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Bayern Monaco: no Bomber, no party

Gerd Müller e Robert Lewandowski, a distanza di 44 anni l'uno dall'altro, si sono rivelati accomunati da un comune destino, ovvero quello di non aver potuto completare le loro splendide stagioni per la gloria del Bayern Monaco.

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Qualche giorno fa, il Bayern Monaco è stato eliminato dal Paris Saint Germain in Champions League, a seguito di una sfida molto avvincente ai quarti di finale. È stata una sfida non priva di enormi rimpianti per i bavaresi, che non hanno potuto disporre del loro miglior giocatore, Robert Lewandowski, che dopo il mancato Pallone d’Oro dell’annata passata (che per giunta non è stato nemmeno assegnato dalla France Football) si stava ripetendo a livelli prestazionali altissimi.

Infatti, dopo una splendida annata solare che, nel 2020, l’aveva visto vincere tutto da protagonista, nell’attuale stagione 2020-2021 il bomber polacco stava tenendo medie realizzative vertiginose, come è simboleggiato dai 35 gol in 25 partite in Bundesliga, che lo lanciavano concretamente ad un passo dallo storico record di reti segnate nel campionato tedesco in una singola stagione, record che ancora oggi è detenuto da Gerd Müller (che, nel 1971-1972, fu in grado di segnare 40 gol in 34 partite). Di conseguenza, il Bayern Monaco si era presentato alla vigilia della sfida contro il PSG senza quella che sarebbe potuta essere la miglior versione di Lewandowski, che purtroppo è stato costretto a fermarsi a causa di un infortunio sopraggiunto durante la sosta delle nazionali.

Il destino beffardo che ha atteso il Bayern Monaco è dunque apparso simile a quello che li aveva privati, nel corso della stagione 1976-1977, dell’ultimo grande Gerd Müller, che non soltanto era reduce dall’ennesima stagione che l’aveva visto contribuire al solito successo internazionale dei Bullen (la terza Coppa dei Campioni consecutiva), ma addirittura sembrava ancora pronto a ripetersi, con una stagione che, per l’ennesima volta, lo vedeva indemoniato dal punto di vista realizzativo, prima di essere frenato dagli infortuni.

Di conseguenza, in questo articolo verrà proposto un confronto tra le due stagioni, la 1976-1977 di Gerd Müller e la 2020-2021 di Robert Lewandowski, per soffermarsi sull’impatto che i due bomber hanno avuto nelle loro rispettive stagioni.

Innanzitutto, i numeri

Prima di iniziare ad intavolare un confronto con le due stagioni di Gerd e di Robert, si può sicuramente iniziare dalle loro cifre realizzative, che fino al momento dell’infortunio risultavano veramente esorbitanti. Partendo dal centravanti polacco, si possono notare sin da subito i suoi 42 gol in 36 partite; Der Bomber, invece, ha messo a segno, prima degli infortuni che l’hanno colpito dal gennaio del 1977, ben 41 gol in 31 partite.

Entrando ancora di più nel dettaglio, si notano i 21 gol in 19 partite in campionato di Müller, che appaiono “umani” a confronto con i 35 in 25 di Lewandowski in questa stagione. La stessa cosa non si può dire della Coppa di Germania, nella quale il polacco ha giocato una sola partita senza neanche segnare (è opportuno precisare, ovviamente, che attualmente le coppe nazionali abbiano un prestigio molto meno marcato rispetto al passato), mentre il tedesco è arrivato a quota 11 gol in 4 partite, con tanto di cinquina al TV Unterboihingen e poker al Bayern Monaco II.

In Coppa dei Campioni/Champions League, entrambi hanno segnato 5 gol, ma Gerd parte “avvantaggiato” grazie al minor numero di partite (4, contro le 6 del polacco). Infine, in Supercoppa UEFA, Müller ha segnato 3 gol in 2 partite nella doppia sfida persa contro l’Anderlecht, mentre Lewandowski si è “limitato” a timbrare un assist per Thomas Müller, poi rivelatosi decisivo per il successo del Bayern. Infine, in Coppa Intercontinentale/Mondiale per Club, il primo ha segnato un gol pesantissimo al Cruzeiro, mentre il secondo, in un’epoca in cui il divario molto tra l’Europa e gli altri continenti risulta molto più marcato, come nel caso della Supercoppa UEFA, ha collezionato un assist decisivo, questa volta per Pavard.

