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Euro 2021: Italia-Inghilterra 4-3 ai rigori. Azzurri sul tetto d’Europa!

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L’Italia conquista il secondo europeo della sua storia, il primo è datato 1968, altri tempi, un’era geologica. I ragazzi di Roberto Mancini dominano per larghi tratti la finale, pur passando in svantaggio già tre minuti dopo il kick-off, con Shaw abile ad insaccare con un sinistro al volo il cross dalla destra di Trippier. Sembra l’inizio di una disfatta, invece gli Azzurri riacquistano fiducia e pallino del gioco. Il pareggio meritato arriva però nel secondo tempo, al 67′, con Leonardo Bonucci pronto ad insaccare da pochi passi un colpo di testa di Marco Verratti andato a sbattere sul palo. Ai rigori Berardi, Bonucci, Bernardeschi insaccano, Donnarumma ne para due (a Sancho e a Saka, Rushford prende il palo) e rende ininfluenti gli errori dal dischetto di Belotti e Jorginho.

Erano altri tempi, nel 1968: c’erano i Beatles, c’era aria di eversione ideologica, c’era Albertosi, Riva e Mazzola. Oggi c’è Tik Tok, ci sono i social, le ideologie sembrano ormai defunte, ma c’è un portierone di soli 22 anni, che non sfigurerebbe ad essere accostato al grande Enrico. Gigi Donnarumma conquista Wembley, le sue parate sui rigori finali infrangono i sogni di 50.000 tifosi inglesi, e li fa piangere l’ennesima volta. Con arrogante sicumera affermavano che «football is coming home», erano sicuri di vincere, il banchetto era già allestito, invece hanno fatto i conti senza l’oste.

Wembley ribolle già al terzo minuto quando trova il vantaggio, ma gli Azzurri hanno il merito di assorbire il colpo in tempi brevi e di saper sfruttare le debolezze degli inglesi, grandi atleti ma difettosi in quanto a tecnica e palleggio – sicuramente inferiori all’Italia. Southgate decide di chiudersi e alzare il muro, e l’unica occasione netta degli Azzurri arriva da un sinistro di Chiesa che sfiora il palo dopo una splendida azione personale sulla destra. Neanche l’Inghilterra in realtà combina molto: l’arrembaggio iniziale è un fuoco di paglia e diventa sempre più accorta e rinunciataria. Persino in mezzo non sono esenti da errori in appoggio, indotti dal pressing e dalla grinta azzurra, vogliosa di recuperare il pallone il prima possibile. Qualche acuto di Sterling, che con la palla al piede impensierisce più volte Di Lorenzo a sinistra, qualche traversone pericoloso, tanti segnali di fumo, ma di arrosto nemmeno l’ombra.

Lo stupendo abbraccio tra Mancini e Vialli

L’Italia è propositiva e cerca di dare velocità al palleggio: Verratti e Jorginho provano ad inventare e ad alzare i giri del motore, Insigne fa uno splendido lavoro sulla fascia sinistra, collaborando splendidamente con Emerson Palmieri. L’Inghilterra aspetta compatta e prova ad uscire, con Sterling sempre pericoloso sulla sinistra. Bonucci e Chiellini duellano con Kane e dietro fanno una buona guardia, sbrogliando situazioni pericolose con esperienza e grinta. L’occasione più nitida, però, è ancora azzurra, stavolta nella ripresa: Chiesa si libera bene in dribbling in area e spara all’angolino basso, Pickford è strepitoso e salva i suoi. Il pareggio di Bonucci è più che meritato e fanno pregustare all’Italia un colpaccio entro la fine dei tempi regolamentari, che – un po’ per stanchezza, un po’ per imprecisione – non arriva. Se la coppia di difensori italiani disputa una grande prestazione, lo stesso si può dire di Maguire, assolutamente dominante e sicuro nella propria area.

Roberto Mancini non esita a sostituire i titolarissimi quando non ce la fanno più, e a buttare nella tonnara dei supplementari riserve come Belotti, Bernardeschi, Cristante, Locatelli. Per lui sono tutti potenziali titolari, segno che la fiducia è alle stelle e che si fida di loro nei momenti cruciali. Southgate più conservatore e gerarchico: Sterling e Kane, le due stelle, rimangono in campo, anche quando sono ai margini del gioco e fuori dalla partita. Si concede anche il lusso di tenere Sancho, talentino in ascesa, fuori dalla contesa per 119 minuti, per inserirlo solamente per i tiri di rigore finali, dove non ha molta fortuna.

L’Italia ora festeggi e si goda questa generazione. Roberto Mancini corona così anni di lavoro straordinario, cominciato dopo una delle disfatte più cruciali della storia della nazionale azzurra, con la mancata qualificazione ai Mondiali 2018. Il tecnico di Jesi ha rivitalizzato un gruppo depresso, rinvigorito giocatori con l’azzurro sbiadito addosso (Insigne e Verratti su tutti, ma anche Bernardeschi che con piglio e voglia si mette a disposizione e porta i risultati, vedere i rigori contro Spagna e Inghilterra per conferme), inserito giocatori-chiave come Barella, Jorginho, Chiesa e facendoli giocare senza troppi leziosismi: propositivi e belli sì, ma semplici.

