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1995 Quarti: Brasile-Argentina 6-4 dcr (2-2)

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Immagine di copertina: Juninho in azione. Il centrocampista brasiliano è stato uno dei più efficaci

Argentina beffata nei quarti di finali della Coppa América 1995. L’Albiceleste viene infatti raggiunta sul 2-2 a una decina di minuti scarsi dal termine dopo un gol palesemente irregolare (tocco di Tulio, autore della rete, con il braccio) non ravvisato dall’arbitro, ed è poi trafitta ai rigori. La partita non offre un grande spettacolo dal punto di vista dei contenuti tecnici, ma è intensa e molto sentita, come sempre succede quando si affrontano i due giganti del calcio sudamericano. Il Brasile era arrivato alla sfida forte del primo posto nel girone B, l’Argentina aveva chiuso in seconda posizione nel C alle spalle degli Stati Uniti.

Brasile: Taffarel – Jorginho, Aldair, Cruz, Roberto Carlos – Sampaio, Dunga, Leonardo (st 35′ Tulio) – Juninho – Savio, Edmundo.
Argentina: Cristante – Zanetti, Caceres, Chamot, Fabbri – Astrada, Simeone, Borrelli – Ortega (st 1′ Perez) – Balbo (st 30′ Acosta), Batistuta (st 18′ Ayala).

Primo tempo
2′ GOL ARGENTINA
Borrelli innesca in area Balbo, tiro immediato che passa tra il palo e Taffarel e si infila in rete. Partenza boom dell’Argentina.
5′ tracciante da sinistra di Roberto Carlos, Cristante blocca a terra sicuro.
9′ GOL BRASILE Leonardo serve a sinistra Roberto Carlos, cross basso in area ed Edmundo mette dentro in tapin. Che inizio di gara!
19′ punizione da destra di Juninho, traiettoria a giro, Cristante alza in corner.
27′ straordinaria percussione palla al piede di Juninho, che salta tre uomini e lancia nello spazio Edmundo, l’attaccante brasiliano è tutto solo ma calcia addosso a Cristante. Grande chance sprecata dal Brasile.
30′ GOL ARGENTINA Ortega per Batistuta, missile in corsa che piega le mani a Taffarel e dà il nuovo vantaggio all’Albiceleste.
45′ brutto fallo di Astrada su Savio sulla fascia. Secondo cartellino giallo per il centrocampista e Argentina che resta in dieci.

Secondo tempo
4′
occasione buona per Cesar Sampaio dopo un corner, tiro dal limite alto di un metro. Il Brasile sta provando a prendere in mano le redini dell’incontro per cercare il pareggio.
15′ Leonardo a sinistra per Roberto Carlos, che cerca la porta con un mancino liftato, palla sull’esterno della rete.
21′ Cesar Sampaio a sinistra per Roberto Carlos, cross basso in area, Savio in scivolata manda clamorosamente fuori. Occasione gigantesca per un Brasile tutto proiettato in avanti contro un’Argentina chiusa a protezione del vantaggio.
24′ break di Simeone, che apre il campo per Balbo, l’attaccante però spreca tutto calciando sull’esterno della rete da buona posizione.
25′ triangolo Chamot-Borrelli-Chamot, che sta per calciare solo davanti a Taffarel, prodigioso recupero di Aldair che salva tutto.
26′ altra buona azione corale del Brasile, ma Savio manda sul fondo da ottima posizione sul lato mancino dell’area.
28′ Edmundo in area per Juninho, che però è troppo decentrato e il suo tiro è respinto in angolo da Cristante.
36′ GOL BRASILE Cross da destra di Jorginho, Tulio controlla in area con un braccio, poi supera Cristante con uno scavetto. Le immagini chiariscono che il gol è chiaramente irregolare, poiché l’attaccante brasiliano ha controllato con un braccio. L’arbitro però convalida nonostante le proteste dei giocatori argentini.
40′ anche il Brasile finisce in dieci. Fallo di Cesar Sampaio su Acosta, secondo cartellino giallo per il centrocampista brasiliano che viene espulso.

Il palese tocco con il braccio di Tulio poco prima del gol del 2-2

RIGORI
Roberto Carlos (B): gol, palla da una parte e portiere dall’altro. 3-2 BRASILE
Perez (A): gol, tiro centrale, Taffarel spiazzato. 3-3
Tulio (B): gol, tiro centrale, ma Cristante si getta a sinistra. 4-3 BRASILE
Acosta (A): gol, palla nel “sette”, imparabile. 4-4
Cruz (B): parato, rigore centrale, Cristante respinge. 4-4
Simeone (A): parato, altro tiro debole e centrale, nessun problema per Taffarel. 4-4
Dunga (B): gol, pallone sulla sinistra, Cristante va a destra. 5-4 BRASILE
Fabbri (A): parato, tiro sulla destra, Taffarel si allunga e devia. 5-4 BRASILE
Edmundo (B): gol, palla a mezza altezza nell’angolo sinistro, Cristante intuisce ma non ci arriva. 6-4 BRASILE

LE PAGELLE BRASILE
IL MIGLIORE ROBERTO CARLOS 7
A 22 anni è già un terzino di livello internazionale. Costantemente proiettato in avanti, ara la fascia, serve a Edmundo un cioccolatino per il primo gol, sfiora il bis ed è una scheggia conficcata sul lato destro dell’Argentina. Implacabile anche dal dischetto.
Juninho 6,5 Uno dei più ispirati. Difficile da fermare quando ha la palla tra i piedi. Ci mette grinta, tecnica e intraprendenza.
Dunga 6,5 Metronomo della manovra, tocchi non difficili ma sapienti, si conferma il giocatore cardine del Brasile. E dal dischetto è sempre una sentenza.
Edmundo 6,5 La difesa argentina lo contiene bene e lui non si vede moltissimo. Ha però il merito di segnare il primo gol e chiudere i conti con l’ultimo rigore che porta i brasiliani in semifinale.
Savio 5,5 Piedi buoni, ma un po’ di confusione. E due ghiotte opportunità gettate alle ortiche.

LE PAGELLE ARGENTINA
IL MIGLIORE BATISTUTA 7
Incomprensibile la scelta del ct Passarella (voto 5) che lo toglie nel cuore del secondo tempo. Perché fino a quel momento Batistuta era stato un’assoluta garanzia per l’Argentina. Non solo per il meraviglioso gol del 2-1, un concentrato di intuito e potenza, ma anche per l’impegno, la lotta, il gioco al servizio della squadra. Chissà come sarebbe finita con lui in campo fino al 90’…
Borrelli 6,5 Cuore e qualità tecniche, gioca una grande partita facendo sempre la scelta giusta. Serve l’assist per il primo gol di Balbo (voto 6) e dà il via a iniziative molto interessanti per tutto l’incontro.
Simeone 6 Buona prestazione, solida e di carattere. Ma quel rigore calciato davvero male pesa.
Zanetti 5,5 Perde il duello con Roberto Carlos: il brasiliano lo costringe lungamente sulla difensiva e lui fatica ad arginarlo. Prova a rendersi utile con qualche slalom dei suoi in avanti, ma produce più fumo che arrosto.
Astrada 5 Lascia i suoi (che erano in vantaggio di una rete) in dieci, fatto che costringe Passarella a togliere un uomo di attacco come Ortega e l’Argentina a giocare di rimessa per tutti i secondi 45 minuti.

Sintesi del match

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