Di conseguenza, dal confronto prettamente numerico, nonostante Lewandowski abbia segnato un gol in più di Müller, il secondo riesce ad avere la meglio dal punto di vista realizzativo nelle altre competizioni, per un’eloquente media-gol da 1,32 reti a partita, contro l’1,17 del polacco, confermando per l’ennesima volta quanto un giocatore lui sia difficilmente replicabile nella storia del calcio come cannoniere puro.

La stagione di Gerd Müller

Come detto sopra, le stagioni dei due centravanti culto della storia del Bayern Monaco sono state semplicemente straordinarie dal punto di vista realizzativo, ma entrando ancora di più nello specifico, diventa senza dubbio opportuno prendere coscienza dell’impatto incalcolabile che stavano avendo per le loro squadre.

Partiamo, in ordine cronologico, da Gerd Müller, ormai consacrato per più volte come leggenda della storia del Bayern Monaco, che insieme a Franz Beckenbauer è stato in grado di scrivere la grandezza dei Bullen. Un fuoriclasse assoluto che, arrivato a 31 primavere e dopo aver messo in cassaforte la sua terza Coppa dei Campioni consecutiva, non ha di fatto niente di più da dimostrare. Ma com’è ben noto, Müller è sempre stato un competitor nato, incontentabile ed insaziabile e la stagione 1976-1977 sembra sul punto di dimostrarlo per l’ennesima volta.

Infatti, nonostante il mancato successo in Supercoppa UEFA (nella quale, tra le altre cose, timbra 3 gol in 2 partite) contro l’Anderlecht di Rensenbrink, Der Bomber risulta indemoniato in campionato e nonostante la squadra appaia a fine ciclo dopo i grandi successi delle tre annate precedenti (situazione evidenziata, tra le altre cose, dal disastroso 7-0 inflitto dallo Schalke 04 di Klaus Fischer, autore di un clamoroso poker), ne rappresenta il collante assoluto. Segna una cinquina sensazionale contro il Borussia Berlino e proprio in questa sfida si rende protagonista di un gesto tecnico dalla difficoltà incalcolabile: benché in precario equilibrio, si porta la palla in avanti e, con appena tre tocchi eseguiti nell’arco di appena 0,7 secondi (!), segna con un tocco beffardo di sinistro.

La cinquina al Borussia Berlino.

Non contento, si rende protagonista di un’altra prova autoritaria, questa volta contro l’Amburgo, alla quale infligge un poker che mette in mostra ogni colpo del suo vasto campionario tecnico negli ultimi 16 metri. Inoltre, regala un cioccolatino delizioso a Kapellmann. Il risultato finale è di 6 a 2 per i Bullen, che danno un segnale evidentissimo al campionato tedesco e, nello specifico, agli acerrimi rivali del Borussia Mönchengladbach. Infatti, nonostante, i Fohlen appaiano maturati e più forti di un Bayern Monaco a fine ciclo, vi è la chiara volontà da parte del Bayern Monaco di continuare ugualmente a confermarsi competitiva nelle varie competizioni.

La sua stratosferica prestazione contro l’Amburgo.

Il campionato prosegue e alla diciannovesima giornata il Bayern Monaco si ritrova al secondo posto, a quota 24 punti e a -5 dal Borussia Mönchengladbach capolista. La distanza di punti non risulta delle migliori, ma è pur vero che cinque punti appaiono recuperabili nel corso della seconda metà della stagione, soprattutto considerando l’intento da parte del Borussia, di imporsi in Europa (infatti arriverà fino alla finale di Coppa dei Campioni, persa contro il Liverpool per 3 a 1).

In Coppa di Germania, invece, come detto nella parte relativa alla questione statistica, Gerd appare semplicemente inarrestabile, con uno score da 11 gol in 4 partite ed è soprattutto il poker ai “cugini” del Bayern Monaco II a fare impressione, per l’ennesima maestria tecnica con cui si è imposto nel 5-3, risultato che regala ai Bullen l’accesso ai quarti di finale, per i quali li attenderà l’Herta Berlino.