E con due “vecchietti” come Bonucci e Chiellini dietro, compagni di tante battaglie in bianconero e in azzurro e da oggi definitivamente vincenti anche in campo internazionale, è tutto più semplice. Ci sono analogie e parallelismi con Scaloni, abile a ricostruire il gruppo di un’Argentina persa e smarrita dopo il Mondiale 2018. Non demiurghi e inventori di calcio, ma semplici “normalizzatori”, e non prendete questa parola come insulto. I visionari stanno altrove, ma spesso per vincere occorrono allenatori pragmatici: poche cose, fatte bene, con normalità e semplicità, senza inseguire utopie assurde. E pragmatismo non significa “giocare male”, bensì tirare fuori il meglio da ciò che si ha.

Roberto Mancini, campione d’Europa. Nel 1992 a Wembley perse una Coppa dei Campioni da giocatore, ora il calcio gli restituisce una vittoria da allenatore, la più importante della carriera.

Il tabellino

ITALIA-INGHILTERRA 1-1

Marcatori: 3′ Shaw, 67′ Bonucci.

Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson (13′ sts Florenzi); Barella (9′ st Cristante), Jorginho, Verratti (6′ pts Locatelli); Chiesa (40′ st Bernardeschi), Immobile (9′ st Berardi), Insigne (1′ pts Belotti). A disp.: Sirigu, Meret, Pessina, Acerbi, Bastoni, Toloi. All.: Mancini

Inghilterra (3-4-2-1): Pickford; Walker (14′ sts Sancho), Stones, Maguire; Trippier (25′ st Saka), Philips, Rice (29′ st Henderson, 14′ sts Rashford), Shaw; Mount (9′ pts Grealish), Sterling; Kane. A disp.: Ramsdale, Johnstone, Ming, Coady, Calvert-Lewin, James, Bellingham. All.: Southgate

Le pagelle

ITALIA

IL MIGLIORE: GIANLUIGI DONNARUMMA 8

Shaw lo fulmina sul suo palo al terzo minuto, poi non deve compiere troppo lavoro. Qualche ottima uscita alta e bassa, alcune, invece, un po’ più rischiose ma sempre efficaci. Però ai rigori fa la storia: ne neutralizza due e consegna all’Italia il titolo europeo. Viene premiato dalla UEFA come miglior giocatore del torneo, a 22 anni. Abbiamo avuto un gigante assoluto come Gigi Buffon, ma ora con Donnarumma siamo altrettanto tranquilli. La porta azzurra è in buone mani, predestinato.

Quel momento in cui Gigi Donnarumma infrange i sogni di 50.000 inglesi a Wembley, sotto la loro curva.

CHIELLINI-BONUCCI 8

Dietro lottano contro gli inglesi e contro un intero stadio e non passa neanche l’aria, Kane è costretto a girare al largo. Chiellini sbroglia una situazione cruciale, tenendo altissima la concentrazione durante le fiammate inglesi. Bonucci si conferma difensore goleador, andando a firmare il pari. L’unica sbavatura del loro europeo rimane il pareggio di Morata e qualche affanno di troppo in semifinale, per il resto disputano un torneo sontuoso.

CHIESA 7

Decisamente il migliore del reparto offensivo. Davanti è ficcante e palla al piede è pericoloso e semina il panico, corre come un mediano lottando fino alla morte su ogni pallone. Sfiora il gol due volte, ed esce stremato ai supplementari. Gioca una grande finale, ma è tutto il suo torneo ad essere strepitoso. Campione.

JORGINHO 6

La botta presa in avvio ne limita l’efficacia per buona parte di gara e lo costringe a tenere basso i giri del motore. Cresce nella ripresa e non esita a lottare quando serve, rimediando anche un cartellino giallo. Ai rigori avrebbe potuto essere nuovamente l’eroe di giornata, ma Pickford è strepitoso. Poco male, ci pensa Donnarumma.

BARELLA 5,5

Fatica ad entrare in partita, spesso corre a vuoto e rimedia anche un’ammonizione. Non è stata la sua migliore prestazione in azzurro, è sembrato anche un po’ appannato fisicamente. Mancini lo toglie presto.

IMMOBILE 5

Altra gara dove l’attaccante laziale viene di fatto annullato. L’impegno c’è e non si discute, tant’è che esce stremato. Il suo europeo era partito bene, con i lampi contro Turchia e Svizzera, ma poi è andato sempre più spegnendosi. La bravura del giocatore rimane, ma permane l’impressione che per stare a certi livelli – ossia il titolare della nazionale in un torneo importante – serva qualcosa di più.

INGHILTERRA

IL MIGLIORE: PICKFORD 8

Strepitoso su Chiesa nella ripresa, sontuoso ai rigori di Belotti e Jorginho.

MAGUIRE 7,5

Grandissima prestazione la sua, domina la propria area con fisico e tempi giusti. Il valore del suo cartellino era stato ampiamente criticato, ma il tempo ci sta mostrando che Maguire è veramente un grande difensore, anche questo torneo l’ha confermato.

STERLING 6

Qualche lampo pericoloso palla al piede, entra ed esce dalla partita a suo piacimento. Fa molto fumo, ma alla fine della fiera non ottiene nulla.

KANE 5,5

Chiellini e Bonucci lo sfidano a duello, lui accetta, si batte ma spesso soccombe. In porta non calcia praticamente mai. Nulla da dire invece sul rigore finale.

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