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La top 11 dei primi 20 anni del 21° secolo

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Nella foto di copertina: Messi e Cristiano Ronaldo, i due dominatori del 21° secolo
[www.ultimouomo.com]

Vent’anni di calcio nel 21° secolo. E noi di GameofGoals abbiamo voluto festeggiare questa ricorrenza pubblicando le nostre top 11 del ventennio. Ognuno di noi ne ha stilata una. Ci sono alcuni giocatori che compaiono sempre (Messi, Cristiano Ronaldo e Iniesta), altri che fanno parte solo di una formazione. Il calcio è materia opinabile, come ripetiamo sempre, ed è impossibile trovare una squadra uguale all’altra.
Ecco le nostre squadre.

Xavi, Pirlo e Iniesta: tre dei giocatori più gettonati nelle nostre top 11
[Pagina Facebook The Football Arena]

Davide Simoni

Ho fatto una scelta che innanzitutto potesse avere un senso dal punto di vista tattico-organizzativo, al contrario di quanto visto ad esempio nella recente squadra dei sogni di France Football. Come sistema di gioco scelgo il 4-3-3 con vertice basso e due mezzali perché insieme al 4-2-3-1 è quello con cui le squadre si sono imposte più frequentemente a livello internazionale durante il ventennio preso in considerazione. Nelle scelte a livello individuale i parametri per quanto mi riguarda sono, non necessariamente in ordine di importanza: durata della carriera ad alto livello nei vent’anni, titoli di squadra e impatto reale sui successi di squadra. In ultima battuta le pure qualità individuali.
Portiere
Manuel Neuer. Vince su Casillas e Buffon sebbene abbia  raccolto un po’ meno dello spagnolo a livello internazionale e non abbia coperto tutti i vent’anni come Buffon. Per qualità individuali come copertura della porta, lettura dello spazio aereo e tecnica con i piedi lo ritengo il più bravo.
Difesa
A destra basso: Sergio Ramos. Un po’ forzato nel ruolo, è però in questa posizione che si è fatto notare a Siviglia e ha vinto Euro ’08 e Mondiale ’10. Ha iniziato da centrale sotto Mourinho nel 2010-11. Basso a sinistra: Philip Lahm. Titoli nazionali e internazionali, ma soprattutto interpretazione unica del ruolo, regista atipico delle sue squadre prima che Guardiola lo proponesse in mezzo al campo. Centrali: Carles Puyol. L’equivalente blaugrana di Franco Baresi. Ha vinto tutto con personalità e qualità atletiche fuori dalla norma. Gli si avvicina Cannavaro ma l’italiano ha vinto meno. Gerard Piqué. Scelta puramente dettata dai titoli (tanti) e dal fatto che fosse punto fermo in molte delle squadre con cui ha vinto, coprendo un arco di almeno dieci stagioni ad alto livello. Più presente nei vent’anni che si considerano di altri giocatori, magari individualmente più forti, come Nesta, Terry, Thuram, Thiago Silva e il Maldini difensore centrale di fine carriera.
Centrocampo
Vertice basso/regista: Andrea Pirlo. Davvero troppo talento per non essere considerato, ha saputo unire alle qualità una carriera internazionale di grande successo. Mezzali: Xavi Hernandez. Per qualità molto simile a Pirlo partiva però da una porzione di campo diversa. Successi a non finire, carriera lunga… Non vedo come possa rimanere fuori da questa squadra. Andres Iniesta. Con Xavi è stato la chiave dei successi di Barcellona e nazionale spagnola. Più finalizzatore e più duttile tatticamente del compagno di reparto, ha fatto bene anche da attaccante esterno a sinistra.
Attacco
A destra Cristiano Ronaldo. È ovviamente inserito in questo 11, lo schiero in questa posizione perché è lì che inizia la sua carriera in Portogallo e si afferma in Inghilterra sotto Alex Ferguson. Punta centrale: Lionel Messi. È in questa posizione che ha fatto storia, con Lewandowski e Ibra è stato il più forte e longevo durante le annate che consideriamo, vincendo di più e con un peso senza pari sul calcio contemporaneo. A sinistra: Ronaldinho. Il mix perfetto tra l’atletismo e l’esplosività di Cristiano e il talento e l’abilità nello stretto di Leo. Potenzialmente il vero giocatore del ventennio, se l’approccio mentale fosse stato simile a quello degli altri due. In un arco di tempo breve ha saputo tuttavia vincere molto: Mondiale ’02, Champions ’05 oltre a Liga e Coppa America.
Rimangono fuori giocatori altrettanto forti come Gerrard, Lampard, Giggs, Modric, Dani Alves, Eto’o, Ribery, Robben o Zanetti semplicemente perché hanno vinto meno. Altri mostri sacri come Maldini, Zidane e Ronaldo Nazario, sebbene fossero ancora in attività nei primi anni duemila, hanno però vissuto il loro picco e fatto la storia negli anni novanta.

