Premessa doverosa: per questa ricerca è stato utilizzato il database di Transfermarkt, una piattaforma che spesso percepisce in maniera ampia il concetto di assist, allargandolo anche ai rigori procurati. Per evitare grossolani errori di calcolo nella scrematura dei dati, si è deciso di usufruire in ogni caso di questo sito.
Detto questo, buona lettura.
Introduzione
«È stato il più grande genio che io abbia mai visto nel calcio»
Paul Breitner
Noi tutti conosciamo Gerd Müller come Der Bomber den Nation, ovvero come il centravanti d’area di rigore per antonomasia, colui che è stato in grado di mettere a segno ben 730 gol in 785 partite nel corso della sua carriera e che è stato in grado di marchiare con il fuoco un decennio intero, gli anni ’70, per il Bayern Monaco oltre che per il calcio tedesco.
Ebbene, Gerd Müller non è stato solo questo e l’affermazione di sopra di Paul Breitner, suo compagno di squadra nel Bayern Monaco e nella Germania Ovest, non fa altro che confermarlo. A ulteriore conferma di ciò, basterebbe fare una piccola ricerca su Transfermarkt, per scoprire che il Bomber di Nördlingen è stato in grado di mettere a segno ben 103 assist in Bundesliga.
Una cifra a dir poco incredibile che racconta di una media di circa 7,36 assist a stagione mantenuta per 14 anni, dal 1965 al 1979. Inoltre, nel 1971-1972, la stagione che l’ha visto conquistare la Bundesliga e la Scarpa d’Oro con 40 gol in 34 partite, ha anche timbrato 17 assist, di cui addirittura 11 nelle ultime nove partite!
E a fare ancora più impressione è specialmente il fatto di essersi lasciato alle spalle alcuni dei migliori assist-man della sua generazione, un qualcosa di inusuale per un centravanti, specialmente in tempi in cui Müller veniva percepito, in una misura assai stereotipata, come un centravanti d’area di rigore.
Seguono dunque i volti che Gerd Müller ha superato negli assist nel periodo di militanza in Bundesliga.
GÜNTER NETZER: 71 assist
«È il più grande calciatore di tutti i tempi per qualità del calcio in relazione alla dimensione dei suoi piedi, che vanno oltre il cinquanta. Ma mette la palla su un trifoglio a sessanta metri»
Federico Buffa
Questa frase di Federico Buffa, raccolta nelle celebri Storie Mondiali, descrive perfettamente le caratteristiche di gioco di Netzer, ovvero un giocatore possente oltre che dotato, appunto, di piedi talmente enormi da rendere impensabile una simile pulizia tecnica.
Eppure, nonostante questo fisico, il biondo di Mönchengladbach ha messo in mostra delle qualità balistiche a dir poco uniche, che l’hanno reso uno dei migliori centrocampisti della sua generazione, per la sua capacità di sfruttare il destro e il sinistro indistintamente, caratteristiche per le quali è stato un assoluto Leader tecnico del Borussia Mönchengladbach.
Con i Föhlen ha scritto pagine indelebili, mettendo la firma in due Bundesliga e una Coppa di Germania, per un volto che è stato insignito del premio di Calciatore tedesco-occidentale dell’anno nel 1972 e nel 1973.
Le sue abilità gli hanno permesso di essere uno degli assist-man più prolifici della storia del calcio tedesco, con 71 assist messi a segno in 8 stagioni dal 1965 al 1973, con addirittura cinque stagioni consecutive in doppia cifra di assist dal 1965 al 1970. Stagioni che nel 1973 gli hanno consentito di concludere i suoi anni in Bundesliga con una media vertiginosa di 8,88 assist a stagione, una media chiaramente superiore a quella tenuta da Gerd Müller nel corso delle sue 14 stagioni nel massimo campionato tedesco.
Eppure, nonostante Gerd si ritrovasse davanti ad uno dei migliori centrocampisti tedeschi di sempre, nel 1973 arrivò a totalizzare 69 assist, appena due in meno del suo “rivale”, con una media di 8,63 assist a stagione, oltre che con già due stagioni in doppia cifra di assist (1970-1971 con 14, 1971-1972 con 17).
Il Bomber di Nördlingen avrebbe superato Netzer nella stagione successiva, fino ad arrivare nel 1975 a 91 assist in 10 stagioni, con una media a dir poco irreale di 9,1 assist, un ritmo nettamente superiore a quello tenuto dal buon Günter in 8 anni.
Alla faccia del Bomber d’area!
