Immagine di copertina: esultanza dei giocatori del Dortmund con la Coppa
La parola “maledizione” è fin troppo abusata nella cronaca giornalistica, ma la finale di Monaco 1997 rientra a pieno titolo in questo concetto. La Juventus campione in carica, dopo un cammino esaltante lastricato di risultati e calcio spettacolare declinato in chiave italiana – esaltazione del collettivo e dei gregari, solidità difensiva accompagnata da una continua spinta offensiva, sacrificio e corsa – cede la corona d’Europa all’underdog Borussia Dortmund, arrivata in finale un po’ a sorpresa e contro tutti i pronostici (in tanti avrebbero pronosticato il Manchester United come squadra da finale, invece a sorpresa passarono i tedeschi) e desiderosa di vendicarsi dei bianconeri dopo le ripetute sconfitte degli anni precedenti. Tantissime le ex conoscenze del calcio italiano: dal pallone d’oro in carica Sammer a Paulo Sousa; da Kohler a Andreas Moller.
A differenza di altre occasioni, la Juventus non sembra aver sbagliato approccio: la palla gira abbastanza velocemente, i bianconeri sembrano controllare il gioco, anche se poi effettivamente manca sempre l’ultima stoccata e la lucidità di fare male all’avversario negli ultimi metri. Manca insomma quel cinismo tutto italiano, che ha fatto la fortuna non solo della Juventus ma del calcio italiano sui generis. Al contrario, una volta incassato l’uno-due, fatica a riprendersi, a scuotersi – nonostante un eroico Deschamps – a riorganizzare le idee. Il cuore, però, non è mai mancato, la fortuna invece sì: il palo di Zidane avrebbe meritato miglior sorte e qualche decisione arbitrale avrebbe potuto essere più benevola (ritengo il gol annullato a Vieri fiscale), ma rimane l’enorme rimpianto di aver buttato alle ortiche una finale da super-favorita. Sarebbe ingiusto però non riconoscere l’eccellente partita del Borussia Dortmund, che con abnegazione, cinismo, intelligenza non ha concesso nulla ai suoi avversari, lottando su ogni pallone come se fosse l’ultimo.
Borussia Dortmund: Klos; Reuter, Kohler, Sammer, Kree, Heinrich; Lambert, Sousa, Moeller (st 44′ Zorc); Riedle (st 22′ Herrlich), Chapuisat (st 26′ Ricken). All. Hitzfeld.
Juventus: Peruzzi; Porrini (st 1′ Del Piero), Ferrara, Montero, Iuliano; Di Livio, Deschamps, Zidane, Jugovic; Vieri (st 26′ Amoruso), Boksic (st 42′ Tacchinardi). All. Lippi.
Primo tempo
2’ La Juventus parte all’arrembaggio: cross di Vieri dalla fascia destra con il mancino dopo un dribbling a rientrare. Sul pallone si avventa Jugovic, che viene atterrato da un avversario. I bianconeri protestano, ma l’arbitro non giudica la trattenuta sanzionabile con un rigore e lascia proseguire.
6’ Splendido movimento di Vieri che si incunea tra due difensori, controlla e spara con il sinistro. Il tiro è troppo stretto sul primo palo e colpisce l’esterno della rete, dando l’illusione ottica del gol.
28’ GOL BORUSSIA DORTMUND Su un pallone scodellato da destra da Lambert il reparto difensivo bianconero va in bambola e fuori giri, Peruzzi non esce, la palla rimane lì e Riedle è lesto a scodellare il pallone in porta.
33’ GOL BORUSSIA DORTMUND Riedle di testa su un calcio d’angolo sovrasta i difensori avversari, non lucidissimi, e trafigge per la seconda volta Peruzzi.
41’ Zidane prova a scuotere i suoi e suona la carica: si accentra da sinistra e lascia partire un destro velenoso che batte Klos ma si stampa sul palo.
