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Cinque doppi ex che non ricordavi con le maglie di Lazio e Milan

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Questa sera si andrà a concludere la trentatresima giornata di Serie A e la corsa alla Champions League è più viva e interessante che mai. Lazio e Milan vivono due situazioni opposte, i biancocelesti sono all’ultima chiamata possibile mentre i rossoneri con un successo blinderebbero una qualificazione alla Champions League che manca dalla stagione 2012-13, quando una rete nel finale a Siena garantì al Diavolo l’ingresso nell’Europa dei grandi. Le due sono sicuramente tra le principali realtà del nostro campionato e il gemellaggio tra Aquilotti e interisti rende ancora più sentita questa sfida che in passato ha visto tante volte diversi protagonisti vestire entrambe le maglie, ma forse questi cinque non li ricordavate.

Diego Fuser

Centrocampista tuttofare, capace di unire corsa e qualità in mezzo al campo dimostrando di meritare a pieno titolo varie convocazioni in Nazionale. Diego Fuser iniziò da giovane nel Torino dimostrando subito le sue potenzialità, ma la retrocessione dei granata nel 1989 lo portò a cambiare squadra e fu Sacchi a valutarlo un elemento potenzialmente utile per il suo Milan. Con il Diavolo però non riescì a imporsi come titolare molto spesso, anche se scese in campo dal primo minuto nella finale di Coppa Intercontinentale contro l’Atético Nacional nel 1989. Vinse anche la Coppa dei Campioni, seppur da riserva e l’anno seguente venne mandato in prestito alla Fiorentina, dove segnò otto reti e meritò il ritorno a Milano. Anche con Capello in panchina le cose però non migliorarono e riuscì solo a riempire ancora di più la sua bacheca con uno Scudetto vinto da comprimario. Nel 1992 passò alla Lazio e nella Capitale visse in assoluto le sue stagioni migliori, in particolar modo quella d’esordio dove riuscì ad andare addirittura in doppia cifra segnando la bellezza di dieci reti a fine stagione. In biancoceleste lasciò uno splendido ricordo ma riuscì a vincere solo la Coppa Italia nel 1998, perdendo la finale di Coppa Uefa in quella stessa annata contro l’Inter. Non vinse però gli anni d’oro degli Aquilotti e passò al Parma al termine di quella stagione, ma riuscì a vincere la Coppa Uefa al primo colpo giocando da titolare la finale di Mosca contro il Marsiglia. Dopo due anni poco fortunati alla Roma passò in Serie B al Torino prima di vivere diverse stagioni nelle categorie dilettantistiche piemontesi.

Un gol di Diego Fuser nella serie a 1991-92: Foggia-Milan 2-8 PUBLICATIONxNOTxINxITA

Alessandro Matri

Attaccante capace di svariare in tutto il reparto d’attacco, in grado di segnare e lavorare con i compagni ma che non è mai stato in grado di fare il definitivo salto di qualità. Alessandro Matri iniziò nelle giovanili del Milan e con il Diavolo debuttò in prima squadra nell’ultima giornata della Serie A 2002-03 in occasione della partita contro il Piacenza. Quella sembrava dover essere la sua unica occasione di vestire la maglia rossonera dei grandi, perché dopo essere rimasto un anno in Primavera venne prestato in Serie C1 prima al Prato e poi al Lumezzane e proprio l’ottimo periodo nel bresciano gli permise di salire di categoria in B al Rimini. In Romagna visse all’ombra di Jeda e Moscardelli, ma sfruttò le occasioni a sua disposizione per venire acquistato dal Cagliari in Serie A e in Sardegna esplose. Divenne uno dei migliori attaccanti italiani e la Juventus lo prelevò nel 2011 e per due stagioni ne fu il centravanti titolare dove vinse due Scudetti, anche se qualche errore di troppo ne condizionò il rendimento. Da allora iniziò a cambiare diverse squadre e la prima nel 2013 fu il Milan dove rimase solo sei mesi riuscendo a realizzare un gol nella sconfitta di Parma prima di partire per Firenze. Dopo brevi parentesi anche a Genoa e Juventus passò nel 2015 alla Lazio dove iniziò segnando una doppietta con l’Udinese, ma a Roma vi rimase un solo anno senza altri particolari squilli decretando la fine alla sua carriera ad alti livelli. Trovò la sua dimensione a Sassuolo prima di chiudere nel 2020 con la maglia del Brescia.