FRANZ BECKENBAUER: 69 assist
«Tutto ciò che Franz tocca diventa oro. Se si buttasse dalla finestra, anziché cadere al suolo volerebbe in alto»
Andy Roxburgh
Il Kaiser non ha bisogno di presentazioni: è riconosciuto a verdetto pressoché unanime come il più grande calciatore tedesco di tutti i tempi, è stato in grado non soltanto di figurare tra i centrocampisti più forti di sempre nella prima metà della sua carriera, ma anche di cambiare le carte in tavola nel ruolo del libero, portandolo alla sua massima espressione artistica.
Per lui parla inoltre un rendimento in nazionale difficilmente eguagliabile, che l’ha visto disputare a livelli elevatissimi tre Mondiali e due Europei e che gli ha consentito di trionfare all’Europeo del 1972 e al Mondiale del 1974, oltre che i due Palloni d’Oro vinti nel 1972 e nel 1976, a coronamento di una carriera magistrale che lo consacra di diritto tra i migliori giocatori della storia di questo sport.
Eppure, nemmeno il Kaiser è riuscito a tenere testa al Bomber: Beckenbauer è riuscito a mettere a segno “solo” 69 assist, ben 34 in meno del suo fidato compagno di squadra e di nazionale. Tutto ciò ha dell’incredibile, eppure il Kaiser non ha mai avuto la possibilità concreta di tenergli testa, se non per una stagione, la 1973-1974, quella precedente al Mondiale della sua consacrazione, in cui mise a referto 13 assist nel massimo campionato tedesco.
Il Kaiser chiude la sua avventura al Bayern Monaco nel 1977, con una media di 5,75 assist a stagione dal 1965 al 1977, un ritmo ben distante da quello tenuto da Gerd Müller, che con i suoi 96 assist, in quei 12 anni, ha viaggiato alla media di 8 assist a stagione.
Il caso singolare di Franz Beckenbauer e Gerd Müller in Bundesliga è la dimostrazione di come spesso le apparenze ingannino nello sport e che talvolta colui che apparentemente sembra quello meno dedito all’arte dell’ultimo passaggio, in realtà, è quello più attrezzato.
WOLFGANG OVERATH: 68 assist
«Il suo sinistro avrebbe potuto infilare la cruna di un ago con il pallone da quranta metri»
Carlo Felice Chiesa
Wolfgang Overath è molto probabilmente il più grande regista di centrocampo degli anni ’70 e a confermarlo è un curriculum davvero straordinario: ha vinto una Bundesliga storica, nel 1963-1964, alla guida del suo amato Colonia, oltre che due Coppe di Germania nel 1967-1968 e nel 1976-1977. E di prim’ordine è il suo rendimento in nazionale, con ben 81 presenze e 17 gol che l’hanno visto come un punto fermo della nazionale tedesca nei Mondiali del 1966, del 1970 e del 1974.
Un giocatore a dir poco magnifico che avrebbe potuto fare le fortune del Real Madrid, ma che rifiutò la corte dei Blancos per amore nei confronti del suo Colonia.
Il suo talento cristallino è rintracciabile soprattutto nel sinistro, attraverso il quale, con una grandissima maestria tattica e con una precisione chirurgica, riusciva a mandare in porta i compagni di squadra, che potevano usufruire al meglio dei suoi servizi, sia nelle azioni da calcio piazzato, sia nelle situazioni dinamiche.
Tra il 1965 e il 1977 (anno del suo ritiro), Overath emerge con i suoi 68 assist timbrati in 12 stagioni, con una media di 5,67 assist, di molto inferiore a quella avuta da Gerd Müller fino alla stagione del ritiro di Overath, ovvero 96, con una media da 8 assist a stagione, che precedentemente era stata citata.
Ci risiamo, Gerd, lascia agli altri almeno le briciole!
Altri volti illustri
Il primo dei tre nomi selezionati è quello di Jürgen Grabowski, una delle migliori ali della storia del calcio tedesco, una risorsa tecnico-tattica di grandissimo affidamento per la Mannschaft, che ha usufruito dei suoi servizi sia nel Mondiale del 1970 che in quello del 1974.
Il buon Grabowski, un’assoluta e indiscussa bandiera dell’Eintracht Francoforte, ha messo a segno 74 assist in 14 stagioni, con una media da 5,29 che risulta ben distante da quella da 7,36 detenuta da Müller, con un picco da 13 assist che appare distante dai 17 del Bomber nel 1971-1972.
