Immagine di copertina: il gol decisivo di Dzajic
Al termine di una semifinale poco emozionante, l’Inghilterra campione del mondo in carica e grande favorita viene battuta dalla giovane e rampante Jugoslavia. Gli inglesi sembrano giocare con troppa sufficienza e non riescono mai davvero a imprimere al match il proprio ritmo. Gli slavi giocano al gatto con il topo: attenti in fase difensiva, colpiscono nel finale con un guizzo della stella Dzajic, bravo a sorprendere Moore e Banks e portare i suoi alla finalissima con l’Italia.
Jugoslavia: Pantelic – Fazlagic, Pavlovic, Damjanovic – Trivic, Holler – Paunovic, Osim – Petkovic, Musemic, Dzajic.
Inghilterra: Banks – Newton, Moore, Labone, Wilson – Ball, Hunter, Mullery, Peters – Charlton – Hunt.
Primo tempo
1′ traversone minaccioso di Petkovic da destra, Banks smanaccia anticipando Dzajic.
5′ infortunio per Osim dopo uno scontro di gioco. Il centrocampista slavo resta in campo confinato all’ala. Nel corso del primo tempo non succede praticamente più nulla: gioco molto spezzettato e lento, senza tiri in porta da entrambe le parti. Una delle prime frazioni più noiose nella storia del calcio.
Secondo tempo
1′ Osim, seppur infortunato, innesca a destra Paunovic, diagonale in corsa, palla a lato di un metro. Speriamo di assistere a una partita in questa ripresa.
7′ punizione da destra di Paunovic, la difesa inglese libera, ci prova Petkovic, Banks c’è. Jugoslavia un po’ più attiva, l’Inghilterra fatica a prendere campo.
10′ Moore prova a svegliare i suoi con un destro da fuori un po’ telefonato, ma che ha il merito almeno di impegnare Pantelic.
19′ Paunovic avanza e scocca un destro rasoterra, Banks ci arriva senza problemi. L’Inghilterra adesso sta tenendo di più il possesso palla, ma non riesce a sfondare e la Jugoslavia ci prova in ripartenza.
22′ Mullery in area per Charlton, che cerca di sorprendere Pantelic sul primo palo, il pallone esce non di molto.
28′ Charlton ci prova con un tracciante da fuori: palla alta.
31′ finalmente una grande azione dell’Inghilterra. Moore verticalizza per Ball a destra, da questi per l’inserimento senza palla di Charlton, tocco morbido sull’uscita di Pantelic, ma il pallone esce di un metro. Sicuramente la miglior occasione per i campioni del mondo in questa partita.
41′ GOL JUGOSLAVIA Lancio di Holler in area da sinistra, Moore si fa sorprendere alle spalle da Dzajic, che fa secco Banks con un tiro ravvicinato sotto la traversa. Proteste degli inglesi che chiedono il fuorigioco, come il telecronista italiano Nicolò Carosio. L’arbitro però non è dello stesso avviso e convalida la rete.
45′ espulso Mullery per un fallo durissimo da dietro a centrocampo. L’Inghilterra chiude in dieci.
LE PAGELLE JUGOSLAVIA
IL MIGLIORE DZAJIC 7: l’uomo del destino. Si accende a sprazzi all’interno di un match particolarmente soporifero, ma lascia il segno quando conta. Se si accende diventa un furetto difficile da prendere. Semina il panico a tratti nella difesa inglese con le sue serpentine e realizza di scaltrezza il gol che manda gli slavi clamorosamente in finale.
Paunovic 6,5: uno dei più attivi, sia nel lavoro di tessitura del gioco a centrocampo, sia in fase conclusiva.
Pavlocic 6,5: governa il gioco dalle retrovie con buone scelte di tempo.
Damjanovic 6,5: pulito e preciso negli interventi, si fa vedere con discreta continuità sul versante sinistro.
LE PAGELLE INGHILTERRA
IL MIGLIORE WILSON 6: difficile trovare un migliore tra gli inglesi. Sarebbe Moore, non fosse per l’errore finale. Premiamo allora il terzino sinistro, che non commette errori ed è uno dei pochi a cercare di costruire qualcosa sul fronte offensivo.
Moore 5,5: il più continuo, costante e incisivo nel gioco. Fino al 41′ della ripresa. Quando si fa sorprendere su un lungo traversone da sinistra non vedendo Dzajic alle sue spalle. A sua discolpa c’è da dire che – dalle immagini – l’attaccante jugoslavo pare effettivamente in fuorigioco.
Charlton 5: pronti-via e sbaglia tre passaggi non da lui. Primo tempo decisamente sotto tono. Nella ripresa sale di ritmo, ma manca due volte il bersaglio da buona posizione. Giornata no.
Hunt 5: non lascia alcuna traccia in attacco. Sbaglia probabilmente anche Ramsey, penalizzato dall’infortunio del partner Hurst, a proporlo come unica punta. Non vede mai biglia.