In Europa la sua vena realizzativa non viene a mancare, in un cammino che lo vedrà accedere agevolmente ai quarti di finale di Coppa dei Campioni, da detentore della massima competizione europea per il terzo anno consecutivo. Regola agilmente i danesi del Boldklub Køge, per poi trovare nel Banik Ostrava un’inaspettata sconfitta all’andata. Come al solito, a timbrare il cartellino, è Gerd, con uno splendido colpo di testa in avvitamento, prodezza che tra le altre cose verrà addirittura premiata come gol dell’anno del calcio tedesco. Inutile dire che il Bayern Monaco strappi agilmente il pass per i quarti di finale, a seguito di un 5 a 0 più che inequivocabile sui cecoslovacchi. Arriva dunque a quota 5 gol in 4 partite in Coppa dei Campioni, competizione della quale sarà capocannoniere, per la quarta volta nella sua carriera.

Il memorabile gol di testa di Der Bomber contro il Banik Ostrava.

Ed infine Gerd sarà il mattatore della Coppa Intercontinentale, la prima vinta dal Bayern Monaco. Segna un gol diabolico quanto ammaliante nello stop che preannuncia la sua conclusione e questa marcatura non può che dare il via al 2-0 finale che porterà di fatto, già all’andata, i Bullen sul tetto del Mondo, a conclusione di un’epopea mai più replicata.

Il gol decisivo di Gerd Müller contro il Cruzeiro in Coppa Intercontinentale.

Dunque, fino al 29 gennaio 1977, Gerd Müller si ritrova ad aver timbrato una stagione tra le migliori della sua carriera, con 41 gol in 31 partite in tutte le competizioni che sembrano lanciarlo in piena competizione su tutti i fronti (nazionali ed internazionali) e che sembrano sul punto di proporlo nuovamente come un papabile candidato al Pallone d’Oro, per il suo impatto realizzativo e prestazionale nel Bayern Monaco, per l’ennesima volta.

La stagione di Robert Lewandowski

Dopo lo smacco subìto nella passata stagione dalla France Football, che ha deciso di non assegnare, per la prima volta nella sua storia, il Pallone d’Oro, Lewandowski appare desideroso di rivincita sin dai primi vagiti nella stagione 2020-2021. Basta infatti vedere la sua prima partita contro il derelitto Schalke 04 per notare la sua intenzione di alzare i suoi gradi di rendimento prestazionale. Nell’8-0 inflitto alla compagine di Gelsenkirchen, spicca una rabona, semplicemente poetica, con cui Robert manda in porta Thomas Müller, in una prestazione condita anche da un gol e da un altro assist.

La splendida rabona di Lewandowski.

Il suo rendimento in campionato prosegue a livelli esageratamente alti e a certificarlo è il fatto che nelle 25 partite in cui colleziona 35 gol, timbra il cartellino in 22 occasioni (l’88 % delle partite disputate). Inoltre, non sono solo i 35 gol in campionato a lasciare presagire l’imminente superamento dello storico record di gol stagionali (definito proprio da Gerd Müller quasi mezzo secolo fa), ma anche il suo bottino nel girone di andata, condito da ben 20 gol nel solo girone di andata. Per dare un’idea della mole realizzativa di questo periodo di Lewandowski, basta pensare al fatto che nel girone di andata della stagione da 40 reti (1971-1972), Gerd segnò “solo” 17 gol, per poi scatenarsi con i 23 del girone di ritorno.

Il centravanti polacco sembra inarrestabile e mette a segno un poker contro l’Herta Berlino e si mette in risalto per le due triplette contro Eintracht Francoforte e Stoccarda, ma è soprattutto contro il Borussia Dortmund, nella sfida di ritorno, che Robert Lewandowski sale in cattedra, sfornando la sua miglior prestazione stagionale. Contro un altro centravanti straordinario quanto promettente come Erling Håland, che si rende subito protagonista di una magistrale doppietta ad inizio partita, Robert mette a segno una tripletta di immenso spessore che annichilisce i gialloneri in rimonta e che conferma il Bayern Monaco come super-potenza del calcio tedesco.

La splendida dedica di Lewandowski a Gerd Müller.

