Cerca
Close this search box.

Cinque doppi ex che non ricordavi con le maglie di Juventus e Torino

Condividi articolo:

Il derby di Torino è una delle partite più attese di tutta la Serie A, una sfida storica che divide la città da sempre. La Juventus da un lato deve dimostrare di essersi definitivamente ripresa e di poter lottare per le prime posizioni, mentre i granata devono ancora capire a che tipo di stagione stanno andando incontro. Otto punti per entrambe in classifica ed equilibrio massimo con diversi giocatori che hanno vestito entrambe le maglie, come nel caso di questi cinque.

Christian Abbiati


Portiere dalle grandi qualità, dotato di grandi riflessi e reattività ha pagato in carriera un calo arrivato proprio in quello che doveva essere il momento della consacrazione. Christian Abbiati mostrò le sue abilità da giovane nelle serie minori prima di ben figurare con il Monza dove guadagnò la promozione dalla C1 alla B mantenendo da protagonista la categoria l’anno seguente. Questo invogliò il Milan ad acquistarlo inizialmente come terzo portiere, ma i disastri di Lehmann e Sebastiano Rossi gli fecero scalare le gerarchie facendolo diventare decisivo per l’inatteso Scudetto rossonero. Non riuscì più a confermarsi a quei livelli e così nel 2002 perse il posto da titolare in favore di Dida rimanendo secondo per tre anni, prima di passare nel 2005 alla Juventus in seguito all’infortunio di Buffon. Per sei mesi fu il titolare dei bianconeri mantenendo sempre un rendimento decisamente positivo subendo solo nove gol in diciannove partite di campionato, rilanciandosi al grande pubblico e ritrovando la voglia di essere un titolare. Questo lo portò così a cambiare sponda di Torino passando ai granata neopromossi risultando una delle poche note positive di una squadra che si salvò per un solo punto. Un anno in Spagna all’Atlético Madrid prima di tornare al Milan da titolare e ritirarsi nel 2016.

Eugenio Corini


Centrocampista dalla grande visione di gioco che ha mancato inspiegabilmente il salto di qualità atteso da tutti. Eugenio Corini iniziò con il suo Brescia nel 1987 e per tre anni giocò in Serie B, ma le scintillanti prestazioni dell’ultimo anno convinsero la Juventus ad acquistarlo e per due annate fu spesso titolare e un jolly della mediana. Non riuscì però mai a esplodere definitivamente e dopo i due anni in bianconero iniziò una lunga serie di cambi di maglia in giro per lo stivale, iniziando dalla Sampdoria, poi a Napoli, un ritorno a Brescia e infine Piacenza prima di trovare definitivamente casa a Verona. Inizialmente la sua esperienza scaligera iniziò con l’Hellas, che durò per due anni e mezzo, ma fu nel 1998 con il passaggio al Chievo che tutto cambiò. La società voleva emergere e l’ex juventino doveva essere il grande colpo, infatti grazie alla sua regia la squadra conquistò nel 2001 la promozione e Corini fu per due anni lo splendido cervello del centrocampo gialloblu anche in Serie A. A sorpresa nel 2003 tornò in Serie B nell’ambizioso Palermo dove si riscoprì goleador, andando in doppia cifra sia in B che nella magica stagione 2006-07 conclusa con dieci centri e i siciliani incredibilmente quinti. Terminata quella grande annata decise di cambiare aria e accettare l’offerta di Cairo e del Torino dove disputò le ultime partite della carriera, ormai lontano dalla sua migliore versione.