Jo Araf

Portiere
Neuer: A parer mio, indiscutibile sebbene Buffon potrebbe anche andare.
Difesa
A destra Maicon. Uno dei migliori terzini destri che abbia visto che nel 2010 si consacra definitivamente vincendo tutto. Centrali: Ramos. Qualcuno dirà che non è un gran difensore e che i suoi pregi sono altri – giustamente – ma rimane un pilastro del Real 3 volte campione, spesso è decisivo e nel complesso non manca mai nelle sfide più importanti. Godin. Simbolo del cholismo e dell’Atletico, difensore eccezionale decisivo in uno scudetto da togliersi il cappello – con gol decisivo siglato contro il Barça – e due volte finalista europeo con quello che fino a qualche tempo primo era un vero e proprio underdog. A sinistra Marcelo, gran terzino che con il passare degli anni è diventato un vero e proprio regista laterale. 
Centrocampo
Impossibile non partire da Pirlo, campione del mondo, campione d’Europa e, una volta ancora, vicino alla vetta continentale con la Juventus. What else? Poi i due spagnoli. Xavi, uno dei calciatori più intelligenti che io abbia mai visto e incarnazione del Tiki Taka con annessa una bacheca mica male. E Iniesta, l’eleganza fatta giocatore, la cui caratura avrebbe certamente meritato un pallone d’oro e i cui titoli, vedi Xavi, parlano da se.
Attacco
All’ala Robben, che ha ha reinventato il ruolo. Fenomenale con il Bayern e in nazionale, tra lui e un Mondiale da protagonista c’è stato di mezzo solo il mignolo di Casillas. Poi due scelte ovvie: Messi, il giocatore più geniale della sua epoca e un calciatore con una qualità nella quantità unica nell’arco dei 90 minuti. E Cristiano Ronaldo: se Iniesta è stato l’eleganza fatta giocatore, CR7 è stato la completezza fatta giocatore. Un giocatore dal rendimento, dai numeri e dal palmares pressoché unici.

Simone Cola

Ho scelto Buffon in porta perché secondo me merita più di tutti e forse è il miglior portiere della storia. In difesa, a destra ho puntato su Dani Alves, che quando è stato al top era un giocatore tecnico, di straordinaria intelligenza tattica, completo sotto ogni punto di vista, capace anche di fare il regista esterno e di vincere una miriade di titoli. In mezzo, Sergio Ramos e Thiago Silva che per me sono stati i difensori più forti che ho visto nella mia vita: lo spagnolo per il carisma clamoroso e per i gol segnati in maglia Real spesso decisivi; il brasiliano era un mostro per le doti atletiche e tecniche. A sinistra Marcelo, giocatore determinante come pochissimi. A centrocampo ho scelto Pirlo, Xavi e Iniesta perché per me è impensabile dover rinunciare a uno dei tre, partendo dal presupposto che con un trio così una squadra avrebbe (quasi) sempre il controllo del pallone. In attacco, ho scelto Robben e non Figo, che pure adoravo: ritengo l’olandese un giocatore più importante, quando era in giornata e stava bene, era imprendibile, sembrava planasse sull’area. Messi e Cristiano Ronaldo sono ovvi, non si discutono.

Claudia Fragapane

La mia scelta dei Top 11 è stata fatta pensando a quei giocatori che in ipotetiche formazioni, a parer mio, non possono mancare. Buffon tra i pali, ma secondo me se la giocava con Neuer. Alla fine ha prevalso il patriottismo. Ho preferito una difesa di sostanza e di potenza a creare un muro da dove passare è praticamente impossibile.  Maicon a destra e Marcelo a sinistra sono di supporto a Cannavaro e Ramos: entrambi una certezza e dalla loro hanno anche il fatto di aver vinto un Mondiale, un pallone d’oro e di essere stati pilastri delle rispettive squadre. A centrocampo ho scelto Pirlo, Zidane, Gerrard e Iniesta: non servono puntualizzazioni. Eleganza, classe e capacità di finalizzazione. In attacco Messi e Cristiano Ronaldo: la classe e le giocate della Pulce e la potenza di CR7 lo rendono l’attacco il migliore di sempre.