42’ Vieri segna dopo una mischia in area, ma l’arbitro annulla per un presunto tocco di mano.
Secondo tempo
19’ GOL JUVENTUS Boksic si sovrappone a sinistra, guadagna il fondo e mette in mezzo un pallone su cui si avventa Del Piero, che estrae dal cilindro un geniale colpo di tacco con il sinistro che si rivela vincente. La Juventus accorcia le distanze e riapre la partita.
25’ GOL BORUSSIA DORTMUND Zidane perde un contrasto a centrocampo sul quale nasce il contropiede dei gialloneri. Ricken vede Peruzzi inspiegabilmente fuori dai pali e lo beffa con una parabola che finisce in fondo al sacco.
LE PAGELLE BORUSSIA DORTMUND
IL MIGLIORE: RIEDLE 7,5 Una doppietta in una notte così non può che incoronarlo migliore in campo. E’ lesto in occasione del primo gol, puntuale cinque minuti dopo sul calcio d’angolo. Condisce la sua prestazione con un moto perpetuo ed un ottimo contributo anche in fase difensiva.
Paulo Sousa 7 Mezzo voto in meno per l’ammonizione, unico neo in una gara ad alti livelli e completa sotto ogni punto di vista. Pressa e corre in fase difensiva, illumina e gioca bene in fase offensiva, meno morbido di Zidane, ma ancora più efficace.
Chapuisat 6,5 Si muove tra le linee e crea difficoltà ai bianconeri, soprattutto a Porrini.
Sammer-Kohler 6,5 La coppia di centrali gialloneri svolge una gara all’insegna della precisione, puntualità degli interventi e pulizia. La poca precisione dei bianconeri al momento della giocata decisiva è merito anche loro.
Moller 5,5 Il tedesco, che tra i tanti ex della gara è forse quello con più fantasia e qualità tecnica, stasera è un po’ in ombra. Non commette particolari errori, ma non incanta nemmeno. Da uno della sua qualità, sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più.
LE PAGELLE JUVENTUS
IL MIGLIORE: DEL PIERO 6,5 Premio lui tra i bianconeri perché nonostante la benzina nel serbatoio sia poca – ricordiamo che Del Piero ha avuto un’annata intervallata da continui guai muscolari e che è arrivato alla finale di Monaco in condizioni non ottimali, motivo per cui Lippi l’ha fatto partire dalla panchina – prova a riaprire la partita con una giocata di istinto e genio puro, che scuote i suoi e li lancia alla ricerca del pareggio.
Deschamps 6,5 Cuore e anima della Juventus, corre incessantemente per tutta la partita ed è il leader emotivo della squadra. Quando Zidane si assenta, è il primo a risvegliarlo dal torpore. Non sempre è lucidissimo nelle scelte, ma è l’ultimo ad arrendersi.
Zidane 6 Partita difficile da valutare: quando è in partita illumina il gioco ed è pulito nella regia, in altri momenti si assenta. Prende un palo sul finale del primo tempo, dove è sfortunato, ma macchia la sua partita con il pallone perso in occasione del 3-1 definitivo. Luci ed ombre, ma andrà decisamente peggio l’anno successivo.
Porrini 4,5 Svagato, in confusione, fuori contesto. Serataccia per il difensore bianconero, che viene costantemente messo in difficoltà dal movimento continuo e perpetuo degli avversari. Lippi lo sostituisce per disperazione dopo un tempo.
Peruzzi 4 Era stato tra gli eroi di Roma l’anno precedente, soprattutto ai rigori, ma stasera – forse distratto dalla paternità – “ne combina una più di Bertoldo”: è impreciso ed in ritardo in occasione del primo gol, non pare reattivo in occasione del raddoppio ed è inspiegabilmente fuori dai pali in occasione della palombella di Ricken che è la pietra tombale della partita. Pensare che la sua annata era stata davvero positiva, a livello prestazionale…