Alexander Manninger


Portiere spettacolare e molto solido, apprezzato in ogni squadra nella quale ha giocato per le sue rarissime sbavature. Alexander Manninger lasciò ben presto la sua Austria per passare all’Arsenal dove però era chiuso da David Seaman. Nonostante questo fece una grande concorrenza all’inglese, tanto da giocare comunque quaranta partite in quattro anni, ma la sua voglia di fare il titolare lo spinse alla disastrata Fiorentina del 2002. Fu uno dei pochi a salvarsi in una stagione che vide i viola retrocedere e fallire e la sua sfortuna nello scegliere le squadre continuò anche nella stagione seguente. Dopo sei mesi in panchina all’Espanyol accettò a gennaio l’offerta del Torino, ormai già retrocesso, con il quale colleziona solo tre presenze e un’altra caduta in B. A Bologna e Brescia non andò meglio, ma si rilanciò a Siena nel 2005 e Trapattoni lo volle per un anno al suo Salisburgo dove vinse il campionato e tornato in Toscana disputò due splendide stagioni. Il suo alto rendimento convinse la Juventus ad acquistarlo come vice Buffon e i problemi fisici del portiere della Nazionale gli permisero di giocare per tutto il girone d’andata del 2008-09 risultando molto positivo con grandi prestazioni anche nelle vittorie contro il Real Madrid. Pur non giocando mai vinse lo Scudetto del 2012 prima di passare in Germania all’Augsburg e chiudere nel 2017 al Liverpool.

Emiliano Moretti


Difensore dal buon senso della posizione, capace anche di impostare l’azione con un buon piede, sempre molto apprezzato nelle sue esperienze in provincia. Emiliano Moretti era considerato uno dei prospetti più interessanti in giovane età, diventando un titolare dell’Under 21 e collezionando diverse buone prestazioni con la Fiorentina. Con il fallimento nel 2002 dei gigliati fu la Juventus ad acquistarlo, con Lippi che gli diede diverse occasioni che però non vennero mai sfruttate. Con un totale di quindici presenze nelle varie competizioni, già a gennaio lasciò Torino per andare in prestito prima al Modena e poi al Bologna, mentre nel 2004 venne definitivamente ceduto in Spagna al Valencia. Fu un’esperienza molto positiva che durò ben cinque anni prima di fare ritorno in Italia al Genoa e soprattutto nel 2013 al Torino, squadra con la quale si legherà in maniera netta. Furono ben sei gli anni con i granata e nella sua seconda annata si tolse le più grandi soddisfazioni, con un’ottima cavalcata in Europa League e soprattutto le prime chiamate in Nazionale da parte di Antonio Conte. Decise di ritirarsi dal calcio nel 2019.

Rubinho

A tutti gli effetti si può parlare di meteora della Serie A, capace di passare in pochi mesi da portiere ambito da tutte le squadre a riserva dimenticata e dimenticabile. Rubinho iniziò in Patria con il Corinthians, dove non si guadagnò mai il posto da titolare ma nonostante ciò il Vitória Setúbal lo portò in Europa ancora come secondo. La dirigenza del Genoa si accorse però delle sue qualità e lo acquistò nel 2006 vivendo in rossoblu le sue più fantastiche stagioni. Fu uno degli uomini della promozione del 2007 e nei due anni nella massima serie si rivelò tra i migliori estremi difensori del campionato, tanto da essere acquistato dall’ambizioso Palermo. In rosanero iniziò però la sua fase calante e a seguito di una serie di errori clamorosi perse il posto in favore del giovane Sirigu e a gennaio venne spedito a Livorno dove subì la retrocessione. In B ci giocò però per il Torino, venendo considerato come un acquisto lusso per la categoria ma il suo livello non tornò mai come in Liguria e sommerso dai fischi perse il posto nel ritorno in favore di Bassi. A sorpresa arrivò in suo aiuto la Juventus che gli offrì il ruolo di terzo portiere e uomo spogliatoio che accettò di buon grado riuscendo così a vincere anche quattro Scudetti giocando solo due spezzoni di partite contro Sampdoria nel 2013 e Cagliari nel 2014. Concluse in Brasile all’Avaí nel 2018.

Seguici

Altre storie di Goals

Euro 1976: semifinale Cecoslovacchia-Olanda

Né Olanda né Germania Ovest: le due favorite dell’Europeo 1976 devono arrendersi alla sorpresa Cecoslovacchia. La nazionale dell’Est mette in fila prima gli olandesi in

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua navigazione, se procedi nella navigazione ne accetti l'utilizzo.