, rovesciate, acrobazie, colpi di testa e tap-in), il responso non può che essere unanime: nell’Olimpo dei migliori finalizzatori mai visti, c’è e ci sarà sempre un giardino su misura per le interminabili capriole di Hugo Sánchez.

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