Immagine di copertina: l’esultanza dei giocatori del Bayern
Nella splendida cornice dell’Allianz Arena di Monaco, il Bayern strappa con merito il biglietto vincente che lo qualifica ai quarti di finale. Choupo-Moting e Gnabry sigillano una vittoria che, sommata all’1-0 di Parigi, non è mai apparsa realmente in discussione.
I bavaresi di Nagelsmann si confermano una squadra geometrica e coriacea (due gol subiti in otto partite di Champions League), capace di non solo di giocare a ritmi alti o bassi a seconda delle circostanze, ma anche di coprire bene ogni zona di campo e bloccare il respiro degli avversari con un pressing fatto con i tempi giusti. Similmente all’andata non ha avuto bisogno di strafare: bollicine di Musiala qua e là, qualche incursione dalle vie laterali e una staffilata da fuori di Goretzka sulla quale Donnarumma è attento. Quando l’allievo è pronto il Maestro appare, recita una massima zen, e infatti l’accurata pressione corale dei bavaresi sui portatori di palla del PSG dà i suoi effetti: Verratti perde una palla sanguinosa al limite dell’area e Goretzka è rapido a servire Choupo-Moting che deposita in rete a porta vuota. Il raddoppio è propiziato da una ripartenza di Joao Cancelo – entrato molto bene in partita – che serve Gnabry che da appena dentro l’area fulmina il portiere avversario.
L’assenza al momento di squadre all’apparenza ingiocabili – probabilmente c’è il solito Real Madrid, oltre al Manchester City che rispetto ad un anno fa ha nel carniere un Haaland in più, senza dimenticare il Napoli sull’onda dell’entusiasmo – candidano il Bayern ad un posto nell’ultimo atto del torneo: non avrà più il centravanti deluxe alla Robert Lewandoski, ma ha un gioco corale, ha solidità e una forza di collettivo ancora più accentuata, senza tralasciare carte di assoluto rilievo (il già nominato Cancelo, ma anche Sané e Mané) che potrebbero tornare utili a gara in corso e fare la differenza.
Il PSG d’altro canto è il solito psicodramma: sarebbe pretestuoso aggrapparsi alla più grande palla-gol della partita, quella capitata ai piedi di Vitinha che, a porta sguarnita dopo un errore di Sommer, viene eroicamente salvata sulla linea da uno strepitoso De Ligt.
La squadra è sostanzialmente scollata: se i suoi fenomeni incappano in una serata negativa come quella odierna, emergono i limiti di un centrocampo troppo leggero e slegato senza giocatori che fanno raccordo tra i reparti, senza equilibrio e bilanciamento, un cerchio non chiuso.
Il fatto che le migliori occasioni siano scaturite da due testate di Sergio Ramos, e non dai piedi di Messi e Mbappé, è sintomo di una sterilità di gioco preoccupante. A Parigi inizieranno i grandi processi degli sconfitti, anche se i primi colpevoli molto probabilmente sono i proprietari accusatori e giudicanti.
Il tabellino
BAYERN MONACO-PSG 2-0
MARCATORI: 61′ Choupo Moting (B), 89′ Gnabry (B)
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Sommer; Stanisic, Upamecano, De Light, Davies; Goretzka, Kimmich; Musiala (82′ Mané), Muller (86′ João Cancelo), Coman (86′ Gnabry), Choupo Moting (68′ Sané). A disposizione: Schenk, Ulreich, Blind, Mazraoui, Sarr, Ibrahimovic, Gravenberch, Wanner, Tel. Allenatore: Nagelsmann
PSG (3-5-2): Donnarumma; Danilo Pereira, Ramos, Marquinhos (36′ Mukiele, 46′ Bitshiabu); Hakimi, Vitinha (81′ Ekitike), Fabian Ruiz (76′ Zaïre-Emery), Verratti, Nuno Mendes (82′ Juan Bernat); Messi, Mbappé. A disposizione: Letellier, Sergio Rico, Pembélé, C.Soler, Gharbi, Renato Sanches. Allenatore: Galtier
Le pagelle
BAYERN MONACO
De Ligt-Upamecano 7,5 (i migliori)
La coppia difensiva bavarese si sta rivelando un punto fermo. L’olandese salva un gol già fatto, il francese si mangia Mbappè e non gli lascia nemmeno le briciole. In 180 minuti non hanno mai concesso palle-gol pulite ai parigini, se si eccettuano le (poche) occasioni su palla inattiva.
Davies 7
Una grande gara di qualità in fase di spinta, ma anche di attenzione difensiva: il suo movimento in diagonale che disturba Messi e gli sporca il tiro si rivela una giocata fondamentale. Da anni è molto più di una certezza.
Goretzka 7
Ci mette il fisico e le maniere forti, e a centrocampo domina. Corre, contrasta, tira e fa assist. Non sempre è pulito nel gesto, ma sono dettagli.
Musiala 6
Partita vivace condita da guizzi, dribbling e tiri che impegnano Donnarumma, anche se le sue pause sono ancora abbastanza evidenti. Per le qualità assolute che ha, può fare ancora di più.
PSG
Sergio Ramos 6,5 (il migliore)
È addirittura commovente. Dietro non sbanda, suona la carica e sfiora per due volte il gol di testa: prima costringe Sommer alla grande parata, poi fa passare la palla a pochi centimetri dal palo. L’ultimo a mollare.
Danilo 6
Sbroglia un paio di situazioni complicate a livello difensivo, anche se non incanta quando deve giocare il pallone. Sicuramente uno dei meno colpevoli.
Messi 5
Nagelsmann gli ha cucito attorno una gabbia che lo intrappola pochi attimi dopo che tocca il pallone e che non gli risparmia botte e blocchi rugbistici. Qualche fiammata subito spenta, e tanti palloni sbagliati, dribbling stoppati e sventagliate fuori misura. Arriva solo una volta al tiro, sporcato da Davies. La pallida copia del Messi del mondiale e di innumerevoli big match nei suoi 15 anni di carriera.
Mbappè 4,5
La sua caduta fa più rumore perché era l’uomo più atteso. Spesso isolato e fuori dal gioco, sbaglia stop e controlli elementari per la voglia di strafare, e affonda nella palude delle maglie rosse. Un tiro, un paio di scatti e poi il nulla. Ha vissuto tante altre notti europee migliori di questa, e probabilmente tante altre ancora ne vivrà, ma stasera è stato assente ingiustificato.
Verratti 4
Il peggiore in campo dei parigini. Il pressing del Bayern lo soffoca e gli toglie il respiro, costringendolo ad infiniti errori in impostazione. Non riesce mai ad accendere la luce e nell’episodio dal quale scaturisce il vantaggio bavarese è grave protagonista in negativo. Una delle peggiori prestazioni dell’abruzzese con la maglia del PSG