Antonio Rudiger Roma, Alessandro Matri Lazio Roma 03-04-2016 Stadio Olimpico Football Calcio Serie A 2015/2016 Lazio Rom – AS Roma PUBLICATIONxNOTxINxITAxFRAxSUI andreaxstaccioli

Flavio Roma

Portiere dotato di un fisico possente è stato capace di grandi parate e di sfiorare un’impresa storica, ma in Italia faticò sempre a trovare spazio. Flavio Roma nacque proprio nella Capitale e fu la Lazio la squadra che lo fece crescere all’interno del proprio settore giovanile e nel 1995 vinse anche il campionato Primavera. Le sue prestazioni erano ben promettenti, ma anche dopo il prestito in C1 a Mantova, non venne mai schierato come titolare con la maglia degli Aquilotti. Venezia, Fiorenzuola, Foggia e Chievo furono le sue tappe come giocatore della Lazio fino a quando nel 1999 non venne definitivamente ceduto al Piacenza. In Emilia visse inizialmente una difficile retrocessione, prima di essere protagonista della promozione che lo portò a sorpresa a essere acquistato dal Monaco. Nel Principato divenne un idolo e portiere che contribuì alla finale di Champions League nel 2004 e dopo anni di grandi soddisfazioni passò al Milan per fare il terzo portiere alle spalle dei vari Dida, Storari, Abbiati e Amelia. In rossonero debuttò in Coppa Italia nel 2011 contro il Bari e in campionato venne schierato a gara in corso durante la festa Scudetto del Diavolo a Udine, riuscendo così a laurearsi campione d’Italia. Nel 2012 tornò per due anni al Monaco dove chiuse carriera.

Bildnummer: 08262933 Datum: 27.07.2011 Copyright: imago/Ulmer Fussball International Audi Cup 2011 Saison 2011 / 2012 27.07.2011

Giovanni Stroppa

Centrocampista dotato di una grande tecnica che però non è mai stato in grado di esprimere al massimo. Giovanni Stroppa iniziò giovanissimo nel Milan e a diciannove anni venne mandato in prestito al Monza per farsi le ossa. Una volta tornato nel capoluogo lombardo divenne una buona pedina all’interno dello scacchiere di Arrigo Sacchi, tanto che nella Coppa Intercontinentale 1990 contro l’Olimpia segnò da pochi passi la rete del 2-0. Non riuscì però a imporsi come un titolare e venne così ceduto alla Lazio dove venne schierato sulla fascia destra e nella prima stagione riuscì a giocare con una discreta regolarità. L’arrivo di Zoff però non è per lui una buona notizia, anzi con il tecnico friulano retrocede nelle gerarchie e a fine anno venne ceduto al Foggia di Zeman. Con il boemo si trasformò diventando uno dei migliori esterni sel campionato, guadagnandosi anche la convocazione in Nazionale, e segnando ben otto reti. Questa stagione gli permise di tornare al Milan, ma al Diavolo fallì ancora una volta e iniziò una carriera che lo portò a girare per tutto lo Stivale nella provincia italiana.

Serie A 1994-95: Reggiana-Milan, Giovanni Stroppa in azione PUBLICATIONxNOTxINxITA

Mauro Tassotti

Uno dei migliori terzini destri della propria generazione, un pendolo sulla fascia che ha fatto la grande felicità di tutti i suoi allenatori. Mauro Tassotti è stato presente in tutte le grandi vittorie degli anni d’oro del Milan e solo la presenza di un mostro sacro come Beppe Bergomi ne ha limitato l’utilizzo in Nazionale. La sua vita non fu tutta però con la maglia del Diavolo perché iniziò dalla sua città, da Roma con la Lazio che lo fece debuttare addirittura nel 1978, quando aveva solamente diciotto anni. Si prese ben presto il posto da titolare e dopo le quattordici apparizioni del primo anno ne totalizzò ben ventisette la stagione seguente, contribuendo a una salvezza poi tolta a seguito dello scandalo legato al calcioscommesse. Anche il Milan finì in quel ciclone che travolse il campionato italiano, ma decise di accettare la proposta di trasferimento del Diavolo e da lì iniziò una fantastica storia d’amore. Gli inizi non furono molto semplici, perché a seguito della promozione arrivò un’altra retrocessione e un suo duro intervento costò diversi punti di sutura all’interista Oriali. Questo episodio lo accompagnerà e ne macchierà la nomea per tutta la carriera, ma il suo ruolo in campo e nello spogliatoio fu importantissimo e fu titolare nei trionfi in campionato e in Europa dei rossoneri. L’esordio in Nazionale arrivò solo nel 1992 diventando il più vecchio esordiente in Azzurro, fino a quel momento, e partecipò anche al Mondiale del 1994, nonostante venga purtroppo ricordato per la gomitata rifilata Luis Enrique che gli costò una lunga squalifica. Si ritirò nel 1997, ma il Milan rimase dentro di lui e fu collaboratore fino al 2015, anno in cui decise di seguire l’amico Shevchenko nella nazionale ucraina.

Mauro Tassotti e Filippo Inzaghi in Milan-Parma 3-0 serie A 1995-96 PUBLICATIONxNOTxINxITA

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