Chi si aspettava un’Italia nuova, sgombra di testa e che avesse lasciato i tacchetti arrugginiti negli spogliatoi del girone, ci ha messo forse dieci minuti per capire che era meglio non farsi illusioni. E ad accorgersi che la Svizzera, come molti altri sostengono, in questa era calcistica è più quotata, più forte e più affidabile di noi.
Chi guarda calcio da svariati decenni, come me, distingue dopo poche azioni chi fa la partita e chi cerca le scorciatoie. A Berlino non avevamo di fronte tedeschi o francesi, squadre che per diritto vanno a centro ring, ma ordinati elvetici che una volta, al nostro cospetto cercavano gli angoli o le corde, ma che oggi ci mettono in ginocchio con il più scolastico dei 3-4-2-1.
A proposito di moduli, adesso che usciamo da un torneo Europeo nel quale non siamo mai entrati, credo sia lecito chiedersi, senza aprire un salotto delle polemiche il cui cicaleccio ci accompagnerà tutta estate, che senso abbia avuto portare un blocco interista di cinque elementi (mezza squadra), sei ci fosse stato Acerbi, e poi non applicare mai quel modulo in difesa che appunto l’Inter gioca da anni e che, nemesi bastarda, ci ha accompagnato all’aeroporto del più mesto dei ritorni.
Pochi cenni di cronaca. Ancora una volta è stato Donnarumma a salvare lo 0-1 del primo tempo, mentre nella ripresa, apertasi con il meritato raddoppio svizzero, si è dovuto aspettare il 70′ per vedere Sommer sporcarsi i guanti per la più semplice delle parate. Un palo sul finire di Scamacca ha avuto il merito di non incrinare un risultato storico quanto meritato per i rossocrociati.
Il tabellino
SVIZZERA-ITALIA 2-0
Marcatori: pt 37′ Freuler; st 1′ Vargas.
Svizzera (3-4-2-1): Sommer; Schar, Akanji, Rodriguez; N’doye (st 32′ Sierro), Freuler, Xhaka, Aebisher (st 47′ Steffen); Vargas (st 27′ Zuber), Rieder (st 27′ Stergiu); Embalo (st 32′ Duah). All: Yakin.
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Darmian (st 30′ Cambiaso); Fagioli (st 42′ Frattesi), Cristante (st 30′ Pellegrini), Barella (st 19′ Retegui); Chiesa, Scamacca, El Sharawi (st 1′ Zaccagni). All: Spalletti.
Le pagelle
ITALIA
Il migliore: Donnarumma 8
Inappuntabile, l’unico di tutta la spedizione azzurra a non meritare di tornare a casa.
Chiesa 5
Mi immedesimo negli appassionati di calcio torinesi che assistono al duello tra lui e Rodriguez e si chiedono: chi gioca nella Juve e chi nel Toro?
Fagioli 4,5
A proposito di predecessori, chi si ricorda la favola di Bearzot e Pablito? Non si è ripetuta…
Darmian 4
La pervicacia di Spalletti per i fuori ruolo ricorda qualche suo illustre predecessore.
SVIZZERA
Il migliore: Xhaka 8
Padrone del campo e degli avversari, sembra lento e forse lo è sul serio, ma la sua velocità e doppia rispetto ai nostri. La testa poi viaggia al triplo.
Freuler 7,5
Uomo di cultura e di fatica. Fa sempre ciò che serve e lo fa benissimo,
Vargas 7
Di Lorenzo collezione un altro incubo che ha la faccia furbetta di questo furetto.
Akanji 7
Quando scopriamo l’ennesimo fenomeno italico, siamo pregati di misurarlo con questo pilastro del Pep.