Gioca una sola partita di Coppa di Germania, in quanto Flick, in un’epoca in cui le coppe nazionali hanno, come detto precedentemente, un peso mediatico (e non solo) diverso rispetto ad alcuni decenni fa, decide di attuare vari turnover per conservarlo.

È in Europa, che, pur senza il bisogno di strafare, si impone, segnando 5 gol in 6 partite (di cui due nel doppio confronto agli ottavi di finale contro la Lazio), per un bottino realizzativo nel quale spicca, indubbiamente, la notevole prova contro il Salisburgo, in un 6-2 in trasferta al quale contribuisce con una doppietta, blindando il primato del girone dei bavaresi.

Inoltre, questa splendida prova è stata celebrata sui social da Lewandowski stesso, dedicandola proprio a Gerd – ad oggi ricoverato a causa di complicazioni dovute all’Alzheimer – in occasione del suo compleanno, in un gesto extra-campo di notevole classe e rispetto per una Leggenda del Bayern Monaco.

Infine, non segna nel successo bavarese in Supercoppa di Germania, ma in compenso era riuscito in precedenza a “riscattarsi” timbrando un assist prezioso per Thomas Müller contro il Siviglia, per poi, nei primi mesi del 2021, mettere a segno un altro assist splendido per Pavard in Coppa Intercontinentale contro il Tigres, in una competizione che l’aveva visto firmare una doppietta in semifinale contro l’El Haly. Il suo 2020 si concludeva dunque così, facendo l’en plein dei successi di squadra, il Bayern Monaco, che soprattutto grazie a lui è stato in grado di diventare la seconda squadra europea nella storia, undici anni dopo il Barcellona di Guardiola, a vincere sei trofei su sei in un anno solare.

La mole spropositata di trofei (individuali e di squadra) vinti da Robert Lewandowski nel 2020. [https://www.tycsports.com]



Di conseguenza, Robert Lewandowski si presenta alla sfida contro il PSG mentre sta per arrivare al suo apice, superando nuovamente se stesso, in una stagione che lo vede come un dominatore da 42 gol in 36 partite, affamato come non mai di quel Pallone d’Oro del quale era stato privato nell’annata precedente.

Gli infortuni dei due Bomber

Ma proprio quando si sta per arrivare al momento decisivo della stagione, il tragitto di Gerd Müller e di Robert Lewandowski, a distanza di 44 anni l’uno dall’altro, si interrompe bruscamente.

Il primo, infatti, che già aveva avuto dei guai fisici nella passata stagione (aveva disputato solo 22 partite su 34 di campionato) ritornano, privandolo del campo dal 29 gennaio 1977 al 1° aprile dello stesso anno. Per due mesi, a causa di seri guai alla schiena, Gerd è dunque privato di una ghiotta occasione, a quasi 32 anni, di riconfermarsi, per l’ennesima volta, che il bomber puro più implacabile della storia del calcio tedesco. Salta dunque 12 partite, nove di campionato tra 20° e 28° giornata, il doppio quarto di Coppa dei Campioni contro la Dinamo Kiev e il quarto di finale di Coppa di Germania contro l’Herta Berlino.

Il secondo, invece, a causa di un infortunio sopraggiunto ai legamenti durante il ritiro con la nazionale polacca, non è potuto scendere in campo per ben sei partite, saltando dunque la doppia sfida contro il PSG, sempre ai quarti di finale di Coppa dei Campioni, nonché alcune partite di Bundesliga,

Le conseguenze

Le conseguenze, per il Bayern Monaco di Cramer, sono semplicemente catrastrofiche e già in campionato si sente tantissimo l’assenza del Bomber di Nördlingen, com’è testimoniato dalle due sole vittorie nelle successive nove partite, successi che però sono affiancati anche da due pareggi e ben cinque sconfitte che fanno sprofondare il Bayern Monaco dal secondo posto ad un misero nono posto, che rischia concretamente di lasciarli fuori pure per la Coppa UEFA.

Qua sotto, è possibile vedere le differenze enormi della classifica tra 19° giornata e 28° (turno, nel quale, il Bayern Monaco subisce una goleada decisamente dimenticabile contro l’Amburgo).

19° giornata.
28° giornata.