Gabriele Gilli

Portiere
Scelgo Gianluigi Buffon. È stata una scelta molto difficile per me, probabilmente per il fatto che proprio Buffon e Neuer si sono spartiti il dominio dei due decenni presi in considerazione per questa formazione. Difatti, a parità di grandezza mostrata tra i pali, mi è parso più conveniente scegliere Buffon, in quanto rappresentante dell’intero ventennio 2000-2020 come portiere e come premio per la strepitosa longevità che ha mostrato nel corso della sua pluripremiata carriera.
Difesa
A destra, vado su Philipp Lahm. È semplicemente uno dei terzini destri più forti di sempre e benché la candidatura di Daniel Alves fosse autorevole (specialmente in virtù del suo florido palmarès), ho deciso di premiare lo storico capitano del Bayern Monaco come rappresentante di una generazione di terzini molto versatili che ha fatto scuola, sia dal punto di vista tecnico che tattico. In mezzo, Sergio Ramos e Cannavaro. Lo spagnolo è vincente, carismatico e determinante come pochi nei momenti più importanti della sua carriera. Un giocatore assai controverso dentro e fuori dal campo, che probabilmente rappresenta una generazione di difensori centrali inferiore a quelle precedenti, ma che merita un riconoscimento per una carriera così platealmente vincente da capitano del Real Madrid di Zinedine Zidane. L’azzurro ha dimostrato la sua straordinaria leadership, soprattutto in nazionale nelle vesti di capitano. Leadership che gli ha permesso di arrivare ad un apice, nel Mondiale del 2006, che mai più è stato possibile da replicare per un difensore centrale. Di conseguenza, andrò a premiare quel suo mirabolante apice, come tributo alla carriera di uno dei difensori centrali più forti della storia del calcio italiano. A sinistra, voto Roberto Carlos, uno dei migliori terzini sinistri di ogni epoca, dotato di un grandissimo bagaglio tecnico nonché di notevoli – e spesso sottovalutate – risorse tattiche che gli hanno consentito di consacrarsi come punto fermo del Real Madrid dei Galacticos ad inizio millennio. Un campione assoluto che più di altri nel suo ruolo si è innalzato ad icona del calcio mondiale.
Centrocampo
Il mediano per me è Sergio Busquets. In questa formazione non può mancare un frangiflutti per garantire equilibrio in mezzo al campo e nessun giocatore mi sembra più adeguato di Busquets per queste mansioni, soprattutto alla luce dei grandi trionfi del Barcellona di Guardiola – e della Spagna di Del Bosque – che l’hanno visto come un perno irrinunciabile della linea mediana. Veniamo alle mezzali. Pirlo e Iniesta. L’azzurro merita di essere il regista della mia formazione ideale. Perché nonostante io riconosca il grande merito di Xavi per l’impronta fondamentale lasciata al calcio spagnolo, Andrea Pirlo ha saputo incarnare al meglio il ruolo del regista davanti alla difesa, portandolo a livelli artistici raramente esplorati in quella porzione di campo. Lo spagnolo è un giocatore pressoché impossibile da odiare, dotato di un’eleganza a dir poco impareggiabile e che quanto Xavi ha rappresentato un intero movimento calcistico, quello spagnolo, al suo apice. Un giocatore completo tecnicamente, tra i più intelligenti e raffinati che io abbia mai visto giocare, che più di altri merita di essere riconosciuto in questa speciale formazione.
Attacco
Impossibile non partire da Messi e Cristiano Ronaldo. Su Messi non c’è molto da aggiungere di fronte a ben 14 anni ai vertici del calcio mondiale. Al pari del suo “rivale” Cristiano Ronaldo, Lionel Messi è semplicemente uno dei giocatori più forti di ogni epoca nonché uno dei più grandi geni mai visti nella storia di questo sport, e per questo entrerà sempre di diritto in queste formazioni. Cristiano Ronaldo è un vincente nato, in grado di plasmare le squadre con la sua mentalità e che ha saputo imporsi a dei livelli tali da dominare il calcio mondiale dal 2006 e di potersi sedere sul trono al fianco di Messi. Una macchina da guerra che quanto l’argentino ha saputo consacrarsi come uno dei giocatori più forti di sempre. Nel ruolo di centravanti, otpo per Luis Suarez. Si è trattata di una delle scelte più difficili, soprattutto considerando le candidature di volti come Henry, Eto’o e Shevchenko, ma ho deciso di premiare Luis Suarez per il suo grandissimo talento e per aver raggiunto un livello tale, specialmente tra il 2013 e il 2016, da consentirgli, a tratti, di tenere testa ai dominatori del calcio mondiale degli ultimi anni.

Niccolò Mello

Ho cercato di fare una formazione equilibrata, che potesse realmente scendere in campo. I parametri usati sono stati la continuità e l’impatto nel ventennio, ma anche i picchi raggiunti.
In porta, vado su Neuer perché sta rivoluzionando il ruolo come fece Zamora agli inizi del secolo scorso. “Giocare alla Neuer” è e sarà un motto che i calciofili ripeteranno da qui in avanti. Buffon ha più talento puro e con le mani è stato leggermente superiore, ma non è completo come Neuer, non para con ogni parte del corpo come Neuer, non è innovativo come Neuer. Sulla longevità… vedremo il tedesco all’età di Buffon a che livello sarà. Per ora a 34 anni non dà segni di cedimento. Anzi: nell’ultima stagione è tornato splendidamente in auge.
In difesa, a destra ho scelto Dani Alves perché ha coperto tutti i 20 anni, mentre gente come Cafu o Thuram è stata al top solo nei primi anni 2000. Terzino di spinta favoloso, ma ancora più regista esterno, con una mentalità vincente unica. A sinistra, Marcelo di un’unghia su Lahm, posto che il migliore sarebbe stato Roberto Carlos – ma come Cafu e Thuram – nel ventennio è stato troppo poco ai vertici. In mezzo, la coppia italiana: Nesta e Cannavaro. È vero che anche loro non hanno attraversato tutto il ventennio, a differenza degli spagnoli Puyol, Piqué e Sergio Ramos. In realtà però Nesta arriva ancora abbastanza al top alla fine degli anni ’10 e Cannavaro disputa un Mondiale 2006 sontuoso, il più dominante giocato da un difensore negli ultimi 30 anni: e non potevo non tenerne conto. E poi se si parla di difensori, al loro prime Nesta&Cannavaro li vedo superiori a chiunque negli ultimi 20 anni, compreso l’ottimo Puyol e gente come Piqué e Sergio Ramos, che avranno pure vinto tanto, ma trovo un po’ sovrastimati per le loro qualità difensive. Nell’ultimo decennio purtroppo di grandi difensori paragonabili a quelli di una volta non ne vedo. Vedremo se le nuove generazioni (con gli olandesi van Dijk e de Ligt in prima fila) sapranno tornare a difendere duro come un tempo.
A centrocampo, scelta durissima perché secondo me Pirlo, Xavi e Iniesta insieme senza un mediano o comunque senza un centrocampista più fisico e dinamico non potrebbero giocare. Dunque, ho dovuto sacrificare uno dei tre. Non potevo rinunciare all’eleganza e alla versatilità di Iniesta e ho dovuto scegliere tra Pirlo e Xavi: ritengo che lo spagnolo al suo apice fosse più dominante e più unico e nella storia abbia lasciato una traccia leggermente superiore all’azzurro. Come centrocampista più fisico mi sono orientato su Gerrard. Tra le linee, Zidane di un’unghia su Ronaldinho. Non si possono trascurare i primi sei anni di Zizou in questo secolo, dalla vittoria in Champions con gol fantasmagorico in finale a quel Mondiale 2006, forse la Coppa del mondo più dominante giocata da un singolo dai tempi del Maradona 1986 (anche se il Romario di Usa ’94 è stato quasi altrettanto impattante): Messi e Cristiano Ronaldo, pure globalmente superiori al francese, non hanno mai nemmeno sfiorato nei loro sogni un Mondiale come quello di Zidane nel 2006.
Messi e CR7 appunto. In attacco impossibile non scegliere loro due. Nonostante il premio dato a Dubai al portoghese, io continuo a pensare che l’argentino abbia qualcosa in più. Ma certo, nell’ultimo lustro Cristiano ha ridotto moltissimo il gap che lo separa da Leo: l’attuale fuoriclasse del Barcellona paga i suoi limiti carismatici e fuori dal dorato mondo blaugrana, ma resta un genio senza tempo, l’ultimo eroe romantico in un calcio sempre più meccanizzato. Senza dubbio alcuno, Messi e Cristiano sono i più grandi calciatori di questi primi 20 anni del 21° secolo.

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