Il secondo volto è quello di Jupp Heynckes, il miglior centravanti tedesco dell’epoca subito dopo Gerd Müller, un’assoluta icona del Borussia Mönchengladbach che nel corso della sua carriera ha totalizzato 220 gol in 368 partite in Bundesliga. Inoltre è il solo giocatore nella storia del calcio europeo ad essere stato in grado di consacrarsi come capocannoniere delle tre massime competizione europee (Coppa dei Campioni, Coppa UEFA e Coppa delle Coppe).
Il futuro allenatore del Treble del Bayern Monaco del 2012-2013 ha di conseguenza timbrato 57 assist in 13 anni (essendosi ritirato nel 1978), per una media da 4,38 a stagione, chiaramente lontana da quella mantenuta da Müller.
Ed infine vi è Uli Hoeness, probabilmente il partner offensivo con cui il Bomber di Nördlingen ha dimostrato di essere maggiormente affiatato, nonché un’ala dalle ampie risorse tecniche e tattiche, centrale nei successi del Bayern Monaco e della Germania Ovest negli anni ’70.
La sua carriera è stata irrimediabilmente compromessa nella finale di Coppa dei Campioni del 1974-1975, in seguito ai durissimi contrasti dei giocatori del Leeds ai suoi danni, che gli hanno provocato un infortunio che sarebbe poi stato una delle cause principali del suo ritiro a soli 27 anni nel 1979.
Hoeness, dal 1970 al 1975, ha messo a segno 39 dei suoi 53 assist complessivi in Bundesliga, navigando ad una media di 7,8 assist a stagione per cinque anni, sicuramente straordinaria per una seconda punta al servizio del miglior centravanti del mondo, se non fosse che proprio il Bomber di Nördlingen ha timbrato 61 assist in quei cinque anni, con ben tre stagioni in doppia cifra e con un ritmo da 12,2 assist a stagione.
Semplicemente disarmante!
Gerd Müller: non solo un bomber d’area
Dunque, dopo aver visto i grandi campioni e assist-man che Gerd Müller è stato in grado di mettere in fila in 14 anni di Bundesliga, sarà necessario fare un focus sulle risorse tecniche che gli hanno consentito di raggiungere determinati traguardi.
Innanzitutto, sfatiamo una volta per tutte un mito che ormai spopola da più di 50 anni: Gerd Müller non è solo un bomber d’area di rigore. A certificare tale tesi sono i suoi fondamentali di base, a partire dal controllo, che per tutta la sua carriera si è dimostrato un marchio di fabbrica indiscutibile e che gli ha permesso di poter gestire al meglio determinate situazioni all’interno dell’area di rigore, sia dal punto di vista realizzativo, sia dal punto di vista degli assist.
Inoltre, il suo campionario tecnico è molto più vasto di quanto l’apparenza possa far trapelare: infatti, nonostante potesse apparire goffo nelle movenze, Gerd Müller è stato in grado di mettere a segno delle prodezze balistiche a dir poco memorabili (basti pensare al pallonetto contro l’Atletico Madrid nel 1974), oltre che dotato di una grandissima elevazione (nonostante la statura non troppo elevata di 1,76 metri).
Il suo bagaglio tecnico gli ha consentito oltretutto di sfoderare prestazioni a dir poco leggendarie, come quando sconfisse il Leeds United nella finale di Coppa dei Campioni del 1975 giocando a centrocampo (!), per un giocatore dotato anche di ampie risorse tattiche.
Ed infine, Gerd Müller era dotato di una risorsa che lo contraddistingue da tutte le altre Leggende della storia del calcio: viveva nel caos. Con tale proprietà distintiva, è stato in grado di trovare sempre la soluzione perfetta per beffare le difese avversarie, che inaspettatamente si trovavano trafitte in situazioni nelle quali nel 99,9 % dei casi avrebbero trascorso notti tranquille, in attimi in cui il Bomber di Nördlingen era in grado di riscrivere a suo piacimento le leggi del caos, facendole diventare proprie.
Un esempio significativo di tale dote è il suo quinto gol segnato in un’esagerata cinquina contro il Borussia Berlino nella stagione 1976-1977: approfitta di un retropassaggio sbagliato del difensore avversario, arpiona la palla con il destro, la addomestica con il sinistro e portandosela avanti si rialza, freddando il portiere avversario con un beffardo colpo di punta.
In questi tre fermo-immagine, si può assaporare la pulizia tecnica di Gerd Müller, ma ad essere ancora più spaventoso è l’intervallo di tempo che racchiude l’intera giocata: appena 0,7 secondi!
