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Intercontinentale 1983: Gremio-Amburgo 2-1 dts

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Immagine di copertina: De Leon con la Coppa [veja.abri.com.br]

Sesta vittoria consecutiva di una squadra sudamericana in Coppa Intercontinentale, la quarta di fila a Tokyo in sede unica. L’ennesima dimostrazione del valore del calcio sudamericano nell’epoca pre-Bosman. Un motivo logico c’è: tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 il calcio europeo verteva su tatticismo, organizzazione e la ricerca costante di un senso del collettivo, ma di pochi guizzi individuali, specchio di un momento senza straordinari singoli. Non a caso in Coppa Campioni si assistette a un dominio delle formazioni inglesi, che puntavano proprio su questi principi. Squadre inglesi che quando dovevano affrontare le squadre sudamericane in Intercontinentale, andavano in difficoltà perché le sudamericane – che potevano pagare un po’ dazio sul piano del ritmo – facevano leva rispetto ai britannici su una superiore proprietà di palleggio e su maggior estro e fantasia: qualità che in una gara secca facevano la differenza. Anche se non c’è un inglese, ma una tedesca (l’Amburgo), la finale del 1983 non fa eccezione: il rigore tattico e l’organizzazione d’insieme dei tedeschi non bastano per avere la meglio sulle maggiori doti individuali del Gremio, che gioca meglio, soprattutto palla a terra, costruisce più occasioni e merita la vittoria.

Gremio: Mazaropi – Paulo Roberto, Baidek, De Leon, Magalhaes – China, Mario Sergio, Osvaldo (st 34′ Bonamigo) – Renato, Tarciso, Paulo Cesar (st 25′ Caio).
Amburgo: Stein – Schroeder, Hieronymus, Jakobs, Wehmeyer, Hartwig – Groh, Magath, Rolff – Wuttke, Hansen.

Gli highlights dell’incontro

Primo tempo
11′
sponda di Hansen di testa per Rolff, tiro dal limite di prima intenzione, grande risposta di Mazaropi in tuffo.
13′ primo squillo del Gremio: punizione da destra di Paulo Roberto, Tarciso tocca in area in scivolata, Stein c’è.
23′ tocco di Magath in verticale per Hansen, uscita provvidenziale di Mazaropi. Gara finora abbastanza tattica, il Gremio tiene di più il possesso palla, l’Amburgo prova a colpire in ripartenza.
30′ corner di Mario Sergio da destra, Stein smanaccia in corner anticipando il tapin di testa di De Leon.
37′ GOL GREMIO Paulo Cesar a destra per Renato, che entra in area, salta due volte Hieronymus e da posizione defilata riesce a far passare il pallone tra palo e portiere. Rete meravigliosa.
42′ punizione dal limite per l’Amburgo: tiro di Magath rasoterra, blocca Mazaropi.

Secondo tempo
8′
corner per il Gremio da sinistra, la difesa tedesca libera, tentativo da fuori al volo di China, palla sul fondo non di molto. Inizio deciso del Gremio in questa ripresa, brasiliani a caccia del 2-0.
11′ proteste dei brasiliani per un contatto in area tra Renato e Hieronymus. Dalle immagini il rigore pare netto, ma l’arbitro lascia correre.
14′ Paulo Cesar dal centro apre a sinistra per Mario Sergio, che entra in area e calcia in diagonale, un difensore tedesco spazza quasi sulla linea. Il Gremio sta dominando e meriterebbe il raddoppio, l’Amburgo adesso fatica a uscire dalla propria metà campo.
27′ cross di Wuttke da sinistra, colpo di testa di Jakobs, Mazaropi si allunga e blocca. Primo tiro dei tedeschi in questa ripresa.
36′ tentativo da lontano di Caio, Stein para.
37′ cross di Paulo Roberto da destra, Caio gira di testa in tuffo, Stein si tuffa e neutralizza.
41′ GOL AMBURGO Punizione di Magath dalla trequarti, sponda sul secondo palo di Jakobs, Schroeder in area piccola dopo un rimpallo infila.
45′ chance clamorosa per il Gremio: corner di Mario Sergio da destra, sponda aerea di De Leon per Renato che è tutto solo in area, ma tenta una improbabile girata e la palla si perde alle stelle.

Primo tempo supplementare
3′ GOL GREMIO
Cross da sinistra di Caio, sponda di Tarciso per Renato, che punta Jakobs, rientra sul sinistro e fulmina Stein sul primo palo.
5′ corner di Magath da destra, Renato di testa sfiora l’autogol, palla sul fondo.
14′ cross da destra di Rolff, Hansen controlla in area, tentativo di Jakobs a rimorchio, Mazaropi blocca a terra. Gol a parte, la miglior occasione dei tedeschi nel match.

Secondo tempo supplementare
2′
fallo su Tarciso quasi al limite: punizione a giro di Mario Sergio, alta.
3′ Jakobs per Wuttke, diagonale da sinistra un po’ strozzato, la palla attraversa tutta l’area senza che nessuno riesca a intervenire.
12′ Gremio vicinissimo al terzo gol: Tarciso per Mario Sergio, che serve Caio, solo davanti a Stein, ma l’attaccante brasiliano calcia clamorosamente alto.
13′ fallo su Caio al limite: punizione di Paulo Roberto alta di poco.
15′ altra chance per i brasiliani, tiro in area di Tarciso, Stein blocca a terra.

Renato Portaluppi, man of the match

LE PAGELLE GREMIO
IL MIGLIORE RENATO 8
È l’uomo copertina della vittoria del Gremio con una doppietta straordinaria e risolutiva. La prima rete è una gemma, doppio dribbling e tiro da posizione quasi impossibile, la seconda una zampata da centravanti navigato. Sempre un pericolo palla al piede, difficilissimo da contenere per la compassata retroguardia tedesca. Su di lui anche un rigore non fischiato. Unico neo: a volte ha la tendenza a strafare.
Mario Sergio 7 Padrone assoluto del centrocampo, tocca e governa un mare di palloni dimostrando senso tattico, intelligenza e raffinatezza stilistica. Direttore d’orchestra con i fiocchi.
De Leon 7 Una sbavatura nel primo tempo, poi erge un muro in coppia con Baidek e rende assolutamente inoffensivo l’attacco tedesco. Un colosso nel gioco aereo.
Tarciso 6,5 Grande lavoro sporco in prima linea, fa a sportellate contro la difesa tedesca e serve a Renato la palla del 2-1.

LE PAGELLE AMBURGO
IL MIGLIORE JAKOBS 6,5
Libero con licenza di avanzare, c’è il suo zampino in occasione della rete del pari. È anche uno dei pochi a portare pericoli dalle parti di Mazaropi. Forse poteva chiudere in modo un po’ più efficace sul secondo gol di Renato, ma non era facile.
Magath 6 Regia ordinata, ma perde la sfida a distanza con Mario Sergio. Dai suoi piedi nasce l’azione del momentaneo pari.
Hieronymus 5 Renato lo fa a fette nei momenti chiave, lui non riesce mai a fermarlo e anzi: causa un rigore sull’ala brasiliana che non viene nemmeno visto.

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