Il Bayern ormai è sull’orlo del baratro e Künkel, il centravanti di riserva, non può in alcun modo rappresentare una minaccia per le difese avversarie. A certificarlo sono infatti i soli tre gol (due in campionato e uno in Coppa dei Campioni) che segna in questi due mesi dei Bullen senza Der Bomber. E non è finita qui.

Infatti, i bavaresi crollano anche in Coppa di Germania, soccombendo sotto i colpi dell’Herta Berlino ai supplementari e, pur reggendo il confronto contro la Dinamo Kiev di Lobanovski nei primi 90 minuti, con Künkel match-winner dell’andata, devono poi arrendersi alla superiorità della compagine sovietica, che con un secco 2-0 sancisce in maniera definitiva la fine di un’epoca ricca di successi per il Bayern Monaco, in una stagione che comunque resta ricca di rimpianti.

Invece, l’assenza di Robert Lewandowski nell’economia del campionato odierno del Bayern Monaco non viene a pesare. Infatti, nonostante Choupo-Moting si sia ritrovato, con i suoi evidentissimi limiti tecnico-tattici, nell’ingrato compito di sostituire il cannoniere polacco, i bavaresi riescono ugualmente a salvare la faccia e nonostante un pareggio poco entusiasmante contro l’Union Berlino, riesce a mantenere il primato della classifica, in attesa del ritorno del suo “nove”.

Ma è in Champions League che il Bayern Monaco non riesce a tenere il passo del PSG di Neymar, Mbappé e Di Maria. Nonostante una doppia sfida avvincente e combattuta, infatti, la doppietta di Mbappé e lo splendido primo tempo di Neymar all’andata, di fatto, bastano ai parigini per prendere il pass per la semifinale contro il Manchester City di Guardiola. I bavaresi, pur non venendo traditi da Choupo-Moting (a segno in entrambe le sfide), non riescono ad avere la meglio sulla compagine francese e inoltre faticano, come da pronostico, a presentare una fase offensiva con la giusta fluidità.

Come finisce la stagione di Gerd?

Gerd Müller ritorna in campo nelle prime settimane di aprile e l’unica cosa che può fare, in quel momento disastroso per la stagione del Bayern Monaco, è trascinarlo verso la qualificazione in Coppa UEFA. Il suo apporto sarà, come sempre, straordinario, con 7 gol nelle ultime 6 partite e rendendosi protagonista, come sempre, di perle di assoluto spessore, come il poker rifilato al malcapitato Rot-Weiss Essen (in particolare, è splendida la precisione del quarto gol).

L’ennesimo poker della stagione di Gerd.

Anche i risultati di squadra, di riflesso, migliorano considerevolmente in queste ultime sei partite di campionato. Arrivano infatti tre vittorie e un pareggio che si rivelano decisivi per portare il Bayern Monaco in Coppa UEFA in extremis, salvando quanto era rimasto di salvabile in una stagione nefasta per i Bullen.

Il bottino realizzativo finale di Der Bomber, a fine stagione, è di ben 48 gol in 37 partite, la sua terza miglior annata – nei Club – dal punto di vista realizzativo (dietro ai 66 della stagione 1972-1973 e i 50 della stagione 1963-1964). Una stagione, quella del 1976-1977, piena zeppa di rimpianti per il Bayern Monaco, che conclude nel peggiore dei modi il suo ciclo e dice addio all’immortale Kaiser Franz Beckenbauer e al coach Dettmar Cramer.

E Robert?

Il finale di stagione di Robert Lewandowski, invece, è ancora da definire, in quanto tra qualche giorno dovrebbe rientrare dall’infortunio che l’ha privato del momento clou della stagione del Bayern Monaco. È difficile stabilire fino a che punto il centravanti polacco si spingerà dal punto di vista realizzativo, però sembra realistico pensare che abbia ancora un’occasione, nelle prossime cinque partite di campionato, di tentare un ultimo assalto al record storico di Gerd Müller, onorandolo nei migliori dei modi in una stagione nefasta, che quando conclusa vedrà anche l’addio di Hans-Dieter Flick.

La vittoria della Bundesliga e l’eventuale superamento del record potrà dunque rappresentare una parziale consolazione per Robert Lewandowski, per onorare la memoria di Gerd Müller che come lui, 44 anni fa, ha vissuto una stagione ricca di rimpianti.

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