Arriviamo dunque al capitolo fatidico: gli assist.
Gli assist di Gerd Müller
Questo video di appena 57 secondi mette in mostra la grandissima capacità di Gerd Muller di giocare nello stretto con i compagni. Colpi di tacco, passaggi illuminanti di prima, triangoli supersonici e sponde precise rendono l’idea del vasto campionario tecnico del Bomber di Nördlingen.
Ma entriamo ancora di più nello specifico:
Questi sono i primi due assist che andremo a vivisezionare, che Gerd Müller mette a segno nella goleada finale del Bayern Monaco ai danni dello Schalke 04, un 5 a 1 che blinda la Bundesliga del 1971-1972.
Il primo assist è tra i più incredibili della storia del calcio, con Müller che vede una linea di passaggio impensabile e con un tocco di prima a dir poco chirurgico chiama fuori causa ben 3-4 difensori centrali avversari, degno del miglior Zico. Un assist a dir poco poetico che racchiude l’estro, la fantasia e l’istinto di una Leggenda e che consente a Paul Breitner di mettere a segno il gol del 2 a 0, in seguito ad una triangolazione fulminea.
E quando questo sembra essere abbastanza, ecco che Gerd Muller piazza la seconda zampata: con un cross d’esterno destro degno di Johan Cruijff consente a Hoffmann di segnare il gol del 3 a 1 del Bayern Monaco. La partita finisce 5 a 1, con i gol finali di Hoeness e Beckenbauer che blindano la Bundesliga e che consentono al Bayern Monaco di arrivare a quota 101 gol segnati nel corso della stagione.
Slittiamo dunque avanti nel tempo, al 1974-1975, una stagione molto difficile per il Bayern Monaco, che si vede risucchiato da un avvio da film horror e da un andamento quasi da zona retrocessione. Chi può mai provvedere a tenere in fase di galleggiamento un Bayern Monaco che sembra sul punto di affondare?
Ovviamente Gerd Müller, che vive un avvio di stagione a dir poco disastroso dal punto di vista realizzativo (appena un gol segnato in nove partite), ma che lo vede comunque come grandissimo trascinatore, con assist a dir poco illuminanti (otto in queste prime partite), come questo colpo di tacco meraviglioso per Kapellmann contro il Werder Brema, degno di quello di Baggio per Deschamps in Juventus vs Parma del 1995.
Concluderà la stagione da massimo assist-man della stagione, con 13 assist, oltre che vincendo la Coppa dei Campioni, risultando decisivo con la sopracitata prestazione contro il Leeds in finale.
Non è Kevin De Bruyne quello che avete appena visionato, è proprio Gerd Muller!
Chi l’ha superato?
Il primo posto nella classifica dei migliori assist-man della storia della Bundesliga è detenuto da Thomas Müller, pilastro del Bayern Monaco degli ultimi dieci anni oltre che della Germania vincitrice del Mondiale del 2014, che dal 2009 ad oggi ha messo in mostra ben 148 assist, per una media a dir poco vertiginosa di 13,45 assist a stagione che lo stacca nettamente da tutti gli altri assist-man della storia della massima divisione tedesca.
Inoltre, il suo picco è a dir poco irreale, con ben 21 assist nella passata stagione che rappresentano il record massimo di un singolo giocatore in una stagione di Bundesliga, lasciandosi alle spalle proprio Gerd Muller di ben quattro lunghezze.
Thomas è poi seguito da Franck Ribery, un altro totem del Bayern Monaco dell’epoca moderna, trasferitosi dalla scorsa stagione alla Fiorentina per dare i titoli di coda alla sua meravigliosa carriera. Il francese, che nel 2013 avrebbe potuto concretamente vincere un Pallone d’Oro poi assegnato – in maniera assai controversa – a Cristiano Ronaldo, segue il suo ex-compagno di squadra con 121 assist in 12 anni (dal 2007 al 2019), per una media di circa 10,08 a stagione, superando, esattamente come Thomas Müller, i ritmi di Gerd Müller.
Ed infine, il terzo gradino del podio è occupato da Andreas Möller, un’assoluta Leggenda del Borussia Dortmund – con cui ha vinto due Bundesliga e una storica Champions League nel 1996-1997 – e un’icona dello Schalke 04 (con cui ha sfiorato una memorabile Bundesliga nel 2000-2001, in un finale da thriller).
Un giocatore dotato di grandissima fantasia ed estro che si è fatto apprezzare anche in Italia, in coppia con Baggio nella Juventus, e che può annoverare 108 assist in 17 stagioni, mantenendo una media di 6,35 a stagione, inferiore a quella globale di Gerd Müller, a conferma della capacità sensazionale del Bomber di riuscire a sfoderare ultimi passaggi con maggior frequenza rispetto ad alcuni dei più grandi fantasisti che hanno dominato la scena tedesca.
E Lewandowski?
Robert Lewandowski ormai si è consacrato come il miglior centravanti al mondo al giorno d’oggi, con una stagione a dir poco folgorante che l’ha visto mettere a segno 55 gol e 10 assist in 47 partite per blindare il secondo Treble della storia del Bayern Monaco, nonché per vincere, in tempi recenti, anche la Supercoppa UEFA e la Supercoppa di Germania, arrivando ad un passo da un probabilissimo Sextete. Una stagione, la sua, che resterà purtroppo orfana del Pallone d’Oro 2020.
Lewandowski è stato in grado di mettere a segno 67 assist in 10 anni di Bundesliga, con una media di 6,7 assist a stagione, un ritmo che risulta ben distante da quello raggiunto da Müller dal 1965 al 1975, che ammonta, come era già stato detto, a 9,1.
Dal punto di vista realizzativo, a 32 anni, Robert Lewandowski si trova a quota 241 gol in 324 partite, una media da 0,74 a partita in dieci anni. E Gerd? Dal 1965 al 1975 ne ha timbrati ben 281 in 328 partite, con una media gol da 0,86, un qualcosa che mette in evidenza il modo in cui il Bomber di Nordlingen comandi ancora una volta nella classifica marcatori dal 1979, con 365 gol in 427 partite.
E per completare l’evidente superiorità di Gerd Müller come goleador, vi è anche il record di gol del polacco in una stagione di Bundesliga, ovvero 34 gol segnati nella passata stagione, uno score che non gli è stato sufficiente nemmeno per entrare nella Top 3 delle migliori annate della storia della Bundesliga dal punto di vista realizzativo.
E chi poteva esserci nella Top 3, se non il nostro Bomber? Che domina incontrastato con i 36 gol della stagione 1972-1973, i 38 nel 1969-1970 e i 40 nella stagione 1971-1972, giusto per rendere l’idea di quanto lui sia stato in grado di sottomettere la Bundesliga per 14 anni, lasciandosi al momento alle spalle un colosso come Lewandowski dal punto di vista realizzativo globale, dal punto di vista realizzativo in dieci anni (1965-1975) e dal punto di vista degli assist.
Ad oggi Gerd Müller sembrerebbe inarrivabile, ma mai dire mai.
Conclusione
In conclusione, siamo arrivati a vedere come Gerd Müller sia stato uno dei più prolifici assist-man della storia dei principali campionati europei, dimostrandosi in grado di superare sia dal punto di vista numerico sia nelle medie mostri sacri come Franz Beckenbauer, Wolfgang Overath, Jürgen Grabowski, Jupp Heynckes, Uli Hoeness e il centravanti più forte al mondo attualmente, Robert Lewandowski.
Nezter, invece, pur mantenendo una media di assist a stagione tendente al 9, guarda dal basso e con un distacco abissale Gerd Müller, con un confronto che viene vinto dal centravanti con un secco 103 a 71, nonostante Gerd abbia avuto bisogno di sei stagioni in più.
Inoltre, nonostante Andreas Möller abbia messo a segno più assist di lui in Bundesliga (108), ha avuto bisogno di tre stagioni in più del Bomber di Nördlingen, che ha avuto un ritmo superiore a quello del trequartista classe ’67 di Francoforte.
Solo due giocatori sono stati in grado di superare Gerd Müller come assist-man, sia dal punto di vista numerico sia dal punto di vista dei ritmi mantenuti durante le loro stagioni in Bundesliga: Thomas Müller e Franck Ribery, rispettivamente con 148 e 121 assist.
Sono quindi serviti almeno 3-4 decenni prima che potesse arrivare un calciatore in grado non soltanto di competere con Gerd Müller negli assist in Bundesliga, ma che anzi, lo potesse addirittura superare, e ciò dovrebbe far riflettere su quanto debba essere smantellato a fondo un luogo comune che ormai da 50 anni spopola tra gli appassionati di storia del calcio.
Gerd Müller non è stato solo un bomber d’area, è stato molto altro di più, ed è arrivato il momento di